lunedì 17 agosto 2009

IL TESORO DELLA FIAT STORICA...

PRODI PINOCCHIO.jpgDA IL GIORNALE

Roma - L’Agenzia delle Entrate indaga sull’eredità degli Agnelli. Potrebbero esserci capitali per oltre un miliardo all’estero mai dichiarati al fisco. La notizia, diffusa dal Tg5, è confermata dai vertici dell’amministrazione fiscale: l’indagine dell’Agenzia sul "tesoro" degli Agnelli "è stata aperta in seguito alle notizie diffuse dagli stessi eredi sulla esistenza di beni all’estero". Tuttavia, allo stato degli atti non sono a conoscenza della procura di Torino notizie che concretizzino ipotesi di reato.

Avviati i controlli sul tesoro degli Agnelli "Le diatribe sull’eredità sono note da mesi, sono su tutti i giornali e l’Agenzia, sulla notizia di possibili beni all’estero non dichiarati al fisco, come fa sempre ha anche in questo caso aperto l’indagine", ha spiegato il direttore Attilio Befera. I controlli sono stati avviati in concomitanza con l’approvazione del decreto anti-crisi, a fine giugno, che contiene una stretta sui beni detenuti illegalmente nei paradisi fiscali....

CONTINUA http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=374011

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=4sU1YDWIOR8

 

domenica 16 agosto 2009

LA PIANISTA ALESSANDRA FORNASA

MUSICA CLASSICA.jpgda Estense Com (10 8)

Il virtuosismo di Alessandra Fornasa a San Paolo


Ancora Virtuosi alla tastiera al chiostro di San Paolo in piazzetta Schiatti  9- Per EstateSpazioMusica brillante concerto della giovane pianista Alessandra Fornasa.

Il suo recital.... Sonata op. 10 n. 3 di Beethoven, la terza del gruppo di tre composizioni scritte tra il 1796 e il 1798. Un brano caratterizzato fin dalle prime battute da un clima di profonda mestizia, intervallato solo da brevissimi momenti più sereni. Secondo una testimonianza di Schindler (amico e "segretario" del Maestro per diverso tempo), Beethoven ebbe a dire del secondo movimento (Largo e mesto): “Ognuno sentirà che esprime lo stato d'animo del malinconico, in tutte le diverse sfumature di luci ed ombre che compaiono nell'immagine della Malinconia.".......

continua  http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=53865&format=html

video  http://www.youtube.com/watch?v=wBc_t-VLGIU

 

MCLUHAN E L'ORIZZONTE POTUMANO

MCLUHAN.jpgMcLuhan posthuman: Immaginatevi un anfibio....

da Comunicalab site

....Ben diversa è invece la visione mcluhaniana. L’estensione dei sensi, la loro esteriorizzazione, la conquista del senso del collettivo, del buon senso, la perdita dei confini rigidi dell’individualità sono tutti aspetti legati al ruolo forte giocato dalla corporeità. È possibile rinvenire nell’interpretazione mcluhaniana della fruizione televisiva un elemento decisivo per delineare la figura del post-uomo: la spersonalizzazione del sentire. La tesi che la fruizione televisiva sia tattile e immersiva e non visiva e frontale è una delle intuizioni più produttive e note del nostro autore. La distinzione tra media caldi e media freddi ha segnato, nella sua accettazione o nel suo rifiuto, molti discorsi mediologici. Oltre allo spostamento dalla lettura (elaborazione di concetti) al sentire (emergenza di percetti), possiamo cogliere anche un’ulteriore slittamento: dal sentire autoriferito del soggetto al sentire spersonalizzato. Di questo sentire non si può cioè predicare l’appartenenza piena al dominio del soggetto: il telespettatore non riesce a controllare le risposte tattile, submuscolari del suo corpo alle sollecitazioni del tubo catodico. Si instaura un rapporto eteroriferito tra un corpo non più controllabile e racchiuso all’interno di schemi mentali e un apparecchio, una macchina. Interno e esterno collidono e si confondono: lo spettatore televisivo “è bombardato da atomi che rivelano l’esterno come interno in un’avventura incessante tra immagini annebbiate e contorni misteriosi” (McLuhan, 1964: 349). Il fatto che McLuhan leghi questa riflessione sulla fruizione televisiva alla descrizione del rapporto tra guidatore e automobile, permette di richiamare anche i rapporti perversi ma intimi tra corpi e veicoli descritti da James Ballard in Crash (Ballard, 1973). Ma la strada ad una visione del post-uomo è aperta dallo stesso McLuhan allorché, osservando il corpo elettrizzato, immaginificamente scrive: “cercate di immaginarvi un anfibio con la sua corazza posta all’interno e gli organi posti esteriormente. Così è l’uomo elettronico con il suo cervello all’esterno della scatola cranica e il suo sistema nervoso a fior di pelle; una creatura simile può essere soltanto di cattivo umore e rifuggire dalla violenza diretta. Può essere paragonata a un ragno abbandonato e rannicchiato nella sua ragnatela sonante che risuona assieme a tutte le altre ragnatele. Non è fatto di carne e sangue, ma è solo un elemento, effimero, di una banca di dati, facilmente dimenticato e perciò frustrato” (McLuhan, Powers, 1986: 126).

