lunedì 10 gennaio 2011

RTA eventi: dal 15 gennaio il fotografo Luca Pasqualini

  dal 15 gennaio la seconda mostra alla PORTA degli ANGELI.

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"BIANCO & NERO: Passioni Africane"
mostra fotografica di Luca Pasqualini
dal 15 al 30 gennaio 2011
PORTA DEGLI ANGELI RAMPARI DI BELFIORE 1 FERRARA

Inaugurazione Mostra: Sabato 15 GENNAIO 2011 DALLE ORE 17.30

La mostra è un reportage sull'Africa, soprattutto sui suoi abitanti, visti attraverso l'obiettivo di Luca Pasqualini, ferrarese è fotografo professionista dal 1988.
Collaboratore come free lance con l’agenzia di comunicazione Dinamica Media, ha pubblicato La città per suonare con G. Benati (1991), Conversazioni in giardino (1997), Tessere (1998), Calendario 2002 Ferrara Buskers Festival con V. Colamussi, Fedeli amici di un tempo migliore (2008).
Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali quali Galleria fotografica di cani…padroni con G. Benati, Fuori Luogo, Giovani Fotografi Ferraresi, Paesaggi silenziosi ( Padiglione d’Arte Contemporanea del Comune di Ferrara)

"Bianco & Nero: Passioni Africane" a cura di
Associazione Culturale "Ferrara Video&Arte" - RTA Progetto Porta degli Angeli.

www.thescientistvideo.net


info.thescientist@gmail.com

www.portadegliangeli.org



 

PpF/Mov5stelle Aut Aut sindaco Tagliani...

di Valentino Tavolazzi
Per Tagliani è giunto il tempo delle scelte, quelle vere. Il taglio delle entrate statali impone per il 2011 la ristrutturazione della spesa e nuove politiche nei prossimi anni. Frignare contro il governo può servire ad attenuare le responsabilità di scelte sbagliate o il ritardo nel mettere mano ai conti, ma non risolve i problemi della città. Il sindaco deve fare ciò che finora ha rinviato. Per primo ridurre il debito. Il suo costo è insostenibile (18 milioni previsti nel 2010) e sottrae risorse a servizi fondamentali. Nel gennaio 2010 il debito era 152 milioni, dopo aver estinto e ridotto mutui per 42 milioni tra il 2004 e il 2006 con la vendita di Agea. Nel 1999 il debito era di 122 milioni. Si vendano dunque le azioni Hera e gli immobili inutilizzati o senza rendita (Palazzo Costabili, per esempio, è sempre in concessione gratuita all’Università per 99 anni?).
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Estense com Deserto Pd Rosso Grigio Ferrara sul Museo Antonioni

Difficile trovare le risorse. Intanto si lavora sull’immenso archivio

Ferrara non riavrà il suo Museo Antonioni. O almeno sarà una impresa “al di là delle nuvole”. La struttura di Ercole I d’Este, inaugurata nel 1995 in omaggio all’Oscar alla carriera consegnato al maestro, è chiusa da più di quattro anni. Da quando, nel giugno 2006, il Comune di Ferrara decise di serrarne definitivamente i battenti.

“Quel Museo non era degno né di Antonioni né della sua città”, aveva fatto notare, a ragione, l’allora sindaco Gaetano Sateriale. E in effetti i disegni, gli schizzi e le locandine dei film del regista di Blow up e Zabriskie Point ospitate nelle scarne sale non rendevano al meglio l’idea di uno dei registi più apprezzati nella storia del cinema. Ma da quel giugno 2006 l’amministrazione si è spesa in più occasioni con promesse altisonanti. Anche di fronte alla pioggia di critiche piovute negli ultimissimi anni, all’indomani della morte di Antonioni, avvenuta il 20 luglio 2007. Intellettuali locali e nazionali chiedevano di riaprire un museo che fosse “custode della memoria del regista”, come si espresse a suo tempo ad esempio lo scrittore Roberto Pazzi. Stefano Passigli, allora presidente dell’Istituto Luce, si era offerto addirittura di subentrare al Comune di Ferrara nella gestione del patrimonio artistico lasciato in eredità da Antonioni alla sua città....

 

C- Estense com

L. Viola/Hotel Ripagrande "Turismo: sul sito web c'è ancora la mostra di sei mesi fa."

 



Ferrara, 7 gennaio 2011

Gentile Direttore de Il Resto del Carlino,

 
Ancora una volta mi trovo costretto ad intervenire per alcune precisazioni sul dibattito in corso sul turismo a Ferrara.
Alcune iniziative della Guida Turistica Alessandro Gulinati, (lo stesso che sta portando avanti il tentativo di reperire fondi per il restauro dell’importante quadreria dell’Oratorio dell’Annunziata chiuso da anni), ha creato un po’ di scompiglio nel mondo delle guide turistiche (con l’unica eccezione della Gulino che ha un sito personale aggiornato, come riprova della sua autonomia) alcune delle stesse sono intervenute con commenti di critica su un quotidiano on line cittadino, solo per lagnarsi di una sorta di concorrenza scorretta, il che è umanamente comprensibile, ma (secondo me) sbagliato. 

Purtroppo da anni le singole guide e le loro associazioni, sono inattive nella promozione della città e non prendono posizione contro la disastrosa mancanza di attività promo commerciale degli assessorati al turismo di Comune e Provincia; attività che ha portato al calo (oltre che delle presenze turistiche) anche delle presenze di escursionisti e quindi ne pagano anche loro, come i commercianti del centro storico, le conseguenze in termini di numero di clienti.

