Lord Adair Turner nella sua nuova opera "Riprendere il controllo del debito" scrive che le autorità politiche (tutte e nessuna esclusa) non hanno fatto tesoro della lezione del krach del 2008. L'ex guardiano della finanza britannica (dal 2008 al 2013) descrive nel libro gli eccessi devastanti del sistema finanziario e fa appello ad un'azione rapida per evitare la prossima crisi. A breve una crisi simile a quella del 2008 non è pensabile, però: le regole introdotte nel sistema finanziario stanno dando buon frutto, ma il mondo soffre ancora di eccessi debitori, un eccesso in cui si impantana la crescita e non consente un augurabile riscossa dell'economia. L'anemia dell'attività, alla quale si aggiungono crescenti ineguaglianze e squilibri, genera un tasso di disoccupazione elevato e la stagnazione dei salari. Ciò suscita un ritorno per reazione delle istanze populiste. La prossima crisi sarò certamente politica, quindi, e non solo economica e finanziaria.. In un certo senso il voto a favore della Brexit e l'elezione di Trump rappresentano la manifestazione di una percezione populista marcata. La probabile deriva economico-politica potrebbe suscitare una nuova crisi della insostenibilità del debito, fenomeno esaltato dai problemi politici. In tale contesto gli squilibri sociali crescenti, da affrontare con equilibrio e coraggiosa saggezza, si allargheranno, prospettando scenari temibili, come quello che potrebbe verificarsi in Italia. Un Paese dalle straordinarie risorse, ma bloccato da una non intelligente politica del debito e intesa più a difendere i privilegi, che a distribuire equità.
Casalino Pierluigi
Casalino Pierluigi