venerdì 22 aprile 2011

Anarchist Futurism di Gianluigi Giorgetti *from Il Nono/Netfuturism

 

anarchia: l'assenza di regole è già una regola

Storicamente si intende l'anarchia o l'individualismo come un sistema all'interno del quale la libertà dell'individuo non deve o non può essere limitata da sovrastrutture, o per dirla alla Goedel, la norules rule.

È evidente che, per quello che abbiam visto fino ad ora, il limite di questo punto di vista non è l'utopia (quante volte ho sentito questa frase!), ma il paradosso!

Una società non regolamentata può funzionare se è al massimo composta da un elemento, poiché la relazione, che è una funzione a due o più parametri, è già intrinsecamente una regola. D'altro canto, una società con zero elementi può apparire interessante solo ad un necrofilo ed una società con un solo elemento può durare al massimo dalle 21.00 alle 23.30 di venerdì, durante la serata di bridge di mia moglie. Una società con più di un individuo senza relazioni, non è una società. D'ora in avanti considereremo solo sistemi con più di un individuo che comunicano tra loro.

Tutto questo per dire che, sicuramente, l'idea anarchica è limitata almeno dal teorema di incompletezza di Goedel; ma non è finita qui.

Nel voler realizzare un sistema sociale efficiente interviene il teorema di Nash e le nozioni di Equilibrio di Nash e di ottimo Paretiano. Sinceramente non ho mai sentito nessun anarchico parlare di efficienza di sistema sociale... vabbè, lo faccio io! Con il pensiero che se avessero saputo cos'è, lo avrebbero fatto anche loro. Ovvero, nessuno vuole (mi auguro) che in nome di chissà quale libertà (concetto che, tra l'altro, andrebbe anch'esso rivisto in ottica Goedeliana nel caso, ad esempio, del rapporto sadomasochista) si arrivi ad una società inefficiente, ovvero non in grado di ottimizzare la propria utilità, ove per utilità si intende ciò che l'individuo desidera, qualunque cosa essa sia. Significherebbe dire che, se è la libertà ciò che desidero, rinuncio ad averla, pur di avere la mia libertà (altro paradossino-ino-ino). Per arrivare agli ottimi paretiani è necessaria la collaborazione, ovvero la stipulazione di accordi vincolanti (leggi: leggi!), l'alternativa è la competizione che, come si è visto nell'esempio del problema di segregazione/integrazione, porterebbe ad esempio velocemente ed inesorabilmente alla segregazione. Il che mi sta a dire che la competizione (ovvero lo spettro paradossale dell'anarchia non regolamentata) è almeno razzista; dio solo sa a quali altri effetti potrebbe portare se lasciata libera di regolare sistemi.

In conclusione, nel voler costruire un sistema anarchico si incontrano (almeno! questi sono quelli che ho trovato io, magari ce ne sono altri) due limiti strutturali: (1) il paradosso della libertà senza regole, che è un muro impenetrabile con l'attuale struttura di pensiero, (2) l'inefficienza di sistemi non regolamentati da accordi vincolanti (ricordo che inefficienza significa a grandi linee scarsa attitudine a realizzare le aspettative dell'individuo).

....................CONTINUA

http://www.ilnono.it/il-pensiero-perfetto/anarchia-lassenza-di-regole-e-gia-una-regola

 

GIANLUIGI GIORGETTI

 

 

Anche Tony Negri per Berlusconi contro lo Stato Giudiziario!

 

Persino il guru della sinistra, teorico di Potere operaio, ha scritto in un libro: "Ciò che fu fatto dai giudici ai socialisti adesso si ripete coi berlusconiani, è orrido"

Aperte le virgolette: «Il potere giudiziario è diventato un potere quasi autocratico. A quel tempo il partito dei giudici era appena nato: il loro potere è diventato esorbitante grazie a un patto con la sinistra istituzionale che aveva dato alla magistratura mano completamente libera».

A quel tempo significa il 1983. Ma chi è l’autore di queste parole esplosive? Berlusconi, certamente Berlusconi.

