venerdì 2 ottobre 2009

CITTA' DI SALEMI FESTIVAL DEL CINEMA RELIGIOSO ROMA OMAGGIO A PASOLINI

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Festival Internazionale del Cinema Religioso

Oggi al Cine Teatro Nuovo

l’omaggio a Pier Paolo Pasolini

Da ieri sera e fino alla fine del festival un minuto di silenzio per ricordare le vittime di Messina

Sgarbi: «Vogliamo così richianare l’attenzione sulla necessità di salvaguardare il territorio dalle speculazioni

che sono spesso la causa dei dissesti»

 

SALEMI – Il «Festival Internazionale del Cinema Religioso» prosegue domani con un omaggio a Pier Paolo Pasolini.

Alle 21,00 al Cine Teatro Nuovo di via Chinnici sarà proiettato «Il Vangelo secondo Matteo». Prima del film ci sarà una introduzione di Padre Virgilio Fantuzzi, critico cinematografico e amico personale di Pasolini.

 

«Pier Paolo Pasolini e Carmelo Bene – spiega Vittorio Sgarbi – sono un po’ come i protettori di questo festival, perché nell’idea che ci ha ispirato riconosciamo molte provocazioni e verità raccontate e dette da questi due grandi artisti».

 

Nella sala di proiezione ai lati del palcoscenico campeggiano due «mummie», appunto quelle di Carmelo Bene e Pier Paolo Pasolini, realizzate dall’artista siciliano Cesare Inzerillo. Di Bene, durante al serata inaugurale del festival, è stato riascoltato il celebre «Monologo sui cretini».

 

Intanto da stasera e fino alla fine del festival, prima di ogni proiezione sarà osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del nubifragio di Messina.

«Vogliamo così richianare l’attenzione – dice Vittorio Sgarbi - sulla necessità di salvaguardare il territorio dalle speculazioni che sono spesso la causa dei dissesti»

 

Domani, nell’ambito delle iniziative didattiche programmate dal festival diretto da Nicolas Ballario, alle 11,00 vi sarà la proiezione di «Nazarin» di Luis Bunuel riservata agli studenti dei licei; il film sarà introdotto da Padre Eugenio Fantuzzi.

Alle 16,30 l’anteprima del film «Matteo Ricci, un gesuita nel regno del drago» di Gjon Kolndrekaj; sarà presente il regista.

 

Intanto nella Chiesa di San Giuseppe, nel centro storico, si è inaugurata una personale dell’artista Lucia Stefanetti. Una mostra legata al festival. Il perché lo spiega Sgarbi così:

 

«Lucia Stefanetti ha le visioni. E le dipinge. Così, apparsa a me che ne scrivo ad Accadia in Puglia, mi è sembrato che fosse opportuno mostrarne gli esiti durante il “Festival del Cinema Religioso”, denominato appunto “Visioni”, nella chiesa rinnovata di San Giuseppe. Lì, dove gli altari hanno perduto le pale e le testimonianze del sacro, si ritroveranno immagini legate alla sensibilità religiosa e alla fede di Lucia Stefanetti. La quale ha scelto, via via, di ridurre il colore per rappresentare una dimensione in bianco e nero, che è come quella di una realtà diversa, meta fisica, senza perdere i rapporti con una realtà sensuale e carica di desiderio e di istinto. In tal senso, il suo riferimento automatico è alle visioni di Gian Lorenzo Bernini, nella Santa Teresa e nella Beata Ludovica Albertoni. Nessuna derivazione consapevole e diretta, ma un analogo atteggiamento mentale.

Così come ogni artista rappresenta le sue visioni, la Stefanetti ci mostra vere e proprie Apparizioni. Davanti a noi appaiono le immagini della sua interiorità febbrile. E nella chiesa di San Giuseppe esse appaiono a noi come possibili simulacri di una fede difficile»

 

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video http://www.youtube.com/watch?v=6EerTTC-YO8 PASOLINI E UNGARETTI

CITTA’ di SALEMI

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ST.ART 47 DEIRDRE KELLY A FERRARA NEWS

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Ass. Cult. “ST.ART.47” -  Studio d’Arte “MELOGRANO” - Ass. Cult. “O STAGIONI O CASTELLI!”

 con il patrocinio del Comune di Ferrara nell’ambito di “Internazionale a Ferrara”

 Il giorno 3 ottobre 2009 alle ore 16,00 presso la sede dell’Associazione Culturale ST.ART.47 (via Cittadella, 45/47 Ferrara) si svolgerà un incontro con l’artista/gallerista inglese DEIRDRE KELLY dal titolo: Territori Personali - Presentazione collezione di libri d’artista.