Questa visione del post-uomo, al di là di alcune connotazioni negative che andrebbero sviscerate, è da McLuhan inserita nel solco che si scava tra due diverse e contrapposte opzioni evolutive che segnano l’adattamento della nostra vita psichica e biologica alla velocità del cambiamento tecnologico: l’inumano e l’uomo nuovo. La prima opzione è individuata nell’esito estremo dell’industrializzazione, nel momento in cui la “macchina invisibile”, il sistema di cui l’uomo non è più padrone, sovverte la sua stessa umanità. Guardati in quest’ottica, i media si configurano come un “poderoso impianto di distacco” (McLuhan, 1999: 194), come il “grande sistema del Ciò che vuole il pubblico” (Wyndham Lewis citato in McLuhan, 1999: 195). In questa condanna nei confronti del “secolo del materialismo” è evidente l’influenza del cattolicesimo. Ma è anche evidente il rifiuto degli esiti nefasti della dottrina dell’azione, dell’“uomo dell’azione (fronte bassa, mascella d’acciaio, sguardo di pietra, cuore di marmo)”, dell’super-ismo a cui ha messo capo il mondo moderno che “procede attraverso la dialettica della violenza per privazione della materia stessa” (McLuhan, 1999: 2003). McLuhan avverte che ogni attesa rigenerativa nei confronti del superuomo è destinata allo scacco, poiché “oltre il secolo dell’uomo comune ci sono secoli di uomini sempre più comuni” (McLuhan, 1999: 203). Rispetto a questa possibile deriva, la risposta mcluhaniana (sempre inseparabile dalla sua fede cattolica) sembra a prima vista molto conservatrice: egli propone un nuovo umanesimo capace di riconoscere l’eccellenza umana e la necessità del “ritorno degli uomini all’attività razionale”. “La cosa più poetica del mondo è la coscienza umana ordinaria. Mi sembra da subito che questo sia un fondamento molto democratico e profondamente cattolico per qualunque Umanesimo. È cruciale per noi comprendere questa questione nell’era dei cosiddetti mass media” (McLuhan, 1999: 170). Dichiarazioni di questo tipo hanno giustificato letture del pensiero del mediologo canadese in chiave di umanesimo antropocentrico: è il caso nostrano di Gianpiero Gamaleri. Il quale però, pur evidenziando l’attenzione centrata sul “fattore uomo” (Gamaleri, 1976: 36, 79), sul primato dell’uomo, non può non riconoscere che si tratta di “un uomo capace sempre più di modificare la propria conoscenza e la propria azione in conseguenza dei nuovi equilibri sensoriali stabiliti dai media” (Gamaleri, 1976: 79). Ma questa metamorfosi continua provocata dai media dichiara la fine della comprensione dell’uomo definito “da un nucleo solido, una base permanente e stabile del suo essere” (Abbagnano, 1967) e padrone del proprio destino. Dichiara l’impossibilità di stabilire un modello “normale” di uomo in base al quale escludere quelle che sono state dette a lungo “anormalità” (cfr. McLuhan, 1964: 25-26).

A questo punto, però, qualcosa non quadra: da un lato, si è detto che McLuhan apre la strada ad una visione del post-uomo, paragonandolo ad un anfibio o ad un ragno; dall’altro, si leggono richiami a un nuovo Umanesimo. Ci si potrebbe fermare qui, segnalando la compresenza di spinte eterogenee, finanche opposte nel nostro autore. Ma la questione è ben più complessa e riguarda il modo in cui McLuhan pensa la religione: il cristianesimo per lui è essenzialmente religione della carne. Su questa base, che in altra sede andrà sviluppata, si deve comprendere come l’eccellenza umana sia fondata essenzialmente su un elemento di coniugazione e vicinanza con l’alterità, sia essa la carne degli animali o quella del mondo. L’uomo per McLuhan è eccellente in quanto si apre all’ibridazione, si coniuga e si estende (anche nei media, anche grazie ai media). La razionalità o coscienza non è definita, inoltre, con le categorie astratte della metafisica, ma è concretissima (del corpo, dei sensi) capacità di mettere in relazione e non di dividere e astrarre: “la razionalità o la consapevolezza è in se stessa una ratio o un rapporto tra le componenti sensorie dell’esperienza, e non qualcosa di ‘aggiunto’ a quest’esperienza” (McLuhan, 1964: 122).

