Antonio Saccoccio | 19 luglio 21.55.11 |
ANNIVERSARIO ANARCOLIBERTARIO
Il 19 luglio chi aveva un fucile lo prese e si unì in uno sciopero generale che arrestò i militari golpisti. Dopo pochi giorni la gente tornò nelle fabbriche perché si rese conto che lo sciopero doveva finire e bisognava tornare a lavorare. Ma i padroni non c’erano più.
Il 19 luglio chi aveva un fucile lo prese e si unì in uno sciopero generale che arrestò i militari golpisti. Dopo pochi giorni la gente tornò nelle fabbriche perché si rese conto che lo sciopero doveva finire e bisognava tornare a lavorare. Ma i padroni non c’erano più.
Venne spontaneo riprendere a lavorare come avevamo sempre fatto, non più per il padrone ma per noi. Si cominciarono a formare dei comitati; fabbriche e produzione furono organizzate in modo differente. Nell’arco di 15 giorni i soldi erano spariti a Barcellona, i principi economici borghesi erano scomparsi, perché l’esigenza primaria era quella di mangiare. La gente non vedeva più il prodotto come un bene economico ma come un bene che soddisfaceva dei bisogni.
Si sviluppò una sorta di baratto, che funzionò perfettamente per circa un mese. Dopo cominciò a diventare molto difficile organizzare la società, a Barcellona eravamo un milione di abitanti. Dunque stabilimmo una retribuzione che fosse sufficiente per vivere. Era un pezzo di carta a cui era associato un valore.