Resto del Carlino di C. Bendin
Ferrara, 24 agosto 2014 - E' giusto dare soldi ai cosiddetti accattoni? Il sindaco di Padova Bitonci ha annunciato che risolverà il problema inserendo nel Regolamento di polizia urbana un divieto 'tout court' e inasprendo le multe.
Tagliani non arriverà a tanto - non fa parte della sua cultura politica (e forse è un bene) - ma di fronte al problema portato alla ribalta dal titolare del Conad di via Garibaldi, che con un cartello fuori dal supermercato ha invitato i suoi clienti a non dare soldi agli accattoni, non può limitarsi a un commento politicamente corretto («un atto incivile»).
Diciamo subito che neanche a noi quel cartello è piaciuto. Ma crediamo che il signor Goberti abbia posto il dito nella piaga. Ieri la redazione è stata subissata di lettere e telefonate, molte delle quali solidali col commerciante. Per non parlare dei commenti sui social. Senza arrivare a misure estreme, crediamo però che una città che punta tutto sul turismo debba regolare il fenomeno trovando una soluzione civile ma ferma.
Il permissivismo, motivato da una solidarietà di facciata o da una carità cristiana di comodo, serve solo a nascondere il problema sotto al tappeto. Dai venditori di fiori agli accattoni, ormai c'è da fare lo slalom. E in mezzo ai veri poveri (che vanno aiutati) si nascondono anche gli approfittatori. Non è una bella immagine. Fossi Tagliani, non sfiderei la pazienza di turisti, operatori economici (già esasperati da crisi e tasse) e cittadini facendo spallucce.
Ferrara, 24 agosto 2014 - E' giusto dare soldi ai cosiddetti accattoni? Il sindaco di Padova Bitonci ha annunciato che risolverà il problema inserendo nel Regolamento di polizia urbana un divieto 'tout court' e inasprendo le multe.
Tagliani non arriverà a tanto - non fa parte della sua cultura politica (e forse è un bene) - ma di fronte al problema portato alla ribalta dal titolare del Conad di via Garibaldi, che con un cartello fuori dal supermercato ha invitato i suoi clienti a non dare soldi agli accattoni, non può limitarsi a un commento politicamente corretto («un atto incivile»).
Diciamo subito che neanche a noi quel cartello è piaciuto. Ma crediamo che il signor Goberti abbia posto il dito nella piaga. Ieri la redazione è stata subissata di lettere e telefonate, molte delle quali solidali col commerciante. Per non parlare dei commenti sui social. Senza arrivare a misure estreme, crediamo però che una città che punta tutto sul turismo debba regolare il fenomeno trovando una soluzione civile ma ferma.
Il permissivismo, motivato da una solidarietà di facciata o da una carità cristiana di comodo, serve solo a nascondere il problema sotto al tappeto. Dai venditori di fiori agli accattoni, ormai c'è da fare lo slalom. E in mezzo ai veri poveri (che vanno aiutati) si nascondono anche gli approfittatori. Non è una bella immagine. Fossi Tagliani, non sfiderei la pazienza di turisti, operatori economici (già esasperati da crisi e tasse) e cittadini facendo spallucce.