Riapriamo le virgolette: «Sia ben chiaro, non metto assolutamente in discussione l’esercizio della giustizia e la sua indipendenza. Il dramma inizia quando la giurisdizione sostituisce interamente la giustizia, quando occupa e alla fine domina lo spazio politico».

Insomma, questo Berlusconi, sempre la solita solfa. L’unica novità, sembra, è che si fa risalire il «patto» scellerato addirittura alla fine degli anni Settanta e non alla sua discesa in campo.

Ancora virgolette, ma con sorpresa: «Quello che è stato fatto dai giudici contro l’estrema sinistra alla fine degli anni Settanta è stato ripetuto dieci anni dopo contro i socialisti e i berlusconiani. È stato orrido, questo déjà vu...». È davvero Berlusconi? Quel riferimento ai magistrati contro l’estrema sinistra avrà fatto venire qualche sospetto ai lettori. Che, infatti, hanno ragione. Il brano non è del capo del governo, bensì di Toni Negri, guru dell’estrema sinistra pensante e operante.

Il passaggio è a pagina 28 di un suo libro abbastanza recente, Il ritorno (Rizzoli 2003), pubblicato poco dopo il successo planetario di Impero, per il quale Time inserì Negri tra «le sette personalità che stanno sviluppando idee innovative in diversi campi della vita moderna». Può darsi, anche se di certo Negri non è un personaggio amabile.

Prima dirigente dei giovani dell’Azione Cattolica, poi socialista, infine fondatore, teorico e stratega di Potere Operaio insieme a Oreste Scalzone e a Franco Piperno. Fu processato per associazione sovversiva e insurrezione armata e condannato a 30 anni, nel 1984. Il processo si svolse sulla base del «teorema Calogero», dal nome del sostituto procuratore di Padova: il quale fu accusato da Amnesty International, insieme a altre autorità italiane, di avere manipolato la vicenda e avere commesso numerose irregolarità. La pena venne poi ridotta a 17 anni. Nel frattempo Marco Pannella aveva candidato Negri alla Camera, sostenendo che era vittima di leggi repressive imposte dal Partito comunista italiano con l’entusiastico appoggio della magistratura. Negri venne eletto, ma sarebbe ugualmente tornato in galera, dopo l’autorizzazione all’arresto concessa dal Parlamento, così fuggì in Francia. Ci rimase per 14 anni, insegnando all’università, finché decise di rientrare in Italia, per scontare la pena: prima in prigione, poi in semilibertà, fino al 2003. Due anni dopo Le Nouvel Observateur lo inserì tra i venticinque «grandi pensatori del mondo intero».

Non giurerei che lo sia davvero, ma non sbagliava quando parlò di una giustizia che «occupa e alla fine domina lo spazio politico»: prima contro l’estrema sinistra, poi con Tangentopoli, oggi contro Berlusconi. Ovvero contro gli avversari di quelli che Berlusconi chiama «i comunisti».

..................CONTINUA

http://www.ilgiornale.it/interni/silvio_perseguitato_firmato_toni_negri/22-04-2011/articolo-id=518692-page=0-comments=1

Quotidiano Siciliano Forze di sicurezza russa terminano ambasciatore di Al Queda in Cecenia

 

 
Mosca - Le forze di sicurezza russe hanno ucciso il rappresentante di Al Qaeda in Cecenia. Lo ha reso noto il comitato internazionale anti-terrorismo.
Si tratta di un militante saudita, che e' stato ucciso insieme ad altri due combattenti jihadisti in un'operazione condotta ieri dalle forze di sicurezza russe nel distretto di Shali, nell'est della Cecenia. ''Uno dei ribelli e' stato identificato come l'emissario di Al Qaeda ed e' soprannominato Moganned'', si legge nel comunicato diffuso dal comitato.
http://www.ilquotidianosiciliano.it/articolo.php?id=51519

 
http://www.quotidianosiciliano.it

giovedì 21 aprile 2011

Il Sindaco Matteo Renzi: Enews 318, mercoledì 20 aprile 2011

 From: sindaco@comune.fi.it
To: astronave3000@hotmail.it
Subject: Enews 318, mercoledì 20 aprile 2011
Date: Wed, 20 Apr 2011 19:39:04 +0200

 

Alla consegna dei nuovi alloggi alle MurateAlla consegna dei nuovi alloggi alle Murate
 

Enews 318, mercoledì 20 aprile 2011

Newsletter quindicinale del Sindaco di Firenze
Aspetto come sempre le vostre riflessioni sul sito www.matteorenzi.it oppure su questa pagina facebook o ancora via email (sindaco@comune.fi.it ). Grazie!

