Il Cervello vs. i Politici ominidi

 

Cari politici Italiani,

visto l’annuncio del Governo Italiano che intende promuovere la missione umanitaria “Mare Sicuro”, mi frulla in testa questa domanda:

a quando una missione umanitaria per salvare l’Italia e gli Italiani?!?”

Una missione senza mezzi navali, aerei o di terra, ma semplicemente con l’utilizzo dell’arma più potente che si conosca e che il nostro paese sembra non possedere più: IL CERVELLO.

Gli Italiani sembrano oramai degli zombi, che si nutrono di quello che trovano, carichi di rabbia e fame, ma purtroppo senza la volontà di migliorare e migliorarsi.

Naturalmente in questo zibaldone ci siamo finiti per responsabilità collettive, nessuno si può tirare fuori, nessuno.

Da una parte i politici di professione, quelli lontani dalla realtà, dal costo della vita, dal peso dell’umiliazione di ogni padre di famiglia; dall’altra imprenditori, artigiani e commercianti che vedono le aziende, costruite col sudore di più vite e di più generazioni, sgretolarsi sotto i loro occhi, senza una via d’uscita che dia loro un po’ di respiro.

Mi chiedo se siamo diventati veramente solo questo, se abbiamo perso la voglia di lottare e cercare soluzioni, di metterci in gioco, di fare quadrato, di far emergere da ognuno di noi il meglio, la parte positiva, quella che costruisce piuttosto che distruggere tutto e tutti.

Mi viene in mente questa frase “”gli Italiani sono un popolo rivoluzionario…poi però arriva l’ora di pranzo e allora…””.

Non è ad una rivoluzione a cui stavo pensando, troppo complicata da mettere in piedi e dall’esito sempre incerto.

Sia ben chiaro che la mia non vuole nemmeno essere in nessun modo voglia di ritorno al passato, o peggio al trapassato, ma semplicemente una presa di coscienza del presente.

La nostra sopravvivenza, e soprattutto quella dei nostri figli, è legata alla strada che da oggi dovremmo intraprendere per cambiare la rotta.

Abbiamo ancora la possibilità di dimostrare che siamo una Nazione coraggiosa, degna di fiducia e capace di dare risposte.

Per farlo c’è bisogno dell’aiuto di tutti coloro che hanno a cuore le future generazioni.

A chi ci governa, o meglio a chi ha governato e sta governando male, malissimo, il nostro Paese, diciamo che siamo disponibili al confronto ma senza deleghe in bianco. Rivendichiamo con forza la possibilità di incidere in modo deciso e decisivo sulle scelte che si intendono perseguire.

C’è bisogno di un confronto fondato sui fatti e non solo sulle parole.

Questo confronto dovrà partire da subito, da ieri, altrimenti quello che ci aspetta è il caos, e non mi sembra che si potrà trattare di una “caos calmo”.

Abbiamo bisogno di cambiamento e per questo non basta cambiare le persone che fanno le scelte, ma occorre cambiare il modo di ragionare.

Continuare a legiferare in modo isterico, sull’emozione/commozione del momento piuttosto che sulle necessità del nostro paese, è una scelta sbagliata ed improduttiva, quindi va cambiata.

Oggi servono investimenti, quindi soldi, quindi risorse economiche e finanziarie che ci permettano di tenere la barra dritta in queste acque agitate. E’ demenziale pensare che queste risorse possano essere reperite tramite l’aumento della pressione fiscale, già a livelli di strozzinaggio. Pertanto l’unica soluzione è un taglio radicale alla spesa pubblica.

Parlo di mozzare di netto e senza esitazioni, situazioni paradossali ed insostenibili come le pensioni d’oro, gli astronomici stipendi dei dirigenti pubblici, le elargizioni alla componente politica (Senatori – Parlamentari – Amministratori Regionali, ecc.), lo sproporzionato finanziamento ai partiti, gli sprechi e le speculazioni sui lavori pubblici e nella sanità, ecc.

Servono poi misure speciali contro la corruzione che, senza paura di essere smentito, dico rappresenta il male assoluto della nostra civiltà, un germe che, se non corriamo ai ripari, ci porterà all’autodistruzione.

E’ mai possibile che siamo diventati un paese di corrotti e corruttori?

Serve un maggiore controllo, ma soprattutto un controllore adeguato, con mezzi all’altezza per fare il proprio lavoro.

In Italia la parola spreco rappresenta una percentuale altissima dei nostri problemi.

Sia perché si buttano soldi in opere e progetti inutili, ma anche perché spesso paghiamo quelle opere e quei progetti molto più del loro valore reale.

Capita sempre più spesso che la pubblica amministrazione perda la sua funzione pubblica, diventando di fatto solo una banca da cui attingere liberamente.

I’Italia è un luogo unico al mondo, con tantissimi scorci incantevoli ed incantati, ricchi di storia e monumenti preziosi come diamanti, che dovremmo difendere e tutelare.

Un punto, quello della salvaguardia e tutela del nostro territorio, che viene quasi considerandolo un aspetto secondario, ininfluente rispetto alla crisi che stiamo vivendo. Nulla di più sbagliato. E’ proprio dalla riscoperta e difesa del nostro territorio, che possiamo non dico superare, ma almeno far ripartire la nostra economia. Non esiste scorcio, angolo d’Italia che non rappresenti una potenziale attrattiva dal punto di vista turistico e culturale.

Anche in questo abbiamo fallito, e in alcuni casi irrimediabilmente, ma in tanti altri è ancora possibile rimetterci in carreggiata. Serve capacità e soprattutto conoscenza di queste potenzialità. Serve urgentemente un piano Turistico/Culturale di rilancio del nostro territorio, della nostra storia, dei nostri monumenti, da affidare alle Università Italiane, ricche di personalità di spicco e con la preparazione adeguata.

Il rilancio industriale, commerciale ed artigianale, deve in questa fase poter ripartire dalla difesa del made in Italy. Quel prodotto Italiano richiesto, conosciuto ed invidiato da tutto il mondo, e che politiche nostrane al limite del sabotaggio non hanno saputo difendere.

Potrei continuare all’infinito, ma penso che il messaggio che mi premeva lanciare sia chiaro, l’Italia e gli Italiani per salvarsi hanno bisogno di una missione umanitaria che utilizzi l’arma più potente che abbiamo, IL CERVELLO.

Antonio Raho, un (GRANDE, ndr) Italiano qualunque

Vigarano Mainarda
 
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