....Ora uno di questi modelli, un feto a termine adagiato sulla parete dell’utero con annessa placenta, è stato ripulito e riportato alle sue condizioni originarie di oltre duecento anni fa. L’operazione di restauro è stata condotta da Cristina Delunas, Dipartimento di Scienze della vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari, nell’ambito di una collaborazione tra il Museo Tumiati e il Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara, di cui Delunas ha appena terminato il percorso con una tesi riguardante la conservazione e valorizzazione delle cere anatomiche ferraresi.
Delunas, che lavora da oltre 20 anni nella realizzazione di modelli scientifici con la cera, considera questo restauro “fra le più belle soddisfazioni della mia carriera in questo campo. Le condizioni climatiche in cui il modello è stato conservato lo hanno reso fragile come cristallo e questo ha complicato l’intervento. La rimozione della patina scura che lo ricopriva ha svelato un bimbo dall’incarnato roseo e delicato che lo rende reale in un atteggiamento fra il dormire e il nascondersi.
Ridare vita a questo bimbo in cera significa anche ridare vita a un’arte dimenticata, la ceroplastica scientifica, che è stata per secoli un vanto tutto italiano ricercato nelle più prestigiose corti europee e che oggi troppo spesso è dimenticata in vecchi e polverosi magazzini. Non solo il “nascituro dormiente”, ma tutta la collezione ferrarese aspetta di ritrovare l’antico splendore per rivelarsi al pubblico e raccontare la sua storia”....
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