Marijuana: ipocrita la demonizzazione del Css | estense.com Ferrara: Buongiorno In questi giorni abbiamo assistito all\'allarme diffuso dal Consiglio Superiore di Sanità (CSS) sui presunti pericoli della cannabis light, ovvero quella varietà di Marijuana venduta in alcuni negozi con un contenuto di THC inferiore allo 0.6%. Stando al CSS ci potrebbero comunque essere danni al cervello se a consumarli sono bambini, ragazzi o donne incinte. Nonostante questo parere negativo, la ministra Grillo sostiene (giustamente a mio avviso) che non ci sono motivi per introdurre divieti. Da qui parte invece la mia critica verso un modo di pensare, a mio avviso, ipocrita, ovvero quello della demonizzazione della cannabis. La mia esperienza massima è stata quella di fumare un po\' di erbaccia fatta crescere sull\'argine del Po di Primaro venti e passa anni fa, ma ritengo che obiettivamente tutte queste manfrine abbiano poco senso. Pensiamo a questo. Se uno dice di essersi ubriacato una volta, tutti ridono. Se uno dice di essersi fatto una canna, viene giudicato male. Strano
*Nota di Asino Rosso Infatti, non è questione di sinistra o destra la vera "soluzione" (che non esiste nel mondo reale!) al dramma della droga: ma in primis una questione di ordine pubblico e di criminalità (e poi lateralmente ma non banale - di PIL +!). La legalizzazione delle cosiddette droghe leggere va ulteriormente potenziata anche per altre droghe certamente dannosissime (anche se andranno studiati più ovviamente rigorosi vincoli in certo senso). Restano due verità fondamentali e innegoziabili, oltre a quella accennata sul Mondo Reale. Qualunque proibizionismo è come sponsorizzare il mercato criminale: in regime antiproibizionista il problema eventualmente resta per il consumatore, ma in gran parte il crimine è bannato. L'esempio dell'alcool è storicamente decisivo. Gli alcolisti non spariscono, ma non esiste praticamente un mercato criminale sugli alcolici. Nessun alcolista è un problema di ordine pubblico nel senso che non si cimenta in rapine e violenza per procurarsi (Money) la dose di alcool.. Inoltre ulteriori ipocrisie per i proibizionisti che non si capisce se ingenui o in malafede per difendere collusioni con il mercato criminale (ad esempio - ovvio non solo a Ferrara- questa città è oggi considerata un piazza alta per lo spaccio - nonostante sia un quartiere equivalente di Roma o Milano- alto spaccio e alto consumo, alto spaccio (1-1=2) non imputabile solo ai Pusher "nigeriani" o altro etnico, evidentemente ci sono, vista la facilità incomprensibile (non imputabile alla sola quasi speciale richiesta di mercato locale) terminali insospettabili nelle classi dirigenti locali.. Infine in regime antiproibizionista (come poi per la prostituzione - discorso parallelo) - in regime istituzionale di libera droga in libero stato- soli maggiorenni ovvio (vero anche- target possibile- i minorenni, ma qua leggi durissime contro il mercato eventuale con tale target, nuove leggi mirate e qualsivoglia pusher- roba tipo 20 anni di galera!)- il volume d'affari finirebbe nelle tasche dello Stato come risorse concrete (e segno tangibile + PIL!). Il moralismo non c'entra nulla!
*Nota di Asino Rosso Infatti, non è questione di sinistra o destra la vera "soluzione" (che non esiste nel mondo reale!) al dramma della droga: ma in primis una questione di ordine pubblico e di criminalità (e poi lateralmente ma non banale - di PIL +!). La legalizzazione delle cosiddette droghe leggere va ulteriormente potenziata anche per altre droghe certamente dannosissime (anche se andranno studiati più ovviamente rigorosi vincoli in certo senso). Restano due verità fondamentali e innegoziabili, oltre a quella accennata sul Mondo Reale. Qualunque proibizionismo è come sponsorizzare il mercato criminale: in regime antiproibizionista il problema eventualmente resta per il consumatore, ma in gran parte il crimine è bannato. L'esempio dell'alcool è storicamente decisivo. Gli alcolisti non spariscono, ma non esiste praticamente un mercato criminale sugli alcolici. Nessun alcolista è un problema di ordine pubblico nel senso che non si cimenta in rapine e violenza per procurarsi (Money) la dose di alcool.. Inoltre ulteriori ipocrisie per i proibizionisti che non si capisce se ingenui o in malafede per difendere collusioni con il mercato criminale (ad esempio - ovvio non solo a Ferrara- questa città è oggi considerata un piazza alta per lo spaccio - nonostante sia un quartiere equivalente di Roma o Milano- alto spaccio e alto consumo, alto spaccio (1-1=2) non imputabile solo ai Pusher "nigeriani" o altro etnico, evidentemente ci sono, vista la facilità incomprensibile (non imputabile alla sola quasi speciale richiesta di mercato locale) terminali insospettabili nelle classi dirigenti locali.. Infine in regime antiproibizionista (come poi per la prostituzione - discorso parallelo) - in regime istituzionale di libera droga in libero stato- soli maggiorenni ovvio (vero anche- target possibile- i minorenni, ma qua leggi durissime contro il mercato eventuale con tale target, nuove leggi mirate e qualsivoglia pusher- roba tipo 20 anni di galera!)- il volume d'affari finirebbe nelle tasche dello Stato come risorse concrete (e segno tangibile + PIL!). Il moralismo non c'entra nulla!