LA FANTASCIENZA VISTA
DA HARRY HARRISON
Temete che la fantascienza sia una fuga dalla realtà? o, come ha scritto il critico Bernard De Voto, che essa sia «un'abbrutita stupidaggine [...] la scienza di cui tratta è idiota»?
Ebbene, la seguente affermazione tra il serio e il faceto dello scrittore inglese di fantascienza Harry Harrison, autore di Largo! Largo! (Make Room! Make Room!, 1966) vi solleverà il morale: «[...] Perciò diventa ovvia la risposta alla ricerca delle motivazioni per cui la gente legge la fantascienza. La legge perché essa esercita nello stesso tempo l'intelligenza e l'emotività. Se questo vi porta alla conclusione che la fantascienza è superiore a tutte le altre forme di letteratura in quanto richiede intelligenza per leggere e capire, che il lettore di SF è una persona completa che esercita allo stesso modo gli aspetti intellettuali ed emotivi della sua esistenza [...] ebbene siete voi a dirlo, io non l'ho detto».
Ebbene, la seguente affermazione tra il serio e il faceto dello scrittore inglese di fantascienza Harry Harrison, autore di Largo! Largo! (Make Room! Make Room!, 1966) vi solleverà il morale: «[...] Perciò diventa ovvia la risposta alla ricerca delle motivazioni per cui la gente legge la fantascienza. La legge perché essa esercita nello stesso tempo l'intelligenza e l'emotività. Se questo vi porta alla conclusione che la fantascienza è superiore a tutte le altre forme di letteratura in quanto richiede intelligenza per leggere e capire, che il lettore di SF è una persona completa che esercita allo stesso modo gli aspetti intellettuali ed emotivi della sua esistenza [...] ebbene siete voi a dirlo, io non l'ho detto».
Ricordiamo che è ancora valida l'offerta-omaggio di Critica pedagogica della fantascienza, di Fantascienza umanistica (Primo Premio 2014 Città di Vecchiano), di Racconti del Venticinquennale e di Alieni, astronavi, robot... a quanti decidessero di sostenere "Future Shock".