martedì 2 novembre 2010

Islam Bollywood?

ROMA – «Mi chiamo Khan e non sono un terrorista». E’ la battuta chiave del film record di Bollywood, il maggior incasso di sempre fuori dall’India, nonché la prova cinematografica che l’11 settembre ha cambiato, per sempre, tutto il mondo. Accompagnato al Festival di Roma dalla superstar numero uno, Shah Rukh Khan, il Tom Cruise indiano, pronto a incontrare il pubblico del festival.

Fino a tre quarti del film «Il mio nome è Khan», sembra una variazione ambientata a San Francisco della cinefavola a suon di canzoni, storie d’amore, colori sgargianti, superstar belle e idolatrate a cui Bollywood ha abituato anche l’Occidente. ...

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Zairo Ferrante: Poesia come DINaNIMA

“DINaNIMISMO E POESIA INTESA COME DINaNIMA”

 

35369_138328736191550_100000432743504_291431_4148116_n.jpgSento la forte necessità di chiarire ulteriormente il significato dei concetti, da me espressi, di Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime) e di Poesia intesa come Dinanima onde evitare che il mio, continuo, parlare di “movimento poetico” possa essere frainteso o scambiato per un atto di presunzione.

Tranquillizzo tutti!

Non ho ha la pretesa di stravolgere la Poesia ed infangare chi abilmente scrive da anni per professione, sia perché nutro immensa stima nei confronti di Questi, sia perché non credo di esserne capace e per età e per cultura.

Il termine “movimento” deve essere inteso come una “quasi provocazione”  volta a far riflettere sul perché si assiste, specialmente da parte dei più giovani, ad un allontanamento dalla Poesia ritenuta sempre più spesso, una forma di scrittura incomprensibile o addirittura vecchia e fuori moda....

 

Ovviamente non ritengo possedere una risposta assoluta o inopinabile; ma quello che ho pensato è stato ingenuamente che forse non è stato l'uomo ad allontanarsi dalla poesia ma il contrario.

Ho pensato che, da alcuni anni a questa parte, il fare Poesia si sia allontanato dal fare immagine non riuscendo più neanche a “fare Anima”.

(A tal proposito, riporto le parole di James Hillman rilasciate in una Sua intervista tanto illuminante da divenire uno splendido saggio edito da BUR “Il piacere di pensare” conversazione con Silvia Ronchey ...I grandi epici, e anche i poeti di oggi non usano astrazioni. Cercano di esprimere il mondo interiore con immagini e suoni molto precisi e concreti. I nostri sogni non dicono <<paura>> o <<sesso>>. Nei sogni incontriamo eventi e immagini.....  Ciò che la psiche fa per prima cosa è presentare la sua interiorità nei sogni....non in parole, non in concetti, non in sentimenti: in immagini! Quindi se l'attività primaria e congenita della psiche è  <<fare-immagine>>, poiesis in greco, allora la psicologia deve essere prima di tutto uno studio dell'immaginazione...”)

 

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L'Oratorio Annunziata gran tesoro per Ferrara

*da La Nuova Ferrara (31-10/2010)***segnalato da Architetto L. Viola (Hotel Ripagrande)

La passione per l’arte rinascimentale, l’importante quanto inatteso riscontro da parte dei visitatori, la volontà della proprietà di appoggiare il progetto hanno spinto Fun d’Art ad impegnarsi per realizzarlo. Hanno per ora aderito Viabizzuno, l’albergo San Girolamo dei Gesuati, G-maps, System Elettronica, l’Hotel Ripagrande, che sono diventati sponsor del progetto. «Noi - dicono Alessandro Gulinati e Marco Poltronieri - siamo convinti che la tutela del patrimonio debba coniugarsi all’uso delle più avanzate tecnologie dell’informatica.

Per questo abbiamo adottato un innovativo modello di marketing territoriale di grande impatto che permette di visualizzare un modello in 3D dell’Oratorio (www.oratorioannunziata.it) ed interagire con gli affreschi osservandoli a distanza ravvicinata e alta definizione, accedendo agli aggiornamenti nelle lingue desiderate; metodologia usata da Google per alcuni dei più grandi musei europei».

