Primo partito alla Camera per un pugno di voti davanti al Pd. E la prima rivoluzione è servita: ecco il primo leader politico italiano a vincere le elezioni senza esibire il sorriso arrampicato alle orecchie davanti alle telecamere
E nessuna festa in piazza, ma solo un elettrico tam tam sul web, come è stata condotta la campagna elettorale. È la politica 2.0 bellezza. Nel giorno in cui il MoVimento 5 Stelle prende in ostaggio l'intero sistema politico italiano, il comico genovese che non fa ridere tre quarti degli italiani se ne sta chiuso a Sant'Ilario, a curare «nell'orto la lattuga che mi scappa da tutte le parti», affidando le sue reazioni a tweet («ora l'onestà andrà di moda») e a filmati caricati in rete. Il discorso da vincitore morale in streaming alle 21.30 contiene i primi messaggi alla nazione. Roba molto «de sinistra»: «Faremo tutto quello che abbiamo promesso in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro». E poi: «Ci sono una ventina di milioni di italiani che non hanno voluto osare perché forse, sotto sotto, gli sta bene così: riconsegnare a Berlusconi il Paese credo che sia un crimine contro la galassia». Qualcuno pensa che sia quasi un endorsement per il centrodestra, ma Grillo ci mette poco a smentire un'alleanza Cinque Stelle-Pd: «Bersani, Berlusconi? Sono uomini falliti. Hanno portato questo Paese alla catastrofe. Faranno un governo Pdl-Pd? Ma sì, per forza. Noi siamo il vero ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare.
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