Ferrara, 22 febbraio 2013 - Grande attenzione, ma non allarme. Nel pomeriggio di oggi è arrivata a Ferrara la ricercatrice Fedora Quattrocchi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per valutare quanto sta avvenendo attorno alla frattura della terra a Copparo di Ferrara (via Salmastri 5).
La segnalazione era già arrivata nei giorni scorsi alla sala operativa dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. La zona ha registrato un forte terremoto, di magnitudo 5, nel 1956 ed è caratterizzata dalla presenza di sacche di metano a profondità di 200-500 metri, tanto che in passato il gas veniva prelevato da pozzi privati aperti dai residenti per cucinare i cibi. Oltre all’equipe dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella zona operano anche gli esperti dell’Università di Ferrara e della locale Protezione civile, mentre le forze dell’ordine hanno transennato l’area. L’ipotesi di chiudere la frattura del terreno è stata scartata dai responsabili dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per timore che possano aprirsi altre crepe sotto le case della zona.... C