20000 LEGHE SOPRA BOLOGNA!

MICROSTORIA CULTURALE DELLA LEGA. 20000 LEGHE SOPRA BOLOGNA!

23 novembre E-R- stop al gaio/arabo/comunismo!


Una delle miserie della fu sinistra intellettuale, dagli anni 90 ridotta a giustizialismo e terzomondialismo acritico (senza neppure un dowload almeno sullo stesso Marcuse o Lorenz o... persino Malinowski e M. Mead), come noto – nel panorama politico italiano – è una costante demonizzazione del fenomeno Lega: razzisti e analfabeti rozzi.... Pure lo stesso Cacciari, certamente non un filosofo trendy o gossipparo, anni fa sollecitò inutilmente un certo legittimo ascolto alle istanze via via promosse dai leghisti, visti almeno come sintomo di bisogni nuovi del popolo.

Nei fatti, la Lega incolta e priva di prospettive decenti secondo l'intellighenzia rossa, ha ben captato prima di qualsiasi altra forza politica il degrado – piaccia o meno – multietnico e terzomondialista acritico; non solo, il suo originario ideologo , il Professor Gianfranco Miglio, già negli anni 80 , mentre Debord era stravolto dagli ultimi reduci del 77, ignorato dagli amici di Tele Kabul e di Rai Tre e del Partito..., disquisiva già di geopolitica, di fine del centralismo non banalmente romano ma letteralmente strutturale, non solo meramente politico, di ritorno della cultura orale di McLuhan memoria, di nuovo comunitarismo e tradizionalità assieme a visioni ancora utopiche e dinamiche, futuribili, di superamento del manicheismo ideologico destra-sinistra e della parttiocrazia. Solo i radicali di Pannella all'epoca masticavano, a modo loro, dinamiche simili (e parzialmente il primo Craxi postmodern...).

Per la cronaca, al di là, degli esiti incompiuti e semifallimentari, lo stesso Berlusconi scese in campo e vinse cavalcando i nuovi scenari pocanzi accennati. Mentre a livello metapolitico e metaculturale, certa nuova destra si apriva clamorosamente a orizzonti analoghi, da Alain de Benoiste e Guillame Faye in Francia e Europa, a certa avanguardia culturale dislocata soprattutto nella capitale, coaugulata ad esempio dal poeta filosofo Sandro Giovannini nella rivista di nicchia ma d'alta stoffa Letteratura-Tradizione e lo stesso Gruppo Vertex, quasi un post Gruppo 63 e 70 speculari. Oppure, a livello anche mediatico, da figure d'area ma aperte quali ad esempio Marcello Veneziani, Pietrangelo Buttafuoco, lo stesso futuristico Giordano Bruno Guerri e certo stesso neofuturismo anti-ideologico, oscillante tra nuova tradizione e nuovo progressismo

Il fenomeno Lega sembrava destinato a ruoli secondari dopo la fine del berlusconismo e le Trote ben note, nonostante proprio il tempo, con l'implosione e il default politico (e non solo) flagrante con il cattocomunismo postprodiano e il golpe misconosciuto dei paratecnici alla Monti, rivelasse in controluce, con la cosiddetta antipolitica di Beppe Grillo, altre primogeniture dei "rozzi" leghisti:

proprio il ritorno nella politica della parola popolare e mitica in antagonismo radicale con il politichese e il letteralismo sterile della fu sinistra: parola neopop (fin dall'eroe fondatore Umberto Bossi!) che sarebbe piaciuta parecchio, allo stesso Gramsci, contro il radical chicchismo che caratterizza oggi il gaio e l'arabocomunismo del fu PD e dei cloni di Lotta Continua riaffiorati nei Centri Sociali e foraggiati dalle lucertole quasi estinte dell'estrema sinistra stessa.

La fu sinistra ha avuto poi - e ha ancora-noi siamo oggettivi- una occasione storica per tagliare defintiivamente il cordone ombelicale con l'ombra genetica totalitaria (solo parzialmente tagliato dal pur grande Berlinguer), ovvero la news del rottamatore oggi premier Matteo Renzi. Ma Renzi, al di là dei suoi virus psotDC irrisolti che frenano la sua pur sincera rottamazione potenziale, pur innestando appunto dinamismi inediti e finalmente verso un Socialismo realmente democratico in Italia (dopo la scomparsa premeditata di Craxi a suo tempo) ha dimenticato di rottamare il vecchio PD che infatti è il suo vero nemico, oggi, da Roma all'Emilia-Romagna.....

La Lega invece pare negli ultimi tempi avere scoperto due leader forti e autorevoli che a livelli distinti ma complementari, macropolitico e periferico, in Italia non piu solo al Nord (Matteo Salvini) e nella capitale metropoli delle regioni rosse ( e dell'accoglienza anti-italiana a extracomunitari ecc.)- l'Emilia-Romagna (Alan Fabbri), hanno riattivato – ed ecco- l'altro non Stil Novo renziano, ma l'essenza profonda rivoluzionaria conservatrice del cosiddetto spirito vu du droite (utilazzando ancora categorie riduzioniste per fenomeni invece assai piu complessi!): rivoluzione conservatrice però finalmente – come accennato postmoderna, neopop, oltre i cieli iperborei della Nuova Destra ancora novecentesca, ancora troppo lacchè per sporcarsi le mani nell'agora politica. Nella nuova destra postmoderna, magari emergerà davvero anche Giorgia Meloni con gli eredi piu attendibili della fu AN (senza Fini Badoglio sia ben chiaro), tuttavia attualmente, in attesa di una salutare o in fondo ormai anche strameritata non ritirata ma realistica nuova modulazione piu ideale che concreta dello stesso ex Premier Berlusconi (gli storici anche gli daranno piu giustizia, ma la legge del futuro non è un optional...), l'avanguardia è espressa proprio dalla Nuova Lega con differenze fondamentali, rispetto alla stessa Lega storica.

