mercoledì 17 dicembre 2008

LA MEMORIA DEL CORRIERE PADANO

images NELLO QUILICI.jpgALBERTO BALBONI…. LA MEMORIA DEL CORRIERE PADANO 

Oggi, Ferrara è certamente una deliziosa città d’arte e cultura, famosa in Italia e all’estero, come nel Rinascimento, tra Abbado, le grandi mostre del Palazzo dei Diamanti, Buskers, la Video arte e così via. Va da sé – nel duemila.. – la necessità di nuovi orizzonti per una visione della cultura: non più del secondo novecento e ideologica, ma umanista e “cibernetica”, non più realista o materialista volgare, ma neoidealista e postmoderna.
E a Ferrara – in questo inizio duemila- piaccia o no scenari alternativi esistono già, un poco come la stagione sorprendente nel ventennio del Corriere Padano, fondato da Balbo e poi fatto fiorire da un certo Nello Quilici (ad esempio la parola e le iniziative del primo Pazzi, Zamorani, di Giovanni Leone (area An), quelle della Berengan (ex area Sinistra), gli stessi Cirelli o Caputo, Guerra e Garberoglio) e altri.
Il Corriere Padano storico infatti non fu mai conformista, anzi polemizzò spesso con il regime e "ci collaborarono .. , Antonioni, Govoni, Bassani, Ungaretti, ,Quasimodo, ,Visconti, Montale...." , come gìa scrisse il compianto Learco Maietti in Italo Balbo-Un Uomo Scomodo (Este Edition). E questo, in definitiva, è il senso del foglio rinnovato contemporaneo – Il Nuovo Corriere Padano, fortemente voluto da Alberto Balboni (oggi senatore), fin dagli anni novanta, leader storico  della Nuova Ferrara alternativa del nostro tempo.

Il Nuovo Corriere Padano, periodico, è praticamente l'unica voce cartacea alternativa nel panorama mediatico ferrarese: diretto per alcune stagioni da Stefano Gargioni, raffinato e moderno neoconservatore, in seguito è subentrato il giornalista e politico Mauro Malaguti, consolidandone la peculiarità.

http://www.anferrara.it/index.php?pg=63

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cinema/2007/07_Luglio/31/antonioni_michelangelo_morto.shtml

UFAGRA' FUTURISTA INTERVISTA

ANTONIO FIORE.jpgIntervista al Maestro Antonio Fiore*, principale artista del Terzo Futurismo

ed erede delle ricerche di Balla e Boccioni

(* Antonio Fiore, per la cronaca espose anche a Ferrara nel 1985- Galleria d'Arte Moderna Alba) 

Gentile Maestro, parlando per esperienza personale, la mia scoperta personale del Futurismo è stata lenta e tarda. A scuola, mi han trasmesso un'immagine distorta: di tutta la complessità del movimento, non era rimasta che un'ombra grottesca. E parlo degli anni Novanta.

"E’ stata una naturale partecipazione, senza accorgermene. Gino Agnese in una testimonianza ha scritto che incontrando Enzo Benedetto, questi, parlando di me disse”… E’ un giovane, Fiore, che sta nella scia futurista e in tutta evidenza deriva da Balla, ma invece si è formato al fianco di Monachesi. E questa si che è una stranezza….”

 Sospetto che il Futurismo, proprio per la carica eversiva, sia stato vittima di un "genocidio culturale", condannato all'Oblio, eppure, nonostante questo, capace di influenzare l'arte del Novecento. Probabilmente , senza la sua influenza, non avremmo avuto un Burri, un Fontana, uno Schifano, o un Gadda.

Eppure, anche nel Centenario, invece di riflettere sulla sua continuità storica, di cui lei è testimonianza, si continua a considerare il Futurismo come un fossile.

Penso a quanto dichiarato dalla mostra di Parigi,( Il futurismo circoscritto al 1915!) o da Luca Verdone al recente Festival ex del cinema di Roma (il futurismo è morto con Marinetti...).  Lei futurista senza neo e senza post che ne dice? Celebrazione o la rivoluzione continua? Lei, tra l'altro, cosa ha in programma per il centenario?

Il Futurismo è un’idea. Diceva Benedetto”.. Le attività del “Movimento” cessano nel 1944 con la morte del suo fondatore. Mentre la ideologia del Futurismo, questa spinta verso l’avvenire espressa anche nelle tesi del dinamismo plastico boccioniano, questa idea di continuità e propulsione in avanti scoperta da Marinetti esiste ancora nella natura ed è insopprimibile anche nell’arte e nella poesia”.