 

L’appuntamento fa parte del ciclo di iniziative  Mapping Ferrara, organizzato da St.Art.47, Melograno, O stagioni o castelli!, inserito nel programma di Internazionale a Ferrara e nelle attività oraganizzate da A.M.A.C.I. (Ass. Musei di Arte Contemporanea Italiani) per la V Giornata del Contemporaneo.

 

Deirdre Kelly presenta un percorso che porta ad indagare il rapporto tra artisti, mappe e libro.

Dagli anni ’60 gli artisti hanno adottato le mappe come mezzo per  comunicare le loro visioni e il loro rapporto con il mondo. Questo linguaggio spesso ha preso la forma del “libro d’artista”.

Per cercare di capire il luogo nel quale si vive, in un mondo che cambia continuamente, gli artisti usano le mappe, letteralmente e concettualmente mappano, riflettendo una globalizzazione della cultura sempre più spinta.

Le nuove tecnologie hanno sostituito le mappe disegnate a mano e gli atlanti del passato. Oggi gli artisti possono manipolare la cartografia e loro stessi possono creare mappe personalizzate, coniugando il tradizionale linguaggio visuale con nuove strategie di map-making.

Si offre un veloce sguardo sulla produzione inglese di libri d’artista (inglesi), mostrando come possono rappresentare biografie, storie personali, viaggi, sogni, attimi, rivelazioni o semplici passeggiate.

Dal 1986 al 2001 Deirdre Kelly è stata direttrice di Hardware Gallery (London), specializzandosi in stampe e libri d’artista. La sua collezione include opere di: Hamish Fulton, Richard Long, Ronald King, Susan Johanknecht. George Hardie, Jake Tilson, Cornelia Parker.   

Dopo una breve presentazione saranno mostrati esempi di libri d’artista e seguirà un dibattito.

 

Seguirà alle ore 18,00, presso l’Associazione Culturale O stagioni o castelli! (Via Armari, 3 Ferrara), l’inaugurazione della mostra personale di Cinzia Calzolari, dal titolo MAPPING – cercocasa, che proseguirà fino al 17 ottobre 2009.

Mapping, un’azione che sta accadendo, un presente progressivo di raccolta, un orientamento al guardare, al guardarsi. Un percorso dentro la città, Ferrara, come casa da esplorare, strade-corridoi, slarghi-stanze  in cui perdersi e trovarsi; mappare immagini, intervenire indagando il proprio senso estetico, il camminare come pratica estetica.

Così Cinzia Calzolari, seguendo il tracciato di Corso Ercole 1° D’Este, indaga il fuori dove portano le paraste bianche angolari del Rossetti: l’orto Botanico, la fabbrica d’avvolgibili in plastica,  la Lipu oltre Porta Catena.

Mapping di immagini che diventano texture in bianco e nero per un’accorta scelta grafica: l’ombra dell’albero  frammentata dall’acciottolato, il mosaico di tubi accumulati e dell’onduline. Aggiungere all’immagine, nido-casa, il fuscello del sé come l’uccello che aggiunge un filo di lana come ramo alla sua costruzione. Il nido che accoglie, che riposa, che si svuota, l’artificiale casetta della Lipu che si alza ad accogliere il volo, il passaggio, il gioco dell'arte:  il taglio, la cucitura, il velo, il colore rosa, un segno  dell'anima.

Il nido sulla sedia: il sostare improvvisamente  distolto dal moto del passante e il movimento dà un nuovo equilibrio estetico alle forme, un impensato segno in bianco e nero.

Quindi walking, mapping: una visione astratta del dettaglio e, a sommare, un’informazione di territori espressivi da percepire. Così uno spazio dei lavori dell'artista esposti su una parete è  una pagina di righe di immagini sintetiche, ritmiche e assonanti, per una lettura indefinita, non definitiva, poetica.