Una mediologia matura e normale non può dunque che assegnare questo ruolo decisivo alla funzione mediatrice del corpo. Non si può che constatare come in McLuhan una tale esplicita assegnazione sia una conseguenza affatto necessaria del suo tentativo di denunciare la scissione tra medium e messaggio, proposta e imposta per oltre due millenni sulle nostre squadrate lande. Una tale assegnazione ribadisce ancora come l’orizzonte di comprensione della natura umana che ci è aperto dai media non-alfabetici, sia essenzialmente legato ad un luogo -- il nostro corpo. È questo luogo che noi siamo, e non invece un punto (di vista) esterno che dall’alto lo governa o lo percorre. E, nello specifico, un luogo non dato una volta per tutte, ma sempre in continua e radicale mutazione. Un luogo che però si nega alla vista (al dominio della vista) più noi ci approssimiamo ad esso. ( antonio.tursi@unimc.it )

http://www.comuniclab.it/23606/mcluhan-e-l-orizzonte-post-umano

http://www.youtube.com/watch?v=7BGWxndfMko Video

 

ACQUA...ALTA PER TAGLIANI

 image001[2].jpg

Nel petrolchimico, piccole aziende sono al collasso per il perdurare della crisi, mentre alcuni reparti oltre alla crisi generale paventano l’incombente rischio di chiusura, dipendendo dalle sorti di una fabbrica di Porto Marghera che minaccia da anni di cessare la produzione d’etilene, materia prima delle lavorazioni ferraresi. I sindacati si accorgono quasi sempre di ogni riapparire della cassa integrazione, agitandosi. Allora il sindaco affronta il problema convocando importanti riunioni, e a conclusione dichiara la sua solidarietà ai lavoratori ristabilendone l’equilibrio psicofisico.

Nonostante questi chiari di luna, per la parvenza ecologica di una centrale localmente inutile si parla di confinare nel sottosuolo la sua produzione di CO2. Per far ciò servono impianti appositi, costosi sia da realizzare che da alimentare, abbassando il rendimento della turbogas. Chi glielo fa fare all’ENI? La sua innata vocazione ambientalista?

Su Estense.com del 10 agosto, l’articolo titolato “Turbogas, assurdo un impianto di stoccaggio della CO2” riguarda la richiesta del Comitato Città Sostenibile di un incontro pubblico per denunciare i rischi di quell’operazione, ipotizzata da un professore che la propone non in zone desertiche, a chilometri di profondità in rocce porose fra strati impermeabili, ma a quote più vicine alla superficie nella nostra area alluvionale. Il Comitato contesta l’ipotesi con valutazioni chimiche e geologiche non adatte a un pubblico eterogeneo, riporta però una semplice considerazione - comprensibile anche ai politici al potere - riguardo all’affidarsi a sistemi di monitoraggio sulla tenuta nel tempo di quella soluzione, chiedendo: “… se con il monitoraggio si scopre che i 50 milioni di tonnellate di CO2 risalgono in superficie cosa si fa? Si evacua per sempre un ampio territorio della nostra provincia?”.

La domanda è utile: basta quella per accartocciare il progetto e buttarlo via. Ciononostante, il dibattito avrebbe egualmente una funzione educativa perché, per ragioni imperscrutabili, il concetto di monitorare il problema dopo averlo creato sembra la regola del Tagliani che ha fatto perdere alla città il controllo dell’acqua prima che sia erogata. Ora il neosindaco, assieme al suo partito e agli alleati, sostiene che esami di routine dell’Arpa siano una vigilanza sufficiente ad accorgersi quando i buoi sono scappati dalla stalla, e tutti ne converranno. Le divergenze, caso mai, si troveranno sull’ardita ipotesi di non far scappare i buoi. Ecco perché il dibattito costituirà un’occasione per informare il neo sindaco che quando mancano i pericoli (come il gas artificialmente concentrato sottoterra, o la tutela pubblica dell’acqua a cura di monopolisti mercenari) non c’è bisogno di monitorarli! Se tale nozione si depositasse nelle teste dei politici, si aprirebbe la strada al passo successivo, quello dell’assimilazione del Principio di Precauzione, prima norma etica della politica del 3° millennio, già presente nella Costituzione Europea e, senza proclami, in tantissime attività disciplinate dagli esperti in cui i politici non c’entrano. Ben venga quindi il propedeutico incontro! Unica precauzione necessaria, ricordando che l’amministrazione è ancora quella solita, occorre disporre di un traduttore simultaneo dall’italiano al politichese-sindacalese.

Paolo Giardini

WWW.PROGETTOPERFERRARA.ORG

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=ZDPWwW6w93k

GAMBERI BIANCHI SUL PIANETA FERRARA

berlinguer 2.jpgDA ESTENSE COM

Laboratorio acque, dietrofront inspiegabile

di Marco Zavagli


Qualcosa sembra non quadrare nelle idee della maggioranza. Appena tre mesi fa il Partito democratico era deciso a dar battaglia contro lo smantellamento del laboratorio di analisi acque di Pontelagoscuro annunciato da Hera e oggi sembra che l’intero partito di maggioranza di Ferrara avvalli l’operazione senza battere ciglio. La stessa Italia dei Valori, che dalle fila del Comitato acqua pubblica puntava i piedi sull’ipotesi di smantellamento, ora pare aver perso la voce.


Un silenzio che ha provocato qualcosa di più unico che raro: l’intera opposizione, dalla sinistra radicale (Rifondazione e Comunisti italiani) al Pdl, per arrivare fino alla Lega Nord, passando per le civiche PpF e IaF si compatta per dire no a questa operazione....

Continua:

.http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=54028&format=html

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=i0mGxbf4yTU