AVICENNA SCIENZIATO E MEDICO

Della filosofia di Ibn Sina, più noto in Occidente come Avicenna, anche per l'importanza del suo contributo di pensiero e di intelligenza all'Europa latina del Medioevo, già in diverse passate occasioni si è avuto modo di trattare anche su Asino Rosso. Meno spazio hanno avuto gli interessi scientifici del filosofo islamico, di origine iranica, non meno rilevanti di quelli filosofici. Al riguardo va ricordata la profonda conoscenza di Avicenna anche per le scienze fisiche e naturali, la medicina, la linguistica e l'astronomia, che rappresentarono per il pensatore questioni di vasta investigazione culturale. Si fa memoria in proposito del dibattito che Avicenna ebbe con il contemporaneo scienziato al-Biruni sulle più disparate tematiche filosofiche e scientifiche, restando spesso indietro rispetto al grande scienziato (d'altra parte, persino i teologi furono, in taluni casi, avvantaggiati circa la possibilità di realizzare ulteriori progressi nelle scienze, rispetto ai filosofi, ostacolati dalla loro fedeltà a certe posizioni filosofiche). Per rendersi conto dell'evoluzione delle dottrine fisiche di Avicenna basta leggere le articolate considerazioni del filosofo sull'argomento, in particolare la sua stessa presentazione del "diafano" e dell' "oscuro". Famoso medico, Avicenna o Ibn Sina, come meglio si preferisca chiamarlo, compose il Qanun fi l tibb - tradotto da Gerardo da Cremona e poi in versione assai migliore dal medico di Belluno Andrea Alpago, morto nel 1520, che a lungo aveva soggiornato in Oriente - in cui seppe creare un insieme di dottrine dotate di una coerenza, se possibile, ancora maggiore di quelle filosofiche. Il Canone fu la base di sette secoli di teoria e pratica medica. Esso contiene la "summa" della scienza medica fino ad Avicenna, come pure le sue personali rielaborazioni. E' diviso in cinque libri in cui, a considerazioni generali di medicina, farmacologia delle erbe, farmacopea, di patologia speciale e di diagnostica varia (con particolare riguardo alle febbri, alla chirurgia, alle fratture e ai tumori). Avicenna sortì grande fama nel Medioevo latino, anche causa del crescente favore guadagnato all'aristotelismo da traduttori quali Domenico Gundissalvi e poi Michele Scoto ed Ermanno Alemanno. Per la sua teoria dell'intelletto e quella degli universali attrasse l'interesse del Gundissavi e, per far solo nomi più celebri, di Alfredo di Sareshel, di Guglielmo di Alvernia, di Alessandro di Hales e di Bonaventura di Bagnorea. Ma soprattutto note sono le discussioni di Alberto Magno e Tommaso d'Aquino. Ma questa è tutt'altra storia.
Casalino Pierluigi