Notevole è l’ apparato decorativo dell’Annunziata in cui si sommano elementi che vanno dal 1300 al 1800, all’interno del quale spiccano la quattrocentesca Resurrezione recentemente restaurata ed otto grandi affreschi che ripercorrono la leggendario storia della croce di Cristo, realizzati dalla scuola dei Filippi, in particolare da Sebastiano detto il Bastianino e dal padre Camillo, autori sia del Giudizio Universale del Duomo e degli affreschi del Castello Estense. Altri artisti che operarono nell’Oratorio di via Borgo di Sotto, furono Niccolò Roselli ed il discepolo di Dosso Dossi, Giovanni Francesco Surchi detto il Delai. C’è poi una tempera ottocentesca dell’Annunciazione del copista ferrarese Gregorio Boari.

E qui nel 1500 giunse una reliquia della croce portata da Isabella del Balzo Orsini moglie del re di Napoli Ferdinando d’Aragona, rifugiatasi alla Corte Estense dopo la fine del regno; reliquia che scomparve con Napoleone. L’Oratorio edificato già nel XIV secolo, a due passi dal Palazzo Schifanoia, dalla basilica di S. Maria in Vado e dai monasteri del Corpus Domini e di S. Girolamo, si presenta all’esterno come un’architettura ecclesiastica seicentesca legata alla sua trasformazione in chiesa di S. Apollinare, opera dell’architetto Giovanni Battista Aleotti..

(mg)

Cento: Galleria Bonzagni- The Space Wonder -

Cento, inaugurerà sabato la mostra curata da Carla Rigato

Cento. Inaugurerà sabato alle 18 presso la Galleria d’Arte Moderna Aroldo Bonzagni, all’interno del cinquecentesco Palazzo del Governatore che conserva opere del pittore centese Aroldo Bonzagni (1887-1918) e altri pittori che con lui hanno condiviso la nascita del futurismo, la mostra “Cromaticos” The Space Wonder – la meraviglia dello spazio, curata da Carla Rigato.
L’esposizione rimarrà visibile fino al 5 dicembre con i seguenti orari: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30.

Carla Rigato è nata a Padova, svolge la sua attività artistica a Montegrotto Terme (PD). Sin da giovanissima si è interessata alla pittura e da autodidatta ha maturato i suoi studi frequentando lo studio di Dolores Grigolon, pittrice sensibile e raffinata, e quello del Prof. Riccardo Demel, uomo di cultura e artista poliedrico.
Nel 2004 ad oggi frequenta la Summer Academy of Fine Arts di Salisburgo, fondata negli anni ’50 da Kokoschka. Qui ha lavorato con il Maestro venezuelano Jacobo Borges, artista di livello internazionale. Nel 2007 a Salisburgo ha avuto come maestri Michael Morgner e gli Zhou Brothers. Le sue opere sono state pubblicate in cataloghi e volumi d’arte specializzata. 

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Antonio Saccoccio: Fofi- Barilli e il DAMS

Fofi e Barilli sul Dams: avere ragione per avere torto

Sono passati appena una decina di giorni dal botta e risposta tra Goffredo Fofi e Renato Barilli sulle pagine dell’Unità. Oggetto del contendere: il Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), nato ormai 40 anni fa a Bologna.

Fofi lo ha attaccato, Barilli lo ha difeso. Hanno ragione entrambi. Hanno torto entrambi.
Per spiegarvelo vediamo prima quali carte hanno messo sul tavolo i due.

Goffredo Fofi, nel suo articolo del 17 ottobre, ha messo in campo un doppio capo d’accusa.
Innanzitutto ha sostenuto che “oggi i Dams sono una delle più attive fabbriche di disoccupati o precari. Insomma, dopo aver frequentato il Dams non si trova lavoro.

Ma la sua accusa più pesante è un'altra: i laureati del Dams sono “schiavi delle ultime mode, hanno gusti “barbarici” che non vanno oltre la superficie del vistoso e del finto-nuovo. Una sottocultura imbarazzante e deprimente, di cui ritengo sia responsabile un ceto pedagogico che ha semplicemente sostituito alle pedanteria dei vecchi professori di estetica una involuta ma “artistica” allegria cresciuta su se stessa, figlia di quei teorici dei Settanta che esaltavano il nuovo e si avvoltolavano fuori sincrono nelle proprie chiacchiere”.

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Barilli ha replicato immediatamente il giorno dopo.

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