(Giuliano Malaguti)

......Fino al 5 ottobre, presso St.Art.47 esposizione collettiva degli artisti Nedda Bonini (Ferrara), Manuela Candini (Bologna), Loretta Cappanera (Udine), Daniela Carletti (Ferrara), Marina Chiocchetta (Milano), Deirdre Kelly (Londra), Lorena De Leo (Lecce), Lauro Giovanetti (Modena), Diana Vallini (Verona)

Ass. Cult. ST.ART.47 - via Cittadella 45/47, Ferrara

Orari: dalle 17 alle 19, ven., sab. dom. o su appuntamento

Info: Nedda Bonini 333 3947017 st.art.47@freeinternet.it

 

Ass. Cult. “O Stagioni O Castelli!”, via Armari 3, Ferrara

Orari di a pertura: dalle 17 alle 19 (prima settimana), o su appuntamento.

Info: Tel. 0532 209300 - Giuliano Malaguti  347 8779845 -  cassadyn@libero.it

video http://www.youtube.com/watch?v=x13MwVUVSqw

IL PACCO DI PALAZZO TAGLIANI di Paolo Giardini

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IL PACCO

Il Carlino di ieri ci ha gratificato con un articolo che preannuncia il pacco programmato: il completamento della cessione della rete comunale del gas ad HERA per 14 milioni di euro, cifra che non basterebbe neppure per i lavori di scavo e ripristino delle strade in caso di realizzazione ex novo della medesima rete. A Palazzo domina una perversa inclinazione, protesa a nascondere che la rete capillare diffusa in tutto il tessuto urbano è unica, e la sua valutazione s’ha da farsi sulla sua unicità, non sul residuo valore di mercato di vecchi tubi di ghisa, piaccia o no al Tagliani in feeling con Hera. Il nostro uomo, intervistato, argutamente aggiunge che la sostituzione delle condotte in ghisa giuntate a canapa in atto da Hera comporterà l’implicita sistemazione dell’asfaltatura delle strade coinvolte. Così dicendo il politicante si scopre, svelandoci che, oltre a non ricordare la parabola del rattoppo nuovo sullo strappo, non ha mai osservato l’esito di uno scavo stradale ripristinato: il nuovo rappezzo non può correggere la costipazione e l’assestamento in profondità diverso dal resto della strada, e in breve si palesa come elemento di discontinuità. L’anno dopo, a strada ben dissestata, per risistemarla occorrerà riasfaltarla completamente. Però a spese del Comune. L’articolo oltre ad erudirci sulla magnifica opportunità della vendita che porterà in cassa azioni Hera invece dei pochi soldi dichiarati (così non verranno subito spesi malamente come al solito), prova a ricordarci in via subliminale un altro pacco. La foto a corredo, infatti, mostra non i tubi del gas, ma una coppia andata/ritorno delle condotte coibentate del teleriscaldamento, un dettaglio di quei duecento chilometri di tubi, contenenti pressappoco 14 milioni di litri d’acqua calda (il 14 da noi porta male) spinti da grandi pompe e scaldati prevalentemente da normali caldaie a gas. Dove sta il vantaggio del teleriscaldamento per i suoi utenti? Attualmente, da nessuna parte, con l’uso di caldaie private a condensazione si spende molto meno. Ma rinunciando al servizio, il potenziale vantaggio diventa immediatamente fruibile. Un po’ come la famosa goduria cinese. Di questi tempi, non è poco.

Paolo Giardini

www.progettoperferrara.org

video http://www.youtube.com/watch?v=tShhZvvIM84

MESTRE VENEZIA NEL FAVOLOSO MONDO DELL' ILLUSTRAZIONE di Manuela Vio

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PER UN PO’ SI RITORNA BAMBINI



Dal 3 ottobre al 1° novembre, abbiamo l’occasione di ritornare bambini partecipando alla mostra intitolata “Nel favoloso mondo dell’illustrazione” che si terrà al Centro Culturale Candiani a Mestre, in provincia di Venezia.

La mostra ci darà l’opportunità di vedere o rivedere le immagini delle migliori illustrazioni di questi ultimi 27 anni di attività della direzione artistica della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia la quale, si tiene ogni anno a Sàrmede.

