Mantova la memepoetica di Virgilio

*ENZO NENCI (Ferrara, Novecento)

 

VIRGILIONELLA MEMORIA CONTEMPORANEA


MUSEOVIRGILIANO

viaParma 34,

Pietoledi Virgilio (Mantova)


dal12 ottobre al 10 novembre 2013

orari:

venerdi,sabatoe domenica dalle ore 10 alle 12 / dalle ore 15 alle 18

Infotel. 0376 283066 / r.gamberini@comune.virgilio.mn.it


Mostrapromossa dal Comune di Virgilio, con il patrocinio della Provincia diMantova

conil contributo di Pro Loco Virgilio.


Progettomostra e catalogo “Il Giardino dei Lari. Arte moderna econtemporanea”


Curatricedella mostra e brani critici che accompagnano le opere:

GiannaPinotti


Testiintroduttivi di

AlessandroBeduschi, Gian Maria Erbesato, Gianna Pinotti


Coordinamentologistico per il Museo Vigiliano:

GraziaCaleffi


Virgilionella memoria contemporanea”

L’esposizionepresenta opere di alcuni importanti Artisti, prevalentemente delterritorio mantovano, che, nel corso degli ultimi decenni, si sonodedicati a tradurre visualmente le opere di Virgilio, raffigurandoprecisi brani dai suoi testi oppure trasfigurando immagini e motividel tessuto narrativo con personali cadenze nel punto in cui l’attocreativo individuale incontra l’Eterno che scorre nelle pieghedell’antico mito virgiliano. La mostra si articola in tre sezioni:il canto dell’uomo,il canto della terra,il canto degli eroi,raccontando, attraverso una novantina di dipinti, sculture,installazioni, incisioni e disegni, come il canto,ossia il carmen,nella sua significazione di vaticinio e incantesimo poetico, sia ilgrande protagonista dell’opera virgiliana e di coloro che intendonoattingervi nel nome di una comune ricerca del trascendente.

Ilcanto dell’uomo è quellointonato dai pastori delle Bucolichee dal tracio Orfeo, personaggi che innalzano inni agli Dèi nel nomedi un amore tutto umano e incompiuto; ilcanto della terra è quellocomposto dagli agricoltori delle Georgicheche si mettono in sintonia con i ritmi della Natura nel nome diun’armonia cosmica; ilcanto degli eroi èdedicato ai protagonisti dell’Eneide,eroi del sacrificio e dellasofferenza legata al presentimento tragico della fine di un’epoca edella caduta della civiltà occidentale.

Gianna Pinotti


Opere dagli AnniTrenta ai giorni nostri di:


IlMuseo Virgiliano

 

Il MuseoVirgiliano di Pietole è prestigiosa sede culturale del Comune diVirgilio; esso conserva al suo interno la collezione archeologicaVincenzo Prati e la donazione di dipinti di Ugo Celada. Il Museo haospitato, nel corso degli anni, prestigiose mostre monografiche diarte contemporanea, tra le quali vanno ricordate quelle dedicate aCelada (Oltre lo sguardo. Idipinti di Ugo Celada da Virgilio,a cura di Gianna Pinotti), Melotti (Omaggioa Melotti,a cura di Giuseppe Appella,2001), Dadamaino (Dadamaino.L’alfabeto della mente, acura di Luca Massimo Barbero, 2003), Nenci (Enzo Nenci,retrospettiva, a cura di Luciano Caramel, 2003), Negri (SandroNegri. Omaggio a Virgilio,a cura di Rocco Proce, 2011), Pinotti (GiannaPinotti. Le città cadute,a cura di Mariella Bettarini e Luca Siri, 2012), Falchi (AldoFalchi, in occasione dellavisita del Premio Nobel Seamus Heaney, 2013).


INTRODUZIONE
diGianna Pinotti, curatrice della mostra:
IlCarmen virgiliano ossia la profezia


Iltema della profezia, a cui sottende una profonda conoscenza dellepratiche divinatorie, è preminente nell’opera virgiliana e non siesaurisce certamente con il famoso passo della IV Ecloga,rivolto ad annunciare la nascita di un fanciullo da genitori mortaliche porterà un’età dell’oro, evento in cui si legge il fattostorico avveratosi di lì a pochi decenni, ovvero la nascita diCristo. Virgilio dotato di una sensibilità straordinaria, affinata acontatto con la “divina campagna” e i suoi incantati suoni,educato ad una vita sacerdotale, astrologo e visionario, proprioattraverso l’Eneide,poema che avrebbe dovuto cantare i fasti augustei, sembra annunciarela caduta di Roma: verseggiando di Enea, orientale peregrino versol’Italia, e rivolgendosi ad una società romana in preda ad unaprofonda crisi spirituale, egli descrive la fine della propria epoca.Infatti nel poema emerge, attraverso la controimmagine di Troia,città orientale all’apogeo civile, la sua profonda vena criticaverso l’occidente romano: “Hoc equidem occasumTrojae tristesque ruinas / solabar, fatis contraria fata rependes”(Della caduta di Troia,delle tristi rovine mi consolava questo pensiero, e opponevo ildestino futuro al destino passato):riunas Trojae(le rovine di Troia) sono associate ad occasus,da cui deriva Occidente, poichè occasusindica, oltre al punto ove cade del Sole, anche la rovina, la fine diqualcosa e il tramonto di una intera civiltà associata alla suatragica morte; così Virgilio crea un’architettura letteraria, eassociando occasusalle rovine di Troia ci suggerisce che l’occidente sarebbe caduto(proprio come Troia) con l’arrivo di colui che sarebbe nato adoriente, con destino divino, simile al profugo Enea, attribuendo aquest’ultimo la fondazione delle radici romane stesse. Unainversione di spazi e di tempi, con Albalonga (la nuova Troia) adOccidente e l’occasusad Oriente, nutre segretamente l’ispirazione del poeta Vate,cantore e profeta.

(…)Con queste considerazioni noi oggi vogliamo sottolineare come sia ilcanto(ossia il carmen)il vero protagonista dell’opera virgiliana, ma non in sensosemplicistico di musica o di verso, bensì in seno religioso dipredizione, poichè il vaticinio viene pronunciato per elezione inversi con accenti musicali, la forma di linguaggio più pura e“divina”; basti menzionare gli oracoli biblici di Balaam (Numeri23 – 24) o i brani dei profeti come Isaia, o le quartine in rimadel sovramenzionato Nostradamus.

Dunquei versi di Virgilio possono essere definiti per eccellenza carmen,termine latino che significa appuntovaticinio,un particolare canto ispirato che permette al Vate di annunciareeventi e al lettore attento di udirli.

(…)Virgilio, figura illustre di Poeta e uomo in luce, ha attraversato isecoli per parlarci con i suoi versi più ispirati; un’immortalitàquella del Vate colta da scrittori e artisti che hanno saputo evocareun suo ritorno, abbandonandosi a quell’aura spirituale che emanadalle sue opere. Così il canto virgiliano è fatto di bagliori natidalla profonda percezione del tempo. Vedere in prospettiva futura èfacoltà del pensiero poetico, che, grazie all’Amore per lecreature del mondo, si mette in sintonia con la Verità, qualcosa chesfugge alla realtà contingente. Grazie a queste opere d’arte noioggi ricordiamo Virgilio, senza dimenticare che Virgilio da sempre haricordato noi.