Dal M5Stelle, soluzioni al racket sulla povertà, nonostante l'ignavia taglianesca

Estense com
 
"Segnali negativi e disgreganti si propagano come un'onda". Il riferimento del Movimento 5 Stelle di Ferrara è alle due vicende che hanno tenuto banco a Ferrara in questi giorni: la volontà di "incatenare" il sagrato del Duomo e il cartello anti accattonaggio davanti alla Conad di via Garibaldi.

I due temi citati dai 5 Stelle estensi, che hanno scosso e diviso la città, sono noti: da un lato l'intento, rivendicato "come scelta autonoma da parte del sindaco Tagliani", di creare un'area off limits alla movida, dall'altro l'iniziativa di Raffaele Goberti, candidato con il Nuovo Centrodestra alle scorse amministrative a sostegno di Fersini, di posizionare davanti al negozio Conad di cui è direttore e titolare un cartello che invita i clienti a non dare l'elemosina agli "accattoni" nei pressi del supermercato.

Per il M5S di Ferrara le due vicende hanno un comune denominatore: "L'effetto dirompente all'interno di un tessuto sociale reso fragile dalla crisi economica e di valori, ed è vero che rappresentano un allarme, ma per i segnali negativi e disgreganti che trasmettono e che si propagano come un'onda. Si alzano mura dentro la città, barriere fisiche, sociali e psicologiche tra categorie di cittadini; si chiude invece di aprire, si reprime invece di prevenire e di educare; si alimenta la guerra tra poveri e la percezione distorta dei più profondi disagi sociali, si avallano o si plaude a iniziative da far west, di "giustizia fai da te" che tradiscono un livello preoccupante di degrado morale e umano".

"Quanti ferraresi – si interrogano gli esponenti del Movimento 5 Stelle – in questa povera Italia del 2014, hanno come primo pensiero e preoccupazione il mendicante all'angolo della strada o davanti al market, di cui a malapena incrociano lo sguardo? Quanti e quali danni subiamo quotidianamente da un accattone, vero o finto che sia, o dal tizio che gesticola per indicarti uno spazio auto e quanti e quali danni, invece, da personaggi che oggi stanno sulle copertine dei giornali di gossip e che frequentano ben altri spazi e locali? Ciò che sta succedendo in queste ore  è qualcosa che va oltre il confronto democratico tra opinioni diverse e il piano in cui vanno collocati questi dibattiti si alza e ci costringe a interrogarci su cosa siamo diventati. Politica e giustizia devono fare la propria parte, ma se il substrato su cui si lavora si sta disgregando, bisogna ritornare a lavorare sulla coscienza dei singoli e sul senso di appartenenza ad una Comunità".

In ogni caso ci sono proposte politiche, soluzioni, alle quali il M5S dichiara di voler lavorare nei prossimi mesi "sperando che a livello nazionale la prima proposta di legge M5S sin qui respinta, il reddito di cittadinanza, possa trovare finalmente riscontro ed far aprire un dibattito serio sulla povertà crescente nel Paese". Per la città di Ferrara il Movimento 5 Stelle sostiene vi sia bisogno in tempi brevi di una fotografia aggiornata del livello di povertà nella città, del disagio sociale e delle sue cause, di una fotografia dei servizi sociali e del volontariato che se ne occupa e, infine di  un rapporto pubblico, da parte degli organismi preposti, sui fenomeni di racket che sfruttano l'accattonaggio, se veramente attivi nella città.

Quanto al Duomo "incatenato per palese volontà del Vescovo, ma per mano del sindaco e con i soldi dei ferraresi", il Movimento 5 Stelle annuncia una ferma opposizione, "anche perché le proposte alternative per evitare questa assurda manifestazione di chiusura verso i cittadini (soprattutto verso i nostri giovani che scappano a frotte da Ferrara) sono quasi banali: bagni pubblici in centro storico (annoso problema); qualche controllo serale in più; lotta all'abuso di alcool; iniziative di educazione al civismo e spazi alternativi ai pub per l'aggregazione dei ragazzi". Il tutto nella considerazione che "le piazze e gli spazi della città sono beni comuni, appartengono a tutti e tutti hanno il diritto di goderne, assieme al dovere di rispettarli. Ogni barriera fisica e morale avvelena lentamente la società".