Però invece di prendersela con il “capo ufficio”, aspettano di arrivare a casa per prendere a calci il cane. 
Aver vissuto per anni di rendita, in forza di un monopolio (conseguenza di fatto del numero chiuso), ha fatto perdere di vista la necessità, anche per loro, di essere sul mercato internazionale e di contribuire alla visibilità della città al fine di reperire anche direttamente dei clienti con un attività nelle diverse lingue straniere, almeno su internet e quindi senza costi. 
Vuole un esempio? “Guide Estensi”, oltre Chardin, tra gli eventi è ancora presente sulla home page del sito dell’associazione, la Mostra “da Bracque a Chagall”, terminate il 2 giugno.

 

Fino qui è stato pubblicato a pagina 10 su "Cronaca Ferrara" con il titolo: "L'intervento, poca attenzione alla promozione dalle guide"- "Turismo: sul sito web c'è ancora la mostra conclusa sei mesi fa".

 

L'intervento continuava così:

 

…il che dimostra inequivocabilmente due cose: o non sanno come funziona internet, o non gliene frega nulla. In entrambi i casi dovrebbero per il loro interesse professionale darsi una mossa, invece di criticare chi si sforza, senza contributi da parte di nessuno, di dare una personale fattiva attività (non retribuita) alla conoscenza della storia e delle opere d’arte contenute in città.

P.S.: a conferma di quanto sopra si invita a leggere la lettera al Direttore pubblicata sulla Nuova Ferrara di oggi 7 gennaio 201 dal titolo: “Boldini, complimenti per il Museo” di una turista milanese sconcertata di aver scoperto il museo per caso 

Arch. Lanfranco Viola
Titolare Hotel Ripagrande

www.ferrarahotelripagrande.it

info@ferrarahotelripagrande.it

 

Paolo Giardini: tutelando i pesci rossi a Ferrara


Articolo su Le Scienze (dicembre 2010) svela che il Comune di Monza proibisce i vasi sferici per i pesci rossi perché la curvatura del vetro obbliga crudelmente i pesci ad una visione deformata. Non è una bufala: in internet il fatto è confermato, e risulta che anche Genova non vuole che i pesci rossi credano che nulla si muova con moto rettilineo.

La notizia potrebbe far considerare che a Monza e Genova ci siano amministratori peggiori dei nostri. Ma il confronto sarebbe scorretto. La decisione monzese, pur motivata da psicologia ittica da cabaret, vietando le classiche bocce vieta pure la poca capienza rispetto ad altre forme e la scarsa superficie esposta all’aria. Offre quindi vantaggi reali alle necessità fisiologiche dei pesciolini. Fossimo capaci, noi, di trovare vantaggi complementari alle scelte di un'amministrazione propensa più a disfarsi di dotazioni municipali ereditate dal passato (ultimamente abbattono anche le alberature stradali) che ad impiegarle al meglio!

 

Secondo uno studio del senatore PD Stradiotto, quando andrà a regime il federalismo fiscale, il Comune di Ferrara, unico a rimetterci nel Nord Italia, perderà annualmente 7,6 milioni di euro di trasferimenti dallo Stato. Si dovrà ricorrere a un fondo perequativo per i Comuni in miseria, l'equivalente della mensa dei poveri, visto che finora abbiamo ricevuto indietro dallo Stato più di quanto corrisposto. Un profondo sud, depresso, al nord. Aggravato dall’assenza di risorse interne compensative, che hanno alienato (in nome della cittadinanza!) le migliori proprietà del Comune.

 

Purtroppo, a Ferrara pure la produttività è da poveracci. Se non ci sono industrie forestiere che vengano ad impiantarsi (anche organizzazioni commerciali, dai supermercati, alle librerie), qui si lavoricchia. Ma per attirare insediamenti industriali, quali peculiarità diverse da acquiescenti sudditanze avrebbe Ferrara, se la cultura locale è indifferente a ciò che è buono e utile al lavoro?

Quando le lauree non erano baccellierati camuffati, la presenza del petrolchimico che fu il più importante d'Europa non è bastata a stimolare nella nostra Università un corso di laurea in Chimica Industriale. La stessa Università che oggi vede morire d'inedia l'antica Facoltà di Medicina. Un omicidio premeditato, a cura di amministratori servili ai potentati regionali. Quei figuri, accettando docilmente (in nome della cittadinanza!) che l’ospedale abbia pochi posti letto, garantiscono distese di barelle nei picchi d'affluenza e tolgono le fondamenta alla Facoltà di Medicina! Due piccioni avvelenati con una fava. Le Università di Bologna e Modena, che a differenza di Ferrara dispongono di più ospedali cittadini, fagocitano. Non si sa se e come ringraziano.

Per soprammercato, non ci si fa scrupolo (sempre in nome della cittadinanza!) di far cadere a pezzi per decenni l'unico ospedale in città in cambio di un interminabile cantiere lontano, in mezzo alla campagna ed emozionante (ed economico) come un safari: è raggiungibile senza difficoltà con gli elicotteri o i mezzi cingolati. O gommoni, quando quella zona alluvionale si allagherà.

 

Non si può negare che i pesci rossi di Monza siano più tutelati dei pesci in barile ferraresi.

 

Paolo Giardini