Marcello Francolini: Diario estivo di un critico mimo neo futurista


Qui al SUD estate calda, un pò di sole e un pò di calore delle bombe tripolitane. 

Per il resto abbiamo affidato la guida dello stato alle banche e ci ritroviamo senza alcun valore da difendere tutto scaduto liquidamente nella società individuale e qualunquista. è in atto una rinascita della religione intesa come sfogo sociale e bandiera atta ad attrarre popoli ignavidamente volenterosi di esser drogati.


Mi sento più che mai il peso del nostro passato cattolico, ma non fraintendere in senso teologico ma più filosoficamente terra terra il nostro "intorno" ciò che ci circonda, il nostro "bene culturale" la nostra Italia sempre più alla deriva nel mediterraneo vagante e propizio. il Nostro futuro +è senz'altro il meticciato. solo la contaminazione del gene italiano assicura in passato come ora la ripresa della nostra bella distesa  beata Italia esperia che tutti speriamo migliore. 

Per il resto ho lavorato molto come mimo, ormai un linguaggio che trovo lenitivo verso la quotidianità. la mia estate si è risolta il Calabria Ionica attraverso la sua lunga lingua della Statale 106 che ho scivolato per intero fino a Capo Colonna punta estrema sul dorso in basso sul sedere beato della nostra Penisola.

La strada divagava tra collinette turbinii di pale eoliche giganti alberi turchesi terra rossa arsa bruciata in un anfratto misterioso eccomi sbucare d'improvviso su una strada lastricata dai romani più di duemila anni orsono. la percorro interamente con la mia Dama Bianca della Dacia fino alla punta estrema dove l'Italia sprofonda nello Ionio assistito da Tirreno a mantenere il peso di tanta bellezza.

Ecco li davanti ad una chiesa isolata dove prima era una basilica romana e ancor prima un tempio magno greco lì ho pensato allo spirituale dell'arte, no Kandinskji, lo spirito del corpo colato e tinto in atto di mimetizzare il mondo trascendendo se stesso.

Lo spirito il corpo lo spirito fatto corpo un pensiero di corpo e un corpo d'arte qualcosa che scenda parecchio al di sotto per poi risalire nuovo.

Come ho già scritto, un Marinetti spirituale è la cosa che più mi sincera a restare nel futurismo ma anche ad accelerare là dove serve. Una è la colonna in fondo all'Italia a ricordare il perdurare nel tempo della memoria una memoria antica anche prelogica perché no gestuale. occorre rinventare rituali nuovi e degni dei possibili barbari del nuovo millennio. 
BISOGNA MANTENERSI DIVENENDO IN CIO' CHE SI E'.

*VIDEO  MARCELLO FRANCOLINI ... ***2008