Teofrasto ovvero interpretazione e superamento del pensiero aristotelico.

Nella sua Metafisica, Teofrasto, il grande commentatore di Aristotele
fa un'affermazione di straordinaria modernità e originalità. "Chi
cerca una regione per ogni cosa distrugge la ragione stessa e, con
questa, il sapere; piuttosto corrisponde più a verità dire che essi
ricercano la ragione di quelle cose che non hanno e non possono, per
loro natura, avere una ragione". Muovendo dai lati oscuri
dell'aristotelismo, Teofrasto si interroga sulla natura e sulle
caratteristiche del movimento dell'universo. L'universo di Teofrasto è
incorruttibile ed eterno, come lo era per Aristotele, ma è anche
composto di elementi che sono fra essi in contraddizione e una parte
prevalente di essi sfugge alla tendenza verso l'ottimo e si sottrae al
finalismo. Sfuggono in pratica a Teofrasto le problematiche che
avevano interessato ad Aristotele. La visione di Teofrasto, infatti,
si distacca da quella aristotelica pura in modo netto e senza ritorno,
proponendo nuove soluzioni alla questione della conoscenza e della
metafisica, dimostrando l'evoluzione della filosofia e l'abbandono
dell'aristotelismo classico. Contrariamente a quanti ritengono
ininfluente il contributo di Teofrasto alla filosofia, va dato,
invece, atto al pensatore di aver posto in risalto dubbi e difficoltà
che lo allontanano dal ruolo di mero interprete e ripetitore di
Aristotele. Un riconoscimento che sempre di più la storia delle idee
conferma.
Casalino Pierluigi, 27.10.2015
Casalino Pierluigi, 27.10.2015