Cristiano Rocchio, conferenza sul Centenario "BAUHAUS"


Cautela storica e principi formativi del Bauhaus
Cristiano Rocchio

Nella sua intervista a Repubblica del 15 febbraio scorso Marco Romanelli imputa al Bauhaus e al suo progetto di mondo nuovo (sono parole sue) di aver trascurato lo studio della storia, perché non compariva tra gli insegnamenti. È il caso in primo luogo di approfondire questo disinteresse, e poi di esaminare su quali basi secondo i maestri del Bauhaus si poteva iniziare una nuova fase nella storia dell'uomo.
La cultura di fine '800 aveva condotto il mondo a combattersi e in Germania e in Europa aveva lasciato sul campo macerie e milioni di caduti per l'inutile strage (tant'è vero che vent'anni dopo si decise di riprovarci).
In più paesi europei i giovani artisti delle avanguardie criticavano la società del tempo e la mentalità borghese: alla sua tendenza conservatrice, omologatrice e competitiva opponevano il loro impulso creativo individuale e la volontà di cambiamento. In Germania gli espressionisti riformularono le regole della rappresentazione pittorica ed affermarono l'importanza della creatività individuale. Come in Francia i cubisti, che suggerirono di guardare la realtà da più punti di vista contemporaneamente ed evitare l'unilateralità dell'opinione dominante. In Italia i futuristi criticarono la pittura accademica e la cultura che chiamavano passatiste, legate al passato, e proposero una riforma totale1 della vita umana integrata dalla macchina. I dadaisti in Svizzera e in Germania attaccarono ancora più ferocemente la mentalità borghese e ne ridicolizzarono le istituzioni, il modo di vivere e di pensare. Tutti questi movimenti rivoluzionari censurarono le consuetudini e la società da cui erano nati, ma non cercarono di collegarsi e si esaurirono dopo qualche tempo o, nel caso del futurismo, finirono per sostenere il regime.
Probabilmente Gropius, al momento di fondare il Bauhaus, pensava di essere all'inizio di un nuovo ciclo storico, da realizzare senza le aberrazioni funeste del passato. Ci facciamo aiutare dai protagonisti di quell'esperienza, per comprenderne i caratteri fondamentali ed il significato che le attribuivano.
Nel 1938 Herbert Bayer, Walter e Ise Gropius, rispettivamente professore, fondatore del Bauhaus e sua moglie, presentano il Bauhaus nel catalogo omonimo, pubblicato dal MOMA di New York. L'introduzione storica di Bayer è la seguente.
Dopo la guerra, in Germania si determinarono due correnti di pensiero: da una parte c'era chi non aveva capito che il mondo precedente non esisteva più, dall'altra chi era determinato a imparare dalla sconfitta e a trovare un nuovo modo di vivere.
I primi oppositori del Bauhaus furono le vecchie accademie d'arte e la borghesia, a cui le accademie fornivano un'arte fatta di architettura eclettica, monumenti e ritratti in grande stile, raffigurazioni della gloria storica e paesaggi decorativi. La scomparsa della vita di corte con le sue regole di ceto provocò la scomparsa del mercato principale per queste opere.
I movimenti dell'arte moderna, che si opponevano all'accademia in tutta Europa, avevano uno stile figurativo sorprendentemente confuso: in Germania c'erano Espressionismo e Dadaismo, entrambe forme di individualismo sfrenato; in Italia il Futurismo; in Olanda, Russia e Ungheria differenti movimenti astratti e costruttivisti; in Francia Cubismo, Purismo e Dadaismo. Questi gruppi rivoluzionari furono spesso tra loro ostili, non avevano alcun programma comune, eccetto l'opposizione alle accademie e all'artista accademico, che in quel tempo aveva come proposito l'arte per l'arte, cercava di esprimere le sue concezioni individuali in opposizione alla cultura dominante. Lo chiamavano Espressionismo, ma era ancora lo stesso Romanticismo, che per un secolo aveva continuato a celebrare l'individualismo nella sua battaglia titanica contro le tradizioni accademiche. Lo scopo di tale battaglia, arricchire l'arte ed estendere i suoi orizzonti, era stato perseguito isolatamente dalla vita e dalle sue esigenze pratiche: i geni creativi del diciannovesimo e primo ventesimo secolo dovettero percorrere la loro strada in solitudine. Non si sapeva come raggiungere un nuovo legame tra arte e vita, fino a quando il gruppo di persone che costituirono il Werkbund tedesco percepirono questo scopo e vi diressero i loro sforzi. Del Werkbund parlerà il professor Simioni, adesso veniamo alla consapevolezza storica di Gropius.
