LUCIANO DI SAMOSATA OVVERO UN FUTURISTA ANTE LITTERAM

La "STORIA VERA" è opera fantastica di Luciano di Samosata, scrittore ellenistico del II secolo, ancora in gran parte da scoprire o riscoprire, nonostante che nei secoli la sua eredità culturale sia stata variamente interpretata. Si tratta del racconto di un viaggio immaginario oltre il mondo conosciuto, quasi un volo nell'aldilà dell'uomo. Non si deve dimenticare, per comprendere la concatenazione degli episodi e della scansione rapida degli eventi, che Luciano ammette la concezione popolare della sua epoca relativa alla forma del mondo; per lui è una goletta fluttuante nelle acque dell'Oceano, e l'Oceano stesso, all'orizzonte si confonde con il cielo. I viaggiatori avevano spesso sognato di scoprire non solo le terre ignote, ma soprattutto questo punto di congiunzione tra il "terrestre" e il "celeste". L'immaginazione popolare da lungo tempo poneva presso le Esperidi - cioè le figlie del Tramontante - le Isole Fortunate (forse le Canarie o lembi di terra situate nell'attuale Marocco), dove vivevano eternamente i Beati, o ancora questa enigmatica Atlantide, di cui parla eloquentemente Platone (e di cui si ricerca ancora oggi la possibile sede). Meno di un secolo avanti la nascita di Luciano i soldati romani che avevano per la prima volta navigato intorno alle isole britanniche non avevano potuto difendersi da un terrore superstizioso solcando un mare la cui acqua era parsa loro più pesante, meno fluida di quella alla quale erano abituati. Tutte le superstizioni, tutte le fantasticherie riguardanti l'Estremo Occidente (oltre il quale si inoltreranno i navigatori moderni, Colombo compreso) trovano una eco nelle pagine de la STORIA VERA, che ci prospetta anche un viaggio sulla Luna, anticipatore dell'idea di Verne e dell'allunaggio dell'Apollo nel 1969. Ma, cammin facendo, la sua fantasia si libera, e ben presto appare come un aspetto nuovo del romanzo.
Casalino Pierluigi