Da: Newsletter Financecommunity.it <
Parliamo ancora un altro po' di tecnologia
Di laura morelli
Negli ultimi tempi non c'è giornale, blog o social network in cui non si affronti con una certa regolarità il tema della tecnologia nel settore finanziario, soprattutto bancario.
In questa newsletter non si voleva stressare ulteriormente un argomento che per la maggior parte dei lettori non rappresenta ? più o meno comprensibilmente - una questione urgente, se non altro nella loro quotidianità.
Ma poi ci sono state tre notizie lette nelle ultime settimane che insieme mi hanno ricordato quanto sia essenziale, anche per quello che è il compito di un giornale specialistico, non far distogliere l'attenzione su tematiche che possono influenzare il lavoro e il settore di riferimento dei nostri lettori. Il game changer, per dirla all'anglosassone. Ecco, l'evoluzione tecnologica, vi piaccia o meno, è uno di questi. E per quanto possa risultare a volte tediosa, la tecnologia è già e sarà sempre di più l'ago della bilancia tra chi è profittevole e chi no.
La prima notizia, di qualche tempo fa, è il lancio della carta di credito da parte di Apple. Il settore dei pagamenti è già stato largamente invaso dai nuovi player non bancari e dal fintech, al pari della Kamchatka a Risiko, e quindi la mossa dell'azienda californiana è forse meno preoccupante di altre fatte in passato. Tuttavia una domanda sorge spontanea: fino a dove potrà spingersi Apple? Se la prossima mossa fosse aprire un conto deposito, come PayPal, quanta fetta di torta resterà alle banche tradizionali?
La seconda notizia viene da una ricerca di NTT Security, specializzata in sicurezza. Nel suo freschissimo Global Intelligence Report (GTIR) 2019, diffuso proprio oggi, la società ha evidenziato che il settore finanziario è stato il più attaccato, a livello informatico, per sei degli ultimi sette anni, rappresentando il 17% di tutti gli attacchi.
La terza e ultima news, più incoraggiante delle altre, viene da uno studio di Deloitte e MIT Sloan Management Review sulle qualità di leadership dei dirigenti bancari. Oltre 3.300 dirigenti hanno evidenziato che competenza ritenuta fondamentale per la leadership è la capacità di prevedere il cambiamento. La seconda è la comprensione della tecnologia, cioè la capacità di utilizzare e sfruttare i social network, gli analytics, il cloud e l'internet delle cose. Una materia ancora quasi del tutto sconosciuta, soprattutto nelle seconde e terze linee del management. Ma che si rivela ancora più necessaria.
NEWSWIRE
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