Le illustrazioni, per la maggior parte originali, sono quelle riportate sui libri illustrati, che propongono ad un pubblico di grandi e piccini un viaggio tutto speciale attraverso le forme e i colori di un mondo di fantasia che è quello creato dalle fiabe e dalle leggende di ogni paese, infatti, le illustrazioni vengono da ogni parte del mondo, dalla cultura cinese, iraniana, lituana, ucraina, oltre a quelle provenienti dall’Europa occidentale. Visitare questa mostra è, per gli adulti, come un ritornare bambini, ai tempi dei bei libri di favole illustrate, alla fantasia di allora, alle emozioni che solo i bambini possono provare vedendo un’immagine di fantasia, che sia il “Gatto con gli stivali” o qualsiasi altra immagine che, solo la fantasia può partorire e il bambino capire senza dover chiedere spiegazioni. Quando si è bambini, si accettano le cose come sono, non ci si chiede il perché il gatto o il cane parlino in un cartone animato, no perché è naturale che sia così, poi, crescendo ci si dimentica di queste cose, ci si dimentica dei cartoni animati, delle immagini o delle favole che ci hanno fatto crescere, che ci hanno donato la spensieratezza con cui abbiamo vissuto i nostri anni d’infanzia. L’esposizione è aperta a tutti coloro interessano le immagini di una volta, a tutti coloro i quali piace ricordare i momenti di ingenuità e innocenza, rivedere le vecchie immagini fatte a mano, quelle dove una faccia era fatta con poco più di cinque righe, quelle immagini di sorrisi tracciati da una semplicissima linea, con colori pastello, tenui che fanno pensare alle vecchie caramelle quadrate che ormai non si trovano più. La mostra costituisce, oltre a riportarci indietro con la memoria, un itinerario di lettura che riflette una visione particolare dell’infanzia, dominata dalla poesia, dai ritmi della vita, del tempo, delle stagioni proprie di una dimensione umana, gli illustratori cercano un mondo fantastico e inviano messaggi di pace, di amicizia, riscoperta di valori arcaici, ma fondamentali che un mondo in così veloce trasformazione come il nostro, rischia di perdere. Portateci i vostri figli di modo che possano vedere come i loro genitori sono cresciuti, vi faranno un milione di domande, vi chiederanno perché i super eroi non esistevano, vi chiederanno perché i personaggi delle vostre favole non avevano super poteri, vi chiederanno tutte queste cose e voi non dovete far altro che rispondere: che i super eroi per voi erano i protagonisti delle favole, quelle più belle, che i super poteri stavano nel fatto che alla sera, quando la vostra mamma, o chi per lei, finiva di leggervi la favola, vi addormentavate e sognavate i personaggi delle favole e vivevate avventure fantastiche insieme a loro, questi erano i super poteri, il potere di trasportarvi in un altro mondo, tutto vostro. La fantasia non ha limiti e spazia, senza confini: il sole può parlare, le persone volare, gli animali suonare uno strumento, le case piegarsi per guardare in giù, nulla, nella fantasia è condizionato da regole e proprio per questo, le immagini delle favole, non sono altro che l’immaginazione di tutti noi, la semplice farfalla dalle ali di mille colori, il cane che con le zampe mangia una mela…era bello quando si credevano in queste cose, però non smettiamo di crederci perché se non avessimo la fantasia probabilmente non esisteremmo o, non saremmo nessuno!




http://candiani.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1097



Manuela Vio




Citazione: “La coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione” - Il grande: Oscar Wilde -



manuela8956@hotmail.it

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=PHse-Se14Yo

TRANSUMANISTI CYBERSEX FUTURE Stefano Vaj interview

moana_pozzi_vert.jpgDA AIT  ASSOCIAZIONE ITALIANA TRANSUMANSITI SITO

 Il futuro del Cyber Sex - 25/09/2009

Intervista di Annetta Franco a Stefano Vaj

 

Sui possibili sviluppi della sessualita' virtuale, Stefano Vaj - docente di Diritto delle nuove tecnologie all'Universita' di Padova e segretario dell'Associazione Italiana Transumanisti - risponde ad Annetta Franco, collaboratrice di diverse testate giornalistiche e televisive, tra le quali, Le Scienze, Playboy, Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera, La7, e Odeon.

Può farmi un quadro della situazione? Una panoramica di accessori che possono essere definiti pertinenti al cybersex? Come definerebbe il cybersex?