Si celebra il Centenario del Futurismo e noi celebriamo anche la sua continuità. Infatti il 7 febbraio 2009, alla Galleria Vittoria, Via Margutta 103, Roma, desidero onorare questa importante ricorrenza, a margine delle esposizioni ufficiali dedicate all’avanguardia italiana che ha avuto risonanza internazionale, influendo sulla produzione e concezione di moltissimi artisti del ‘900 di vari paesi europei ed extraeuropei, realizzando per l’occasione il polittico:” 1909-2009: il Futurismo ha cento anni” ed il trittico:”Velocità + aeropittura + cosmo pittura”.

Nella sua biografia si ricorda della sua amicizia con Cangiullo, uno dei sommersi e dimenticati dell'esperienza dell'avanguardia italiana. Può tracciare a parole un ritratto ? Come l'ha influenzata nello sviluppo del suo pensiero artistico ?

Cangiullo, che in effetti è uno dei sommersi e dimenticati, è stato un personaggio notevole nel Movimento Futurista con interventi nel campo della pittura, della poesia, del teatro (con il teatro della sorpresa), delle parolibere, della musica. Alcuni critici d’arte fanno cenno a qualche influenza di Cangiullo nella mia attività. Lo storico dell’arte Giorgio Di Genova in un pezzo critico del 1990 ha scritto:”… In Antonio Fiore, al contrario di quello che fu invece per Francesco Cangiullo, a cui forse vanno fatte risalire le esperienze del nostro di inserire scritte nel contesto dell’opera…” 

Probabilmente nei miei” Quadri-Messaggio” inconsciamente può esserci stata una influenza.

Lei ha vissuto l'esperienza di Futurismo Oggi di Enzo Benedetto durata sino al 1993.la prova scientifica di certa continuità del Futurismo di cui accennavamo prima.

Un Futurismo ovviamente aggiornato, come già l'intendevano l'equipe di ... Benedetto Record, come lo battezzò Marinetti. Che ricordo ha della rivista e degli altri futuristi  che ci contriburono?

L’esperienza di Futurismo Oggi e l’esempio di Enzo Benedetto hanno rafforzato la mia convinzione della continuità del Futurismo nell’attualità. I ricordi sono tanti. Pochi sono i superstiti. Sono in contatto con Luigi Tallarico che come critico d’arte sta organizzando mostre e convegni sul Futurismo e la sua continuità e sul Centenario.

 Girando per mostre, ho notato come molti giovani artisti cerchino di percorrere la strada della fusione tra pittura e parola. Un'influenza, spesso non dichiarata, dei suoi "quadri messaggio" ?

Credo proprio di si. Fu una intuizione ed innovazione quando nel 1978 iniziai a dipingere i “Quadri-Messaggio”.

Molto originali le sue battaglie cosmiche. Sbaglio o nelle sue opere traspare una serenità estetica, simultaneamente gioiosa, giocosa e trascendente, a prima vista distante dal clichet "classico" di certo vitalismo aggressivo dei futuristi storici ?

E’ esattamente così. Amo il colore, la solarità, l’Arte-Vita. Sono più portato a dare un messaggio di pace (anche con le mie Battaglie cosmiche) che “la guerra sola igiene del mondo” degli amati storici.

Dal punto di vista artistico e non solo, la Modernità, come insieme di strumenti concettuali nati dal Barocco per reagire alla crisi di certezze religiose, filosofiche e scientifiche del tardo Cinquecento, è morta da quasi un secolo.

Ciò che rimane, un magma confuso di nostalgie, di pensiero debole e di citazioni che genera il nostro grigiore culturale, è conseguenza non del suo persistere, ma del suo morire, dell'esser rimasti senza bussola. Urge un nuovo Pensiero Forte, capace di dar senso al Reale.

Paradossalmente è il Futurismo, avanguardia assai longeva,  oggi a indicare nuovi valori estetici ?

Non so se il Futurismo possa indicare oggi nuovi valori estetici. Ma come ha detto Kandinsky l’arte oggi, come l’opera d’arte, è figlia del suo tempo.

Più in generale, come sostengono alcuni futuristi contemporanei, ad esempio il futurista ferrarese Roberto Guerra: forse è la Scienza oggi il vero futurismo vincente, dal punto di vista sociale epolitico, la vera igiene del mondo; eppure una sua visione dogmatica, positivista, è una corsa verso un passatismo tecnicista.Non sarebbe auspibile il recupero di un'equilibrio rinascimentale, tra Scienze ed Umanesimo, che ricostruisce un uomo completo e moltidimensionale, non produttore e consumatore, ma creatore ?

Lei condivide questa tesi oppure che cosa Lei gli contrappone?

La Scienza può essere considerata un futurismo vincente nel senso che è in continua evoluzione e in divenire nella ricerca e negli esperimenti. Resta il fatto che l’uomo è e rimane al centro dell’universo con tutta la sua creatività e fantasia.

Tornando all'arte contemporanea, come la vede rispetto alle grandi avanguardie storiche? Internet o postInternet come vede il futuro dell'avanguardia? Quale artista può esser definito un futurista contemporaneo ?

