Angelo Storari, ferrarese doc, segue Grillo dal 2006. Entra nel primo “Meetup” di Ferrara (Amici Beppe Grillo) e fonda l’ASP “Grilli Estensi” di cui è portavoce fino al 2008. E’ stato animatore dei due V- day (8 settembre 2007 e 25 aprile 2008). Co- fondatore della lista civica PPF a fine 2008 con Tavolazzi, da cui si è dissociato a maggio 2012, lasciando la lista civica e rientrando nell’orbita del Movimento 5 Stelle.
Ha partecipato, il 4 ottobre del 2009, alla fondazione al teatro Smeraldo a Milano, del Movimento 5 Stelle.Ha aperto a ottobre assieme ad altri amici un Meetup, Ferrara in Movimento.
Non è candidato alle elezioni politiche. Ferrara in Movimento collabora attivamente alla campagna elettorale.
D- Per le primarie PD recenti, Ferrara forse una anomalia particolare: quasi un plebiscito pro-Bersani, con i bersaniani autoproclamatisi Rinnovatori ante litteram da anni, quindi rottamazione flop.. vero o falso?
R- Vorrei parlare innanzi tutto di noi, del M5S. Le primarie le abbiamo fatte on line, senza far pagare nulla. La media femminile surclassa abbondantemente la presenza di uomini e questo dimostra che le donne, se agevolate dagli strumenti opportuni, visto il carico che devono sobbarcarsi nella nostra società, il loro ruolo di dispensatrici di cure per eccellenza, senza aiuti e sostegno sociale, possono e vogliono fare politica.
Il Pd ha governato, ma quando poteva, non ha fatto nulla per modificare il porcellum. Personalmente penso che le primarie debbano essere istituite con una legge dello stato. Penso che il M5S abbia già vinto. Senza il M5S che ha intercettato in larga parte il bisogno sociale di rinnovamento e pulizia (vedi V-Day) non sarebbe probabilmente nato il fenomeno “Renzi”.
Le primarie? Guardiamo i numeri… noi così piccoli, quando facemmo il referendum autogestito contro la chiusura del Sant’anna, avevamo avuto quasi 15.000 persone…. ho già detto tutto. Loro meno di 10.000. Va bene il tema del referendum era trasversale, ma vuol mettere la potenza di fuoco mediatica dell’armata PD? Come voteranno i 15.000 che dissero no alla chiusura del Sant’Anna, voluta dal Pd locale e regionale?
- La stampa locale tuttavia segnala sempre più aspri dibattiti sulla città… la casta o meno, sulla sicurezza, sul turismo ecc. riflessioni?
R- Ferrara è una città splendida potrebbe intercettare il doppio di turisti con pochi investimenti, ma come disse il responsabile turismo di google in un’intervista, nel mondo su internet la gente non ci trova. Nei primi dieci mesi del 2012 la Spagna ha registrato un + 8% di flussi turistici. Noi ci troviamo sulla direttrice di marcia Firenze- Venezia e ci passano sotto il naso. Nel 2011 Venezia ha registrato 10.000.000 di presenze e la Zappaterra nel 2011 spese 250.000 Euro per l’ETG, i sacchettini finti di patatine (vuoti) da riempire di emozioni tipiche. Di cosa stiamo parlando? La responsabilità politica che non possiamo perdonare è che in tanti anni di coltivazione del proprio orticello, si è spezzato il senso di comunità. Non c’è democrazia se non c’è dialogo, contatto, confronto. Se non capiamo che tutti devono spendere qualcosa del loro tempo e delle loro energie.
D- Certa opposizione quasi parla di Sindrome di Stoccolma, iperbole strumentale?
R- No. Ma il popolo si sta svegliando. Viene l’anziano a darci la firma ai banchetti per presentare i nostri candidati. Dobbiamo interessarci a chi ci sta vicino. Spegnere la tv ed accendere il cervello, aprire il cuore, esaminare il nuovo. il cambiamento, con attenzione, tutti assieme e possibilmente accoglierlo. O rifiutarlo, ma negarlo, sotterrarlo, è peggio.
D- Il Partito… condiziona la città, informazione inclusa, almeno come filosofia dffusa?
R- Il partito qui come altrove ha permeato e guastato tutti i gangli della vita sociale politica economica e culturale, soffocati dalla miope mancanza di meritocrazia a favore del nepotismo e clientelismo. Questo è il vero rischio che potrebbe “uccidere” la nostra società. Qui il Pd altrove altri, la melodia non cambia anche se cambia l’orchestra.
D- Comunque il paradosso ferrarese del PD, Rinnovatori pre-Rottamatori… è speculare quasi al paradosso Tavolazzi M5Stelle/Beppe Grillo?
R- Indubbiamente. Personalmente, pur avendo imparato da lui molto, Tavolazzi è stata per me a livello personale un grande ferita. Forse una rottura iniziale, quando nacque la lista civica, così forte, era necessaria e poteva venire solo “dall’interno”, da uno come lui che era stato dentro la macchina politica per tanto tempo a livelli altissimi, con la quale era poi entrato in collisione. Indubbiamente questo produsse da “subito” , senza bisogno di formare le persone, una opposizione a livello politico che in questa città non c’era mai stata. Forse serviva un scossa proprio per la peculiare sonnolenza di questa città. Purtroppo scelte sbagliate a livello nazionale regionale e locale stanno emarginando comunque, magra consolazione, anche Bologna, destinata ormai irrimediabilmente a diventare una cenerentola nel panorama nazionale, pur essendo potenzialmente strategica anche per la posizione geografica.
D- Ferrara post-sisma: la ricostruzione in atto, soddisfacente oppure no?
R- Non possiamo paragonare in termini relativi i nostri danni a Cavezzo, ma in termini assoluti Ferrara è un capoluogo, il capoluogo più colpito. Ho apprezzato il risveglio dello spirito di solidarietà e del senso di comunità nei concittadini, paragonabile al terremoto politico che sta attraversando la nostra società grazie al M5S, a Beppe Grillo con il suo Tsunami Tour.
D- Lei come scrittore o artista o “politologo” attivo segnala comunque la Ferrara del duemila, esistono segnali nuovi oltre il Rinascimento e la Metafisica, schematizzando?
R- Non sono un artista ma m’interessa tutto ciò che è arte cultura e spettacolo. Se la politica (partitica ) attuale verrà spazzata via daremo spazio e sprigioneremo i tanti talenti che ci sono, spesso localmente misconosciuti perchè emarginati in quanto non asserviti. La miopia culturale non è un monopolio, devo ricordare per citare un esempio, Calvino ed il Pci?
D- Ferrara città d’arte o in declino, concludendo?
R- Arte, cultura, turismo (lento?) sostenibile, filiera corta, un polo del biologico… abbiamo l’hardware lasciatoci dai nostri avi, manca il software, ovvero l’intelligenza… un esempio banale? La coppia ferrarese, il nostro pane. E’ conosciuto nel mondo e possiamo farlo solo qui (Balbo docet). Possibile che nel terzo millennio, non si riesca a risolvere la problematica della filiera (produzione, confezionamento, conservazione/imballaggio, distribuzione). Credo che il problema sia ancora una volta politico. Ma ora o ci si unisce su alcune tematiche o la storia ci cancellerà. Siamo in guerra….
Info: http://www.beppegrillo.it/listeciviche/author/angelo-storari/