La guerra è un soggetto molto difficile da trattare ed è altrettanto arduo trattare il suo opposto, la pace. Spesso il nodo guerra-pace è al centro del dibattito e delle riflessioni non solo strategiche, ma anche morali. I conflitti non sono diminuiti mai neanche in tempo di pace e ci si domanda non di rado se la pace sia solo l'assenza di guerra o se si tratti di una condizione, se non di una dimensione, di ben altro carattere, natura e livello etico e come tale non soltanto, appunto, diplomatico. Che cos'è, dunque, per stare all'argomento, il jihad ? E corretto considerarlo una "guerra santa" per eccellenza?E' possibile paragonarlo alle crociate? E l'Islam è davvero quella religione guerriera che molti credono? Rispondere a queste domande significa ripercorrere la storia dell'Islam dalla rivelazione di Muhammad ai giorni nostri. Per arrivare a scoprire che jihad è oggi , nel mondo occidentale, un termine usato troppo spesso a sproposito. Una parola che ha una storia antica e che nasconde in sé molte sfumature. Non sempre e e non necessariamente cruente. Non è un caso che in origine, dal punto di vista speculativo e mistico, si trattasse di una condizione di vita, di un impegno a combattere le cattive inclinazioni dell'uomo, uno sforzo per ascendere alla perfezione e alla capacità di essere degni di Dio. Analoghe espressioni si trovano nel cristiano itinerarium mentis in Deum di San'Anselmo d'Aosta e soprattutto nella paolina "video meliora, sed deteriora sequor", ma anche nella lotta contro le tentazioni sostenuta nel percorso della santità. Circa le spinte verso aspetti bellici del jihad si individuano nell'Islam, con serie conseguenze sulla pace sociale e sull'equilibrio dinamico, mai venuto meno in passato, soprattutto nell'impero ottomano, quando si manifestano le penetrazioni coloniali occidentali. Tale circostanza squilibra il tradizionale rapporto tra musulmani e non, i dhimmi e dintorni, creando i presupposti di eruzioni nazionalistiche e poi integralistiche, coma la nascita dei Fratelli Musulmani, dal cui nucleo si andranno sviluppando tutti i germi della deriva islamista, sulla cui accelerazione contribuiranno anche interessi legati al realismo politico dello stesso Occidente (vedi guerra fredda e altro). Di qui provennero nuove letture (in misura rilevante distorte) del Corano, ma anche l'emergere di una rivisitazione del dar al Islam. Le conseguenze, come si diceva, di tutto questo sono sotto i nostri occhi e inducono ad una riflessione che va oltre le ragioni di difenderci da tale minaccia, al fine di comprendere il senso autentico delle cose.
Caslino Pierluigi, 10.11.2014
Caslino Pierluigi, 10.11.2014