La teoria e l'organizzazione del Bauhaus
Scrive Gropius: Lo spirito dominante della nostra epoca è già riconoscibile, sebbene la sua forma non sia ancora chiaramente definita. Il vecchio concetto dualistico del mondo, che immaginava l'ego in opposizione all'universo, sta rapidamente scomparendo. Al suo posto sta sorgendo l'idea di una universale unità, in cui tutte le forze opposte esistono in uno stato di completo equilibro. Questa nascente consapevolezza, che tutte le cose e la loro apparenza sono un'unità essenziale, fornisce all'impulso creativo2 un significato intimo fondamentale. Niente può più esistere nell'isolamento. Noi percepiamo ogni forma come l'incarnazione di un'idea, ogni oggetto lavorato come una manifestazione del nostro più intimo sé. Solo il lavoro prodotto dalla costrizione interiore3 può avere significato spirituale, il lavoro meccanizzato è senza vita, adatto solo alle macchine inerti. Finché l'economia basata sulla macchina rimane un fine in se stesso, piuttosto che un mezzo per liberare l'intelletto dal carico del lavoro meccanico4, l'individuo rimane schiavizzato e la società resterà in disordine. La soluzione dipende da un cambio nell'atteggiamento dell'individuo verso il suo lavoro, non dal miglioramento delle circostanze esterne in cui questo si svolge. L'accettazione di questo nuovo principio è di importanza decisiva per il nuovo lavoro creativo.
Quindi il lavoro creativo, anche manuale, permette allo spirito dell'uomo di manifestarsi nel mondo non più invaso dalle contrapposizioni. E non sembra affatto che Gropius non capisse il suo momento storico. Passiamo alla fondazione del mondo nuovo secondo i maestri del Bauhaus: lo scopo degli insegnamenti e il ruolo dell'artigianato al Bauhaus, il suo rapporto con il mondo esterno.
Il proposito degli insegnamenti5 era rendere autonomo lo studente, in modo che potesse collaborare con gli altri studenti. A tale scopo era necessario anche un addestramento artigianale, oltre che teorico. L'apprendista veniva familiarizzato con gli elementi della forma e del colore e con le leggi a cui sono soggetti. Invece di studiare le formule arbitrarie, individualistiche e stilizzate, come nelle accademie, gli veniva dato l'equipaggiamento mentale con cui modellare le proprie idee di forma.
Questo addestramento sollecitava le potenzialità creative dello studente e stabiliva una base su cui differenti individui potevano cooperare, senza perdere la loro indipendenza artistica. Il lavoro architettonico collettivo diventa possibile, solo quando ogni professionista, adeguatamente preparato, è capace di comprendere l'idea del tutto ed ha i mezzi di coordinare armoniosamente la sua attività indipendente e limitata con il lavoro collettivo6: in ogni parte dell'opera collettiva devono esserci i suoi caratteri complessivi, ciascun collaboratore deve comprendere il significato e l'origine del tema principale.
Il ruolo dell'artigianato nel Bauhaus
Gropius fu criticato anche dai suoi sostenitori per la sua insistenza sul valore dell'istruzione artigianale, perché la ritenevano anacronistica. Ma Gropius osservò che le industrie fornivano loro stesse l'istruzione artigianale necessaria agli operatori delle macchine. Secondo Gropius l'attrezzo dell'artigiano e la macchina industriale differivano solo per la dimensione, non per il genere, ed anche la macchina più raffinata può essere azionata produttivamente solo da chi ha compreso la relazione tra materiale e attrezzo. Gropius considerò l'istruzione artigianale un mezzo per ottenere quella preparazione tecnica e stabilì l'insegnamento simultaneo della mano e della mente come il principio pedagogico fondamentale del Bauhaus.
La differenza fondamentale dalle altre scuole di arte contemporanea
Al contrario di altre scuole d'arte, in cui gli studenti imparavano da forme preesistenti, prodotte da artisti dei periodi precedenti o dai loro insegnanti, il Bauhaus enfatizzò l'approccio creativo. Si cercò di fornire una formazione nel progetto, in cui partecipassero tutte le discipline della scuola. Ogni individuo doveva trovare la sua via verso lo scopo comune. La sua iniziativa e le probabili deviazioni non dovevano essere impedite da pressioni esterne; nessuna apparente armonia stilistica si poteva ottenere prematuramente, con l'adozione di forme prefabbricate. Questi metodi pedagogici assicurarono un lento sviluppo organico e portarono l'unità genuina di forma che tutti i prodotti del Bauhaus ebbero negli anni successivi.
