L'ANIMA NEL PENSIERO MISTICO EBRAICO DELLO ZOHAR E IL CONTRIBUTO DI PLATONE E DI PLOTINO

Come in tutti i sistemi di misticismo, l'anima ha una parte rilevante nella teologia dello Zohar, corrente mistica di cui si è avuto modo di trattare non solo su Asino Rosso. Il centro di gravità del misticismo sta nella stretta parentela fra l'umano e il divino; e la sola via per la quale questa parentela può diventare una parentela reale per noi è quella dell'anima. L'anima, come entità spirituale che riveste il ruolo più elevato nei rapporti tra l'uomo e l'invisibile, non costituisce un aspetto cospicuo né nell'Antico Testamento e né negli scritti Talmudici e né in quelli Midrascici. I critici del Giudaismo non hanno mancato di sottolineare in proposito la gravità per questa religione di una simile deficienza. La mancanza, a dire il vero, è però ampiamente compensata dalla larga parte che si assegna alle funzioni dell'anima in tutti i rami della Kabbala medievale. Che lo Zohar derivi il suo comportamento da una duplice sorgente -gli insegnamenti Talmudici e quelli Neoplatonici- appare evidente dal modo in cui tratta l'argomento dell'anima. Uno specifico passo del Talmud sottolinea come l'anima riempia il corpo come Dio riempe il mondo. La predominante influenza dell'anima sul corpo e la compenetrazione del corpo, in ogni sua parte, e la sua dipendenza dall'anima come sorgente di vita sono concetti impliciti nella citata considerazione, e costituiscono il substrato delle idee dello Zohar sull'anima. Il Neoplatonismo diede a sua volta l'idea dell'anima come emanazione della " Superanima "dell'universo. Vi era in origine una "Anima Universale" o "Superanima", la quale si frammentò imprigionandosi in corpi individuali. Tutte le anime individuali sono, quindi, frammenti dell'"Anima Universale", così che, sebbene esse siano distinte l'una dall'altra, risultano in realtà tutte una sola, come lo stesso Zohar ribadisce, echeggiando su tale punto più di un richiamo plotiniano. E che Plotino, la mente maestra del Neoplatonismo, sia all'origine della tesi dello Zohar che il mondo si formò nella volontà di Dio dinanzi a Lui è cosa evidente: infatti ciò corrisponde all'insegnamento di Plotino sulla Divinità che pensa i modelli originari di tutti gli esseri, dato che il pensiero è la prima manifestazione di Dio. Ma se lo Zohar, come Plotino, fa una distinzione tra anime inferiori e superiori, differisce dal pensiero plotiniano sul fatto che ogni anima debba discendere in qualche corpo. Plotino afferma che un'anima inferiore desidera uno stato sensibile, mentre l'anima superiore, invece, trascende il corpo, anzi cavalca su di esso, come il pesce vive nel mare e non abbandona mai assolutamente la sua dimora, perché, dice Plotino, l'anima lascia sempre qualcosa di sé in alto. Secondo lo Zohar, mentre vi è una differenza tra fra le anime inferiori e quelle superiori - appartenendo ad una Sefirah più alta o più bassa-, esse debbono tutte discendere in terra ed unirsi al corpo, ritornando poi tutte, dopo la morte, alla loro unica sorgente, Dio. Lo Zohar, in fondo, è sempre un commento alla Bibbia ebraica e per quanto possa trascurare, a volte, le vie tradizionali ebraiche in favore di altre filosofie, mantiene il suo carattere strettamente conservatore là dove si tratta degli assiomi fondamentali della fede giudaica. Che ogni anima sia in un corpo e che sia pura in origine, in attesa della vita futura in relazione ai suoi meriti, costituisce circostanza inoppugnabile.E lo Zohar, per quanto divaghi, non si discosta alla lunga da questi idee centrali. L'anima è un trinità, concetto che si ritrova nel Cristianesimo, mutatis mutandis, e contiene l'elemento razionale, quello morale e quello vitale o grossolano dello spirito. In realtà, in questa triplice visione dell'anima si ritrovano i riflessi della psicologia di Platone. Numerosi teologi ebrei medievali si ispirarono a Platone e con ogni probabilità a loro appunto deve lo Zohar il suo contenuto. Sull'argomento non si mancherà di tornare anche per confermare la fortuna del pensiero greco non solo nella filosofia ebraica, ma anche in quella islamica e nei relativi misticismi.
Casalino Pierluigi