1 - Firenze viva
In questo ore Firenze è strapiena di gente. Tante persone stanno visitando la nostra città, musei ed alberghi pieni, piazze allegre, anche per i molti eventi che sono organizzati in queste ore.

  • Stasera grande concerto di MTV in Piazza Santa Croce per i TRL Awards. Una bella occasione per i ragazzi più giovani con tanti artisti che si esibiranno dal vivo. Qualcuno si è lamentato del luogo scelto, ma credo che sia giusto e doveroso offrire occasioni di musica in piazza anche agli adolescenti. Questa città è anche loro...
  • Domenica, corteo storico e poi scoppio del carro. Per i non fiorentini che vogliono assistere a questa cerimonia – che parte alle 9 e si conclude con il sorteggio del calcio storico e il volo della colombina e poi la Messa in Duomo – per la prima volta sarà trasmesso in diretta da SKY al canale 597 e su Italia7 a partire dalle ore 9. Per chi sta in zona, per chi non l'ha mai visto, per chi ci andava da piccolo e ora non ha mai portato i suoi figli, il suggerimento è solo uno: venite in piazza Domenica. Seguite il corteo e il Brindellone: non sarà una mattinata persa. Intanto auguri di Buona Pasqua a tutti.
  • Martedì 26 aprile inizia la lunga stagione delle Murate. Tutti i giorni da mezzogiorno a mezzanotte la ex prigione che è diventata simbolo di libertà accoglierà eventi e performances organizzati dall'assessorato alla Cultura (qui il sito). Nel frattempo abbiamo consegnato altri appartamenti alla famiglie in lista d'attesa.
  • Grande attesa per la Prima del Maggio, che ci sarà giovedì 28 aprile, alle 19.30. Va in scena l'AIDA, dirige Zubin Mehta, in regia per la prima volta Ferzan Ozpetek, scenografie del premio Oscar Dante Ferretti. E se avete tempo e voglia date un occhio al programma del Maggio (www.maggiofiorentino.com): non ci sono solo gli eventi in Teatro, ma tante piccole e grandi occasioni per vivere Firenze come occasione di arricchimento culturale. Un festival sempre più aperto alla città
  • Sabato 30 aprile, dalle 18 si parte con la Notte Bianca, il Sole anche di Notte. Non una manifestazione all'insegna del “facciamo caciara!”, ma un percorso di provocazione, riflessione, condivisione, scambio. Un'iniziativa per far riflettere i fiorentini e i turisti e per aprire alle persone luoghi che solitamente la notte sarebbero chiusi. Riscoprire il piacere di stupirsi, di muoversi, di commuoversi. Di vivere come cittadini e non come consumatori. Come lo scorso anno il finale sarà alle sei del mattino con il cappuccino in Palazzo Vecchio e un contest di video e foto scattate durante la nottata. Tutte le informazioni su www.insonniacreativa.it

Ci saranno molti eventi anche a Maggio, ovvio, a partire dal Festival dell'Europa (qui il sito) una iniziativa che giudico molto importante. Non c'è tema più attuale dell'Europa, in questo difficile momento storico che stiamo vivendo. E purtroppo alla politica romana sembra interessare il giusto, presi come siamo dal festival degli insulti reciproci. Parlare di Europa mi sembra invece un dovere, di questi tempi. E farlo a Firenze significa suscitare una domanda di senso politico anche in chi – come noi – ha sempre abitato una città del mondo che deve guardare all'Europa con più orgoglio e con più determinazione.

Ma ci sarà tempo nella prossima enews per parlarne con più calma. Per adesso mi limito  a invitare i fiorentini a vivere questi giorni con grande intensità. E chi dal resto dell'Italia deciderà di venire a trovarci è il benvenuto sin da adesso. Ah, tra l'altro la Firenze Card sta andando molto bene, alla faccia di tutti gli uccellacci del malaugurio. 