L’artista cerca di inventare una sua realtà che diventi anche la realtà degli altri. In ogni opera c’è il senso di un momento storico, ci sono i segni della propria epoca. L’arte è sempre stata precorritrice dei tempi. Quella dei futuristi è un’idea pragmatica di vivere la vita, appunto, nella realtà.

Qual'è il sue parere sulle azioni come "Rosso Trevi" ? Posson considerarsi come eredi delle serate di Marinetti ? Oppure, recuperando una dimensione ludica, permettono di rompere il diaframma polveroso tra Arte e Vita ?

Le serate futuriste erano delle manifestazioni molto movimentate e chiassose che venivano organizzate per ottenere un rinnovamento totale. Non credo che le azioni in atto oggi possono considerarsi eredi delle serate futuriste di Marinetti, Hanno l’effetto di un happening, di incuriosire l’opinione pubblica, senza togliere nulla alla creatività e bravura di chi le mette in atto (certamente proprio Graziano Cecchini dal punto di vista anche mediatico)

Lo scenario del Futurismo era quello di un’avanguardia totale che ha interessato ogni aspetto della vita sociale e culturale..

ALESSIO BRUGNOLI

www.lav0cefuturista.splinder.com

www.antoniofiore.it

EVENTI ARCHEO 900

 images FUTURIMSO CUCINA.jpgEVENTI ARCHEO 900  2009-2010

1)       Cena Spettacolo Futurista (per il centenario della nascita del futurismo) con lo Chef internazionale Igles Corelli, un “dicitore”, una ballerina che eseguirà danze futuriste e una cantante lirica che interpreterà pezzi di Savinio, Marinetti e Pratella.  (Anteprima realizzata nel ristorante “ Locanda Della Tamerice” dello Chef Igles Corelli)

2)        Travel Italia 250 manifesti autentici sulle città italiane prodotti tra il 1919 e il 1950 e realizzati dai più importanti illustratori dell’epoca.
(Già esposta a Montreal - Canada) (Cam. Comm. It. del Quebec e Consolato Generale)
 
3)       Ivo Sassi 30 sculture in ceramica dal1968 al 2008 del più famoso scultore ceramista vivente faentino. (Inedita)  

4)       Maurizio Bonora Lo Zodiaco del principe e i decani di Schifanoia – Astrologia e Magia ai tempi della Corte Estense (una meticolosa ricostruzione degli affreschi della fascia mediana del salone di Palazzo Schifanoia a Ferrara).(Già presentata a Bruxelles)  

5)       Homespresso 150 macchine da caffè da casa dal 1900 al 1980 – una stupenda collezione di industrial design italiano su uno dei settori produttivi nazionali che è maggiormente conosciuto nel mondo. (Già presentata a Milano)  

6)       Spirit of the wine – L’Anima del Vino – 500 tra insegne, cartelli e manifesti, oggetti promozionali, etichette e carte intestate delle aziende vinicole storiche italiane dal 1900 al 1950 – La storia e la cultura del vino e delle aziende vinicole italiane. (Già presentata a Milano)  

7)       Italian Light Mostra di Design italiano che presenta 50/70 lampade rare e fuori produzione, dal 1950 al 1980 dei più famosi designers italiani e delle più note aziende. (Già presentata a Milano, Bangkok, Hong Kong, Shanghai, Taipei, Beograd))  8)       Italian Hand Bags – Mostra che presenta una straordinaria e unica collezione di borsette da donna delle più note firme dal 1900 agli anni ’70. (Inedita)  

 arch. Alberto Squarcia

Studio Archeo900 - Mostre ed Eventi CulturaliBlow Up - Arte e Design del XX sec. Ferrrara - Italy

www.archeo900.com Skype: albertosquarcia

www.italian-light.eu 

www.italian-light.it

www.mostrasulvinoitaliano.eu

www.mostraborseitaliane.eu

www.homespresso.net

martedì 16 dicembre 2008

IL FUTURISMO SECONDO DE STEFANO

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IL FUTURISMO 

 