Secondo Gropius, ciò che il Bauhaus in pratica sosteneva era la comune cittadinanza di tutte le forme di lavoro creativo e la loro logica interdipendenza nel mondo moderno. Il Bauhaus voleva aiutare l'artista a recuperare la bella concezione antica che progetto ed esecuzione sono un'unica cosa, e fargli sentire che il tavolo da disegno è solo un preludio alla gioia attiva del creare7. La costruzione unisce lavoratori artigiani e di concetto in un compito comune. Perciò tutti allo stesso modo, tanto l'artista quanto l'artigiano, devono avere una formazione comune; e poiché lavoro sperimentale e produttivo sono di eguale importanza pratica, tale formazione comune deve essere tanto ampia, da dare ad ogni talento una eguale opportunità di esprimersi. Poiché le varietà dei talenti non si possono distinguere, prima che si manifestino, l'individuo deve essere in grado di scoprire la sua propria sfera di attività nel corso dell'apprendimento. La grande maggioranza di questi talenti sarà assorbita dall'industria delle costruzioni o da altre industrie, ma ci sarà sempre una piccola minoranza di abilità eminenti. Appena questo gruppo speciale finisce il suo addestramento comune, sarà libero di concentrarsi sul lavoro individuale, sui problemi contemporanei, o sull'utilissima ricerca speculativa. E poiché tutte queste menti direttive saranno passate attraverso la stessa fucina industriale, sapranno come far adottare alle industrie i loro miglioramenti e le loro invenzioni, ed anche come rendere le macchine il veicolo delle loro idee.
Ed ora il rapporto della scuola con il mondo esterno.
Secondo Gropius una organizzazione basata su nuovi principi resta facilmente isolata, se non comprende costantemente tutte le questioni che agitano il resto del mondo. La responsabilità del Bauhaus è educare uomini e donne a capire il mondo in cui vivono e ad inventare e creare forme che rappresentano quel mondo. Per questa ragione il campo della formazione deve essere allargato su tutti i lati ed esteso a campi confinanti, per studiare i risultati di nuovi esperimenti educativi.
Cooperazione con l'industria e Royalties
L'obiettivo pratico dei laboratori al Bauhaus era sviluppare progetti soddisfacenti da un punto di vista formale e tecnico, da vendere poi all'industria per la produzione. I progettisti del Bauhaus visitarono spesso le fabbriche, per studiare i processi produttivi e cooperare con i tecnici, per migliorare il progetto. Le industrie mandavano i loro tecnici al Bauhaus, per tenerli al corrente sugli sviluppi del progetto. Il ricavato dalla vendita dei progetti veniva diviso tra la corporazione del Bauhaus e la scuola, che pagava il progettista – anche nel caso che fosse uno studente.
L'influenza degli studenti
La concezione fondamentale del Bauhaus originò discussioni tra il corpo docente e gli studenti. Secondo Gropius la scuola avrebbe dovuto alla fine essere assorbita dal laboratorio e queste discussioni e i suggerimenti degli studenti contribuirono a stabilire il carattere del Bauhaus e il suo successo.

In conclusione, forse al Bauhaus non insegnavano Storia, ma a loro era chiaro in quale momento dello sviluppo umano si trovassero – forse erano anche in anticipo di qualche decennio. E avevano anche ben compreso quale compito la storia avesse loro assegnato: educare gli uomini alla collaborazione consapevole attraverso la tecnica – non per caso furono ostacolati dai nazisti. Il loro mondo avrebbe dovuto essere popolato da cittadini con una visione chiara della loro comune condizione umana e della loro individuale attività professionale e creativa.
1 Dall'abbigliamento alla dieta.
2 L'impulso creativo è un concetto degli espressionisti.
3 Anche questo, l'incoercibile o insopprimibile impulso creativo, è un concetto degli espressionisti.
4 Aggiungo: come auspicavano i dadaisti tedeschi nel 1919.
5 Per esempio in problemi di forma.
6 Se molti aiutanti eseguono progetti di una singola persona, si può raggiungere solo un'unità apparente, perché la collaborazione in un gruppo non si può conseguire soltanto correlando le abilità e i talenti di vari individui.
7 Anche questo, la gioia della creazione artistica, è un concetto degli espressionisti e delle altre avanguardie.


Mail priva di virus. www.avg.com