2 - Cambiare tutto o cambiare tutti?
Non credo che dalla mattina alla sera si possa cambiare tutto. Ma si può cambiare tutti, almeno un po'. Questa è la filosofia che anima alcune piccole e grandi rivoluzioni che stanno partendo in questi giorni.
I commercianti sono un pezzo importante di Firenze, ma non sono i padroni della città. E per questo abbiamo deciso di cambiare gli orari di raccolta dei rifiuti nell'area del castrum romano per eliminare il sudicio che viene troppo spesso lasciato in bella vista. Abbiamo deciso di cambiare gli orari dell'accesso merci alla ztl (la rivoluzione scatterà il 16 maggio per dare due settimane in più agli addetti ai lavori per prepararsi: meno auto a giro, più libertà di vivere bene). Abbiamo cambiato le regole del commercio che porteremo in Consiglio Comunale nei prossimi giorni (basta con distributori automatici di bevande, con strutture alimentari di bassa qualità che lavorano solo con il precotto e surgelato, basta con gli internet point e i money change in tutta l'area centrale patrimonio dell'Unesco). Sta entrando nel vivo la rivoluzione Telepass per la ZTL: meno permessi facili, meno accessi. Nonostante le critiche, maggio porterà con sé la ripartenza della ztl notturna accompagnata dall'arrivo di navette della Firenze Parcheggi, di autobus a chiamata: siamo per il diritto al divertimento, certo, ma è giusto anche che i residenti possano dormire in centro storico, altrimenti diventiamo un museo a cielo aperto, non una città.

Dl'altro canto, sono stato molto criticato perché il primo maggio abbiamo lasciato ai negozi del centro la possibilità – se vogliono – di tenere aperte le proprie strutture. Si tratta di una facoltà che la Legge 114/1998, meglio conosciuta come Legge Bersani (eh già!) ha lasciato ai comuni turistici e che diverse città in Toscana sfruttano. Certo, esiste il problema delle commesse del centro, obietterà qualcuno. È vero. Difficile negare che molte di loro lavorino per troppi festivi. E questo riduce i tempi per stare con la propria famiglia. Ne sono sinceramente addolorato, ma la questione riguarda i sindacati. Solo che i sindacati sono tutto l'anno in tutt'altre faccende affaccendati. E colgono l'occasione del primo maggio per riaprire una polemica con il Comune di Firenze. Avevamo proposto che nei grandi magazzini dove magari le commesse non sono libere di rifiutare la turnazione, gli imprenditori potessero rispettare il turno del primo maggio e chiamare al loro posto lavoratori interinali. Una soluzione di buon senso per far contenti tutti: i turisti che stanno in città e che hanno il diritto di avere Firenze viva, non chiusa. I commercianti che possono stare aperti. Le commesse che vogliono lavorare e quelle che vogliono stare a casa. Tutti felici e contenti? Macché. Appena abbiamo convocato i managers dei grandi magazzini per chiudere l'accordo, i sindacati hanno fatto saltare tutto proclamando lo sciopero. Addirittura quest'anno hanno indetto lo sciopero il primo maggio solo nel nostro territorio. Abbiamo fatto sommessamente notare che sarebbe stato indelicato scioperare a Firenze e non a Siena o in Versilia. E pare che ci stiano ascoltando, perché dovrebbero allargare la protesta anche altrove, così giusto per non dare l'idea di fare lo sciopero ad personam: sono contento di essere stato utile, come consulente gratuito del sindacato. Nel merito però penso che se i sindacati avessero evitato di mettersi di traverso, il primo maggio avrebbero lavorato gli interinali, avrebbero riposato le commesse, avrebbero festeggiato tutti. Però qualcuno non avrebbe avuto le paginate sui giornali. Capita. Speriamo solo che adesso si impegnino ad affrontare la vertenza festivi con i datori di lavoro senza rinviare di nuovo il tutto al primo maggio del prossimo anno.
 