Oggi la Lega, un tempo bollata di antinazionalismo (Invece l'aver anche qua ben compreso uno iato a suo tempo- oggi meno radicale per il semidefault.- tra Nord moderno e produttivo e Sud ancora impatanato nel premoderno...) è la vera garante della sopravvivenza nazionale e italiana, sia sul piano politico che metaculturale: la difesa della storia e dell'identità nazionale, avanguardie come il futurismo incluse (ma non solo), delle nostre origini cristiane e cattoliche, baluardo all'imperialismo alla rovescia e molto liquido extracomunitario e filoislamico: persino- contrariamente alle vulgate dei tecnoidioti radical chic della fu sinistra e della paloeborghesia mediatica (leggi De Benedetti Repubblica Corsera...ecc.) avanguardia per una nuova Europa dei Popoli non a partire (o almeno non solo) da pur sublimi memorie letterarie, ma dalla pancia anche neopopolare, laddove, verissimo- con la cultura non si mangia (come poi ben sanno anche i veri artisti!), semmai è – la Kultur. certamente – dopo il sopravvivere- potenzialità del sopra-vivere, certamente auspicabile, come parallelamente (per qualche esempio metaforico pensiamo eloquente), lo stato dell'innamoramento , dell'erotismo, ovvero lo zucchero della vita, ma prima, appunto il Sale!

Va da sé, i rozzi leghisti da sempre segnalano, in quanto conservatori e rivoluzionari , ma appunto neopop e postmoderni ( e se serve anche PostPunk ma alla Gode Save The Europe o l'E.R), ora concretamente davvero dinamiche oltre destra sinistra: già da Cacciatri, come si diceva, erano flagranti le simpatie proleghisti dei cosiddetti Prolet- mentre dal cattomunismo la fu sinistra, anche con Renzi purtroppo-( lo diciamo fenomenologicamente- nell'astrazione purtroppo di una visione evoluta della democrazia, fondamentale legittime evolute alternanze in ogni caso e di pari dignità...), si sa , attrae com Basic Instinct... Professori, Avvocati, Notai, Capitalisti poco Turbo e molto Coop a dipingere... (la famosa finanza e mama rossa....erede poi diretta dei vecchissimi capolega (sic!) o kapo del primo novecento e non solo....

Va da sé, Sharon Stones naturalmente oggi è piu sirena leghista, nella fu sinistra privilegiano quasi le drag queen ..

Va da sé: quando McLuhan parlava di villaggi elettronici, ecco il modello anche ecocyber, captato dalla misconosciuta storia culturale della Lega Nord: altro che città metropoli, parodie di piccole Bangkok o quartieri giganti banlieu parigini ecc.: il famoso ex federalismo oggi va visto ancora piu decentralizzato, un urbanesimo nuovo basato su microcittà e comunita misura d'uomo e potenzialmemte semiuniche a seconda della mcroglobalità geoopolitica e territoriale: che fermo restando qualche consolle per forza di Sistema centrale ma sempre mai implosiva e autoreferente, fanno le regole e le leggi peculiari (giuridiche, economiche, sistemiche...) una diversa anche "autarchia" non appunto implosiva ma ottimizzazione delle sempre diverse risorse, agricole, imprenditoriali, telematiche, umane, scientifiche, culturali delle diverse comunità.

Un poco come un Modem e tanti villaggi elettronici connessi naturalmente in wireless: ma gli umani reali alla tastiera non certo qualche Big Brother!

Insomma, noi che abbiamo vissuto nella Regione Rossa, noi Futuristi ultraprogressisti, purtroppo ci abbiamo anche rimesso una guancia destra con una strana paresi psicosomatica probabilmente, appunto mica nella guancia sinistra!, come i nostri padri fondatori nella prima guerra mondiale in certo senso mutilati, reduci combattenti (gli anni sic passano!) gridiamo ancora la nostra sfida ai Disertori della Rivoluzione, sempre loro i Comunisti oggi gai e diversamente bianchi... e "Alan Fabbri sola igiene dell'Emilia-Romagna!"

Persino in Usa le minoranze etniche non votano piu un certo Obama, ma i repubblicani e qua in E-R, che faranno i rettili rossi, nonostante la fine ingloriosa di un certo Errani? (quello del sisma 2012 mai prevenuto nonostante le sollecitazioni dei Geologi da decenni, dal famoso convegno di geologia di Ferrara del 1995! E SI PENSI CHE VOLANO ECONOMICO SAREBBE LA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO E-R- PADANO! Ora la Mama rossa non vuole, sulla pelle potenziale degli emiliani!). Che faranno i rettili rossi..., votano persino un Bonaccini, salvato ancora una volta dalla Magistratura a una dimensione?

20000 LEGHE SOPRA BOLOGNA!


Roberto Guerra futurista