Il cybersex in realtà è stato un po' "the Next Big Thing"... degli anni novanta. All'epoca la Realtà Virtuale era molto di moda, sviluppi rivoluzionari sembravano imminenti, tutti quanti sperimentavano con elmetti con auricolari e visori stereo e wired gloves, e si pensava che questi strumenti sarebbero diventati addirittura periferiche di uso comune per i PC. Si ricorderà ad esempio il film Disclosures, in italiano "Rivelazioni", con Michael Douglas e Demi Moore, tratto dall'omonimo bestseller di Michael Crichton, che mette appunto in scena qualcosa del genere come oggetto di uso quotidiano in ambito addirittura aziendale. In questo scenario, diventa quasi ovvia l'idea di spingere il concetto sino ad una realtà virtuale completamente immersiva, attraverso l'adozione di un abito telemetrico che dei cinque sensi umani coprisse completamente almeno tre, ovvero vista, udito e tatto, e consentisse di interagire sempre virtualmente con altre persone attraverso un computer - o meglio due computer connessi tra di loro a distanza. E qualche rudimentale esperimento in questo senso viene davvero effettuato proprio in ambito sessuale, talora pubblicamente nel quadro di festival del porno e da parte di qualche personaggio di tale mondo in cerca di un po' di notorietà supplementare. Senonché, i computer non erano abbastanza potenti, la banda non era abbastanza ampia, ma soprattutto non erano all'altezza gli accessori, ovvero quelle cose, dai visori in tre dimensioni agli strumenti da portare a contatto con il corpo per misurarne i movimenti o trasmettergli i messaggi tattili del mondo simulato - e del partner, che avrebbero dovuto garantire un'esperienza almeno vagamente paragonabile a quella reale. Come denuncia regolarmente l'Associazione Italiana Transumanisti, al di là del trionfalismo che spesso ha caratterizzato negli ultimi anni le pur importanti realizzazioni in campo hi-tech, dall'informatica all'elettronica di consumo, sono mancati gli investimenti, la visione imprenditoriale, la ricerca di base, la capacità di sfidare l'inerzia del mercato e degli utenti, che avrebbe consentito di raggiungere maggiori risultati con riguardo a sviluppi che parevano a portata di mano. Da allora, il cybersex si è lentamente riaffermato in una chiave più modesta come evoluzione del "sesso telefonico": ovvero, semplicemente come interazione a distanza tra due persone che si rendono ben conto di essere distanti, ma che comunicano tra di loro grazie all'ubiquità della rete. Interazioni di tipo esplicitamente sessuale, tra persone nell'impossibilità di incontrarsi fisicamente, o tra sconosciuti magari desiderosi di restare tali e di evitare tutti i rischi inerenti a rapporti tradizionali, si sono così gradualmente diffuse nel chatting e all'instant messaging via tastiera tra coppie di utenti o utenti multipli, passando poi al voice chat, e ai servizi di videoconferenza sempre più frequentemente integrati in tali servizi. Questo tipo di sesso è "virtuale" nel senso di svolgersi puramente a livello di comunicazione; ma un terzo tipo possibile di virtualità nel cybersex è quello che oggi coinvolge gli avatar personali in mondi alternativi accessibili in rete come Second Life o World of Warcraft. Avatar con cui molti si identificano sempre più, e nel cui aspetto, attività e relazioni sociali investono in misura crescente rispetto alla propria vita tradizionale (e che come ovvio possono avere un'identità di genere, una personalità, un'età e caratteristiche molto diverse dalla persone che li muove: una cosa assolutamente comune per esempio nei mondi virtuali è l'inversione di genere da parte di soggetti assolutamente eterosessuali nella loro vita reale, inversione che si riflette in incontri e relazioni sessuali per lo più coerenti con il genere dell'avatar, e non del suo proprietario). Anzi, la crescente "sessualizzazione" dei mondi virtuali ha addirittura spinto la Linden, la società che controlla Second Life a prevedere a breve l'instaurazione di un sistema di controllo degli accessi a zone esplicitamente definite "per adulti". Il che naturalmente è un peccato rispetto alla libertà sostanzialmente assoluta sinora goduta da chiunque in tale ambito. Ancora, è nota la vicenda della moglie inglese che ha chiesto il divorzio dopo aver trovato l'avatar del marito impegnato in attività sessuali con un'altro avatar in Second Life... Infine, un quarto aspetto è il cybersex con... un cyborg, ovvero con un personaggio che di umano non ha nulla, e che consiste in realtà o in un robot antropomorfo (cfr. Ho fatto l'amore con una robot, Fare sesso con i robot, Scopatevi una robot), o di nuovo in una simulazione computerizzata, come la protagonista del film S1m0ne con Al Pacino...