Infine presenterò in Consiglio Comunale nel mese di maggio la prima bozza del documento "Firenze 2020" per il futuro della città – che abbiamo iniziato a discutere con i soggetti interessati, senza inutili liturgie concertative con chi ha voglia di polemizzare soltanto – e il disegno strategico della riorganizzazione di tutte le aziende pubbliche della città di Firenze per un comune più efficiente e più leggero. Non credo che ci farà male una bella cura dimagrante rispetto alle tante città che moltiplicano le aziende e i consigli d'amministrazione per far contenti ex amministratori da piazzare.

Insomma ho deciso di perdere un po' del consenso personale che in questi mesi ho registrato nei vari sondaggi per fare cose difficili e noiose, ma – credo – necessarie per la mia città. Non è un caso se la partita immediatamente successiva sarà quella sulle licenze degli ambulanti, non solo nel Mercatino di San Lorenzo che come è noto vogliamo rivoluzionare a tutto tondo. Meglio perdere qualche punto percentuale oggi per fare le cose, rispetto al traccheggiare indefinito in attesa dell'ennesimo rinvio domani.
Ci saranno nuove aree pedonali (le prossime: Por Santa Maria e Piazza Santo Spirito), per riscoprire il piacere di gustare il centro a piedi e pace se sono scelte impopolari.  

3 - Cento luoghi
“Vai troppo in tv”, mi dicono alcuni amici. Effettivamente, ci sono stato spesso, (
qui Ballaròqui la puntata del testimone di Pif.
Qui invece parlo di futuro e tecnologia ad Effetto Domino 2020, e qui Titanic Italia. Inutile stare qui a sottolineare l'importanza della comunicazione. Ne ho parlato a lungo nel libro FUORI! (presentato in questi giorni a Catania, Messina, Palermo, Lucca, Genova, Montevarchi, Arezzo) e non credo che sia il caso di tornarci sopra adesso.
Ma accanto alla comunicazione tv cerco di farmi vedere, un po' a sorpresa, quasi sempre da solo, in alcuni luoghi di Firenze. Per controllare, parlare liberamente, ricevere critiche e consigli. L'altro giorno mentre visitavo il Mercato in Piazza delle Cure una signora mi ha visto e mi ha detto: “Toh, c'è il sindaco! Che siamo già in campagna elettorale?"No, signora, non siamo in campagna elettorale (almeno per ora!). È normale e naturale che il sindaco si faccia vedere anche fuori dal periodo dei comizi elettorali."
Anche perché per cambiare la città non occorre soltanto mettere a posto le strade (
qui l'elenco delle oltre trenta strade su cui stiamo intervenendo) ma soprattutto creare un clima di fiducia, partecipazione e ottimismo. Per questo stiamo lavorando molto sul progetto “Cento Luoghi”.  In questi giorni stiamo lavorando con decisione sulla Fortezza, sul collettore, sul Viale Giannotti, sulle Cascine del Riccio e su Ugnano.
Segnalo inoltre che dal 2 maggio arriva la pulizia delle strade senza spostare la macchina in altre zone della città: via Masaccio, viale Don Minzoni, viale Mazzini, piazza Oberdan, viale Europa, viale Giannotti, via Villamagna e dintorni.

Pensierino della sera. Tra i tanti libri presentati in Palazzo Vecchio quello di Paola Mastrocola ha un pregio. Discute di scuola in modo non banale, senza i soliti slogan, ma con idee coraggiose e discutibili, che invitano a riflettere tutti.

Un sorriso,
Matteo Renzi
www.matteorenzi.it

PS. Non ho parlato di politica nazionale. Mi perdonerete, ma faccio fatica a trovare argomenti interessanti. L'unica consolazione è che abbiamo un grande Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano . Le sue prese di posizione costituiscono un riferimento per tutti. Ultima solo in ordine di tempo la vicenda sui manifesti affissi a Milano che equiparavano i magistrati ai brigatisti. Spero che presto il Presidente della Repubblica possa venire a Firenze, per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

PpF/M5Stelle Un Ospedale per i Liberi Pensionati di Natascia Guiduzzi

 
 SI AL REFERENDUM SANT'ANNA! | http://lasinorosso.myblog.it/archive/2011/03/14/il-sindaco-matteo-renz...Asino Rosso 2011 logo||AzioneFuturista RobyGuerra GrazianoCecchini | http://lasinorosso.myblog.it/ar...
 
