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*nota di M. Cremonini- Como/Neuchatel

FERRARA NEL FOCUS CON IL SINDACO AVVOCATO TIZIANO TAGLIANI

DIVERSAMENTE LEGALE  

 

 

*Marinara, un porto di interessi. È il titolo di un dossier che il gruppo consiliare dei Cinque Stelle di Ravenna porta a Ferrara. “Perché i cittadini di questa città devono essere informati a riguardo”, spiega il loro capogruppo, Pietro Vandini. Il fulcro della documentazione illustrato alla stampa parte dall’ormai famoso – anche per le cronache giudiziarie – porto ravennate di Marinara per arrivare in terra estense con le propaggini Cmr, Sorgeva e Tagliani.

In realtà il ruolo del sindaco era stato già spiegato pubblicamente dal diretto interessato, come vedremo in seguito. Il primo punto snocciolato da Vandini, affiancato dalla collega di consiglio comunale Francesca Santarelli e dal consigliere regionale Andrea Defranceschi, riguarda quella che la delegazione ravennate ritiene una “svendita di patrimonio”.

Cmr possedeva il 72,5 % della azioni di Seaser, la concessionaria del porto. Un pacchetto che, per stessa “ammissione” di Cmr (lo si evince da una perizia depositata del dicembre 2009) valeva qualcosa come di 16 milioni e 600mila euro. Le cronache ricordano che il 16 ottobre del 2010 si scioglie il cda di Cmr e si avvia la procedura di concordato per sanare un debito di 141 milioni di euro. Cosa succede pochi giorni prima? “Il 2 ottobre – riporta Vandini – il cda di Cmr delibera la cessione di parte delle quote di partecipazione in Serco e dà incarico al presidente Giorgio Camilletti e al presidente Lauro Capisani di cedere alla società del Gruppo Nettuno srl, o ad acquirente da questa designato, il 60% della Serco srl al prezzo di 12mila euro”. Qui è utile un breve ripasso delle quote societarie.

Serco (interamente posseduta da Cmr) possiede il 22.50% di Costa Verde, il 33.33% di Comway e il 49% della Polo Commerciale Eurolandia. Ora, se il valore attribuito alla partecipazione in Serco (come da bilancio 2009 di Cmr) è di 860.577 euro, il 60% di questa avrebbe dovuto avere un valore di 516.346,20 euro. Non di 12 mila.

Una volta ottenuto per 12mila euro il 60′% della Serco, una settimana dopo, cioè l’11 ottobre 2010 si scioglie il cda della stessa. Caravita e Capisani si dimettono. “Il direttore tecnico del Gruppo Nettuno Carlo Fossati – fa notare Vandini – rinomina Capisani amministratore unico della Serco srl”. Riassumendo: “nell’arco di 21 giorni Capisani vende per conto di Serco, di proprietà Fossati al 60%, gli immobili di Marinara e le partecipazioni di Serco srl nelle altre società”. Altro dettaglio, gli acquirenti ruotano attorno alla galassia di Paolo Conforti, che figura presidente di Costa verde e di Comway e amministratore unico di Eurolandia. “Questo – ne deducono i grillini – fa pensare a stretti rapporti fra Conforti, Caravita e Capisani. Perché questa vendita non è stata fatta quando Serco era ancora di Cmr, attraverso il tribunale di Ferrara a seguito del fallimento?”.... C

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