Antonio Saccoccio: Fofi- Barilli e il DAMS

Fofi e Barilli sul Dams: avere ragione per avere torto

Sono passati appena una decina di giorni dal botta e risposta tra Goffredo Fofi e Renato Barilli sulle pagine dell’Unità. Oggetto del contendere: il Dams (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo), nato ormai 40 anni fa a Bologna.

Fofi lo ha attaccato, Barilli lo ha difeso. Hanno ragione entrambi. Hanno torto entrambi.
Per spiegarvelo vediamo prima quali carte hanno messo sul tavolo i due.

Goffredo Fofi, nel suo articolo del 17 ottobre, ha messo in campo un doppio capo d’accusa.
Innanzitutto ha sostenuto che “oggi i Dams sono una delle più attive fabbriche di disoccupati o precari. Insomma, dopo aver frequentato il Dams non si trova lavoro.

Ma la sua accusa più pesante è un'altra: i laureati del Dams sono “schiavi delle ultime mode, hanno gusti “barbarici” che non vanno oltre la superficie del vistoso e del finto-nuovo. Una sottocultura imbarazzante e deprimente, di cui ritengo sia responsabile un ceto pedagogico che ha semplicemente sostituito alle pedanteria dei vecchi professori di estetica una involuta ma “artistica” allegria cresciuta su se stessa, figlia di quei teorici dei Settanta che esaltavano il nuovo e si avvoltolavano fuori sincrono nelle proprie chiacchiere”.

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Barilli ha replicato immediatamente il giorno dopo.

 Segue Liberi dalla Forma