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Oggi sono stata a Ferrara invitata dal mio caro amico Valentino Tavolazzi (Cons. comunale per il Movimento 5 stelle) a raccogliere le firme per evitare che l’ospedale della città, il Sant’Anna, sia spostato a 10 km dal centro cittadino. La follia degli amministratori di Ferrara li ha portati a costruire questo colosso in una zona paludosa che dovranno tenere asciutta con delle idrovore spendendo 1 milione di euro l’anno, chiudere l’ospedale nel centro della città, allontanare l’ospedale dai malati. Una marea umana ci ha travolti. Tutti volevano firmare, per far valere la loro volontà: lasciare l’ospedale e il suo pronto soccorso dove si trova adesso. Tutto bello, particolarmente per me. Perché? Perché oggi ho fatto una delle esperienze più importanti della mia vita.

A fine mattinata qualcuno mi chiama e mi dice che in un pensionato vicino a dove mi trovavo, delle ospiti volevano firmare; così, accompagnata dal mio caro amico Ivan Brunetti, andiamo.
Suoniamo il campanello e una ragazza dagli occhi dolci ci fa entrare: è una assistente, ragazza ucraina, alta, gentile, pulita, generosa.
Ci porta di stanza in stanza in questo edificio secolare che ospita decine di “signorine” di una età compresa fra i 70 e i 96 anni. Le stanze sono piccole, quasi dei loculi, alcune buie buie, alcune con tanta luce, dove c’è il posto solo per il letto, una poltrona, un armadietto, la televisione. Ovunque fotografie di una vita trascorsa: mariti già morti, figli lontani, nipoti. Alcune foto sono vecchissime, forse rappresentano la mamma o il papà. Tutta la loro vita è dentro quella stanzetta che gli è stata assegnata. Le “Signorine” sono lì dentro, chi sul letto, chi sulla poltrona, chi guarda la tv, chi dorme, chi prega, chi pensa a chissà che, chi ha semplicemente lo sguardo perso nel vuoto.
L’assistente spiega a ciascuna di loro perché siamo lì e tutte ci accolgono con entusiasmo, ci spiegano che nessuno pensa a loro, nessuno le ascolta, nessuno chiede mai la loro opinione, nessuno gli ha chiesto se per loro va bene spostare l’ospedale così lontano. Proprio loro che sono piene di dolori alle gambe, alla schiena, al cuore, la pressione alta o bassa, sono sorde, cieche, sole, vecchie.
Una di loro con gli occhi svegli mi prende la mano e la stringe forte, la sua è morbida, ferma, saggia. Mi dice con tono dolce: “Sa Signorina, noi non contiamo più niente. Non ci sono i soldi per far studiare i giovani, crede che ci siano per noi? Voi siete angeli a venire qui e io firmo con entusiasmo, anche so che la mia volontà non interessa a nessuno. Cosa importa al sindaco se l’ospedale è troppo lontano e noi moriamo prima di arrivare? Crede che mi avrà sulla coscienza? Non credo. A lui non importa nulla di noi”.
In ogni stanza le signorine ci riempiono il viso di baci, come se davvero nel silenzio di quelle stanze fossero arrivati degli angeli che raccolgono la loro volontà. Io a spento trattengo le lacrime per tanto calore umano. Mi sento come se qualcuno mi avesse catapultato nella realtà, a toccare con mano il dolore, la solitudine, la vecchiaia, per capire cosa significa avere un ospedale per quelle donne alla fine della loro vita.
Dopo un paio di ore, mentre mi avvio all’uscita il mio sguardo cade su uno dei quadri dei corridoi, dice: “il fiore sboccia perché le radici hanno creduto al sole”.
Natascia Guiduzzi
Consigliere Comunale M5* Comune di Cesena
 
http://www.progettoperferrara.org/ferrarra-un-ospedale-per-il-pensionato-0420.html