(Photo Modella Araba)
Padania net
Souad Sbai sul palco di Piazza Duomo e Laura Boldrini in visita alla moschea di Roma Gli estremisti hanno paura delle donne, e quando esse sono libere e pensanti la paura diventa terrore. (....) sono l'incubo peggiore del jihadismo internazionale, che vive di sottomissione e di negazione dell'essenza stessa delle donne. Condizione che in verità molte benpensanti salottiere di questo Paese hanno accettato con disinvoltura come pensiero dominante: del resto, chi per decenni ha costretto la donna in un recinto ideologico, ostaggio di un veterofemminismo di cartapesta, certo preferisce una donna in burqa ad una fiera combattente, il cui coraggio obbliga il boia ad ucciderla perché sa che non riuscirà mai a renderla schiava.
Lo ha scritto sul suo sito Souad Sbai, giornalista ed ex parlamentare, nata in Marocco, cittadina italiana dal 1981, che dal palco della Lega, sabato a Milano, ha lanciato, senza mezzi termini, il suo grido d'allarme contro le moschee, contro il finto buonismo, contro l'immigrazione indiscriminata. Cosa pensa della Boldrini che ha indossato il velo per visitare il centro di cultura islamica? «Non c'era bisogno che lo mettesse per quell'incontro. Ma come può una rappresentante dello Stato italiano sottomettersi così? Il velo annulla la figura femminile, è un modo per coprirci, per annientarci, per comandarci. Il velo è segno di occupazione territoriale. E fa parte di un progetto».
Lei ha detto che ci sono in Italia centinaia di moschee nascoste... «E dico che vanno chiuse, senza se e senza ma. Perchè non ci sono regole, non sappiamo chi sono questi imam, dove hanno studiato, da dove vengono. E dalle moschee passa il peggio dell'integralismo. Lavoro da 15 anni per salvare le donne segregate , rinchiuse, picchiate, annullate e uccise: la coscienza non si pulisce con un velo. Dove sono queste buoniste di sinistra quando una di queste donne viene uccisa, dove erano quando Rachida è stata massacrata perché convertita al cristianesimo? Se diventi musulmana diventi importante, se diventi cristiana vieni sgozzata. E allora chi è razzista? Chi parla o chi fa finta di non vedere?»
E' di oggi la notizia che in Italia ogni anno 4 o 5 mila bambine subiscono mutilazioni genitali: sono numeri impressionanti... «L'infibulazione è un reato grazie a una legge del 2006 voluta dalla destra, non certo da questa sinistra che si mette il velo per andar in un luogo dove l'infibulazione viene "predicata" . Ci sono stati degli arresti, ma ci vogliono controlli a tappeto. In Marocco non esiste l'infibulazione e si fanno campagna pubblicitarie contro questa pratica. Invece noi lasciamo fare tutto, permettiamo tutto. E per favore che non parlino di cultura: l'omicidio è omicidio per tutti, la violenza, la tortura, la segregazione sono sempre la stessa cosa. E dovremmo chiudere gli occhi? E' questo quello che vogliono, siamo già in ritardo, se non ci svegliamo siamo fottuti»
Sabato, dal palco, ha sostenuto la battaglia della Lega contro Mare Nostrum, perchè? «Perchè si dicono troppe falsità e non dobbiamo tacere. Perchè chi viene qui deve conoscere e rispettare le regole. Perchè stiamo svendendo il nostro Paese. E siamo noi i razzisti? Li fanno entrare, mentre i nostri giovani sono costretti ad andarsene, li ospitano per un po' di tempo in qualche albergo e quando sono finiti i soldi cose fanno? L'integrazione è un'altra cosa, l'integrazione è un dovere di chi viene accolto. Dobbiamo dire no al ventre molle dei falsi buonisti ai quali non frega niente dei clandestini, anzi, più sono ignoranti e sottomessi e meglio è, così possono portarli a migliaia in piazza offrendo loro un panino, senza che nemmeno sappiano perchè sono lì. Noi non vogliamo numeri, vogliamo teste pensanti. La piazza di sabato era ben diversa, era una piazza di gente libera che vuole rimanere libera».
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Souad Sbai sul palco di Piazza Duomo e Laura Boldrini in visita alla moschea di Roma
Lo ha scritto sul suo sito Souad Sbai, giornalista ed ex parlamentare, nata in Marocco, cittadina italiana dal 1981, che dal palco della Lega, sabato a Milano, ha lanciato, senza mezzi termini, il suo grido d'allarme contro le moschee, contro il finto buonismo, contro l'immigrazione indiscriminata. Cosa pensa della Boldrini che ha indossato il velo per visitare il centro di cultura islamica? «Non c'era bisogno che lo mettesse per quell'incontro. Ma come può una rappresentante dello Stato italiano sottomettersi così? Il velo annulla la figura femminile, è un modo per coprirci, per annientarci, per comandarci. Il velo è segno di occupazione territoriale. E fa parte di un progetto».
Lei ha detto che ci sono in Italia centinaia di moschee nascoste... «E dico che vanno chiuse, senza se e senza ma. Perchè non ci sono regole, non sappiamo chi sono questi imam, dove hanno studiato, da dove vengono. E dalle moschee passa il peggio dell'integralismo. Lavoro da 15 anni per salvare le donne segregate , rinchiuse, picchiate, annullate e uccise: la coscienza non si pulisce con un velo. Dove sono queste buoniste di sinistra quando una di queste donne viene uccisa, dove erano quando Rachida è stata massacrata perché convertita al cristianesimo? Se diventi musulmana diventi importante, se diventi cristiana vieni sgozzata. E allora chi è razzista? Chi parla o chi fa finta di non vedere?»
E' di oggi la notizia che in Italia ogni anno 4 o 5 mila bambine subiscono mutilazioni genitali: sono numeri impressionanti... «L'infibulazione è un reato grazie a una legge del 2006 voluta dalla destra, non certo da questa sinistra che si mette il velo per andar in un luogo dove l'infibulazione viene "predicata" . Ci sono stati degli arresti, ma ci vogliono controlli a tappeto. In Marocco non esiste l'infibulazione e si fanno campagna pubblicitarie contro questa pratica. Invece noi lasciamo fare tutto, permettiamo tutto. E per favore che non parlino di cultura: l'omicidio è omicidio per tutti, la violenza, la tortura, la segregazione sono sempre la stessa cosa. E dovremmo chiudere gli occhi? E' questo quello che vogliono, siamo già in ritardo, se non ci svegliamo siamo fottuti»
Sabato, dal palco, ha sostenuto la battaglia della Lega contro Mare Nostrum, perchè? «Perchè si dicono troppe falsità e non dobbiamo tacere. Perchè chi viene qui deve conoscere e rispettare le regole. Perchè stiamo svendendo il nostro Paese. E siamo noi i razzisti? Li fanno entrare, mentre i nostri giovani sono costretti ad andarsene, li ospitano per un po' di tempo in qualche albergo e quando sono finiti i soldi cose fanno? L'integrazione è un'altra cosa, l'integrazione è un dovere di chi viene accolto. Dobbiamo dire no al ventre molle dei falsi buonisti ai quali non frega niente dei clandestini, anzi, più sono ignoranti e sottomessi e meglio è, così possono portarli a migliaia in piazza offrendo loro un panino, senza che nemmeno sappiano perchè sono lì. Noi non vogliamo numeri, vogliamo teste pensanti. La piazza di sabato era ben diversa, era una piazza di gente libera che vuole rimanere libera».