…Il futurismo – soprattutto- va studiato dal punto di vista artistico, sia per l’importanza storica delle affermazioni, sia per gli effettivi valori di alcuni suoi esponenti come Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla, Gino Severini, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia… Il nucleo centrale intorno al quale si sviluppa la poetica futurista è che l’arte deve rendere il dinamismo della vita moderna. Contro la ricerca cèzanniana e contro la statica del costruttivismo cubista, si riallaccia all’impressionismo francese, al divisionismo italiano, e in scultura aMedardo Rosso. “Il Tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido. Per la persistenza delle immagini nella retina, le cos ein movimento si moltiplicano, si deformano, susseguendosi come vibrazioni, nello spazio che percorrono. Così ”un cavallo in corsa non ha quattro gambe: ne ha venti”. Per rendere queste globalità del moto nelle arti visive, immobili per costituzione, il futurismo si serve, in pittura, principalmente delle “linee-forza; poiché la linea agisce psicologicamente su di noi come significato direzionale, essa, collocandosi in varie posizioni, supera la sua essenza di semplice segmento o diventa “forza”, centrifuga o centripeta, mentre oggetti e colori si intrecciano in una catena di “contrasti simultanei, determinando la resa del “dinamismo universale”. In scultura la continuità del movimento nello spazio è resa con la compenetrazione dei piani, sciogliendo le forme che s’inseriscono nell’ambiente come questo si inserisce in esse, con l’”assoluta e completa abolizione delle linee finite e della statua chiusa” e con l’adozione, anche qui, delle “linee-forza” fino a giungere ad una scultura d’ambiente, una scultura in cui forma plastica e spazio si modellano reciprocamente- “… L’opera più compiuta in questo senso. È “Forme uniche della continuità nello spazio” di Boccioni, in cui la forma umana, in movimento veloce, mentre ha già raggiunto una posizione si accinge a procedere oltre , è in qualche modo ancor a presente nello spazio precedente, perché nellal nostra retina restano le immagini e soprattutto perché il moto è continuo e noi lo percepiamo in sintesi….” Per questo Boccioni respinge il parallelo con la cinematografia; questa raggiunge l’apparenza di moto con la proiezione rapida e consecutiva di immagini immobili e diverse; il futurismo invece, dice Boccioni, ricerca “una forma unica che sostituisca al vecchio concetto di divisione, il nuovo concetto di continuità” e cita, per dar forza alle sue parole, la filosofia di Bergson secondo la quale è arbitraria ogni separazione della materia in corpi indipendenti con contorni esattamente determinati.

 

EMIDIO DE STEFANO 

(from Futurismo Renaissance- Writers-2007-Ferrara)

http://www.pianeta.com/map/index.php/idQ21463/tipoQ/shwDAQ/ricercaQ114/shSCQ457/pidQ22

 

IL POETA CRITICO RICCARDO ROVERSI

                              images ROVERSI.jpg

RICCARDO ROVERSI – STORIE DIPINTE

 

“Storie dipinte” è uno dei lavori più significativi di Riccardo Roversi (scrittore, giornalista, editore), da anni protagonista della cultura neoestense. Il volume (edito da Este Edition, pag. 75, nota di Gaetano Sateriale, sindaco di Ferrara), tipograficamente assai bello, raccoglie integralmente una rubrica giornalistica curata da Roversi quattro anni orsono (Resto del Carlino), sorta di originale esperimento tra parola e immagine, simultaneamente microdizionario di certa creatività ferrarese rilevante del nostro tempo, percorso inaugurato (quasi una rarità a Ferrara, eccetto Antonio Caggiano, R.Guerra sull'avanguardia e lo stesso Lucio Scardino nelle Arti Visive ) dallo stesso Roversi con il volume-dizionario Percorsi Letterari Ferraresi (Liberty House, 2000).

E 26 autori, 13 scrittori e 13 pittori, tutti assai noti a Ferrara (alcuni molto celebri fuori mura), abbinati per l’occasione, compongono l’opera: … Ivano Artioli-Andrea Zanotti, Giorgio Bassani-Gianfranco Goberti, Giuliana Berengan-Carlo Salomoni, Aldo Luppi-Sergio Zanni, Diego Marani-Nadia Fonzaga, Rita Montanari-Franco Patruno, Giuseppe Muscardini-Gabriele Turola, Monica Pavani-Marcello Darbo, Roberto Pazzi-Michele Rio, Fabrizio Resca-Gianni Cestari, Gianfranco Rossi-Gianni Guidi, lo stesso Riccardo Roversi e Giorgio Cattani, Gianna Vancini-Paola Braglia.

Si spazia –succintamente- in un ideale orizzonte del secondo novecento, tra scrittori prossimi a certo realismo o decadentismo o manierismo o sperimentalismo e pittori d’avanguardia o meno, di matrice anche surrealista, metafisica, pop o tardoinformali, a volte “mixando” parole più “classiche” con immagini più di ricerca e viceversa, con esiti persuasivi.

In tal senso, il binomio immagine e parola (soprattutto teorizzato da Renato Barilli, Lamberto Pignotti e Gillo Dorfless sullo sfondo di certe poetiche e percorsi d’arte stessi di fine novecento) suggerisce l’evocazione quasi, dopo certe fughe in avanti spesso effimere, di nuove parole e nuove immagini desideranti “piene”, il potere tecnico (Tekne)della Parola e del Pennello stessi…oltre certo Concettuale. 

ROBERTO GUERRA

http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=109

http://www.literary.it/autore_libri.asp?id_autore=1039