martedì 16 giugno 2009

FUTURISTI NO TURBOGAS

TOFFLER.jpgfrom IRIS PRESS ON LINE
 
FUTURISTI NO TURBOGAS
 
(IRIS) – ROMA, 10 GIU: Domenica 21 giugno 2009, solstizio d’Estate, presso l’aviosuperficie Arma di Nettuno, si svolgerà, a partire dalle ore 18.30, la performance di poesia “Icaro e Dedalo: Ditirambi No Turbogas”, a sostegno della protesta contro la costruzione della pericolosa centrale termoelettrica Turbogas di Aprilia.
I poeti Ugo Magnanti, Vitaldo Conte e Marcella Boccia, daranno vita a un evento d’arte, offrendo la propria poesia sul campo di atterraggio dell’aviosupefice, dopo essere stati paracadutati con un lancio tandem. Un reading che viene dal cielo, letteralmente, e che si propone di attirare l’attenzione sulle ragioni di tale dissenso presso la più ampia cittadinanza possibile, coniugando per la prima volta non solo in chiave simbolica la poesia e il volo, uno dei topos più affascinanti della letteratura. A due anni dalle “Poesie vomitate contro la Turbogas”, la ‘poesia’ tenta di esprimere ancora, con le modalità della performance, la ferma disapprovazione nei confronti di una politica energetica sbagliata, e nociva per la salute, che non riguarda soltanto questo territorio, ma l’intero Paese.
I tre poeti-Icari scenderanno dal cielo guidati da tre paracadutisti-Dedali dell’associazione sportiva Crazy Fly, in un’azione poetica di ascendenza futurista che si realizza come ‘discesa’ metaforica di ispirazione civile, e come gesto progressivo proprio in quanto contestatario rispetto a un’industria energetica ‘passatista’, nell’intento di declinare in termini ecologici l’idea di volo, una delle ‘icone’ del Futurismo, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario.

CONTINUA http://www.irispress.it/Iris/page.asp?VisImg=S&Art=41628&Cat=1&I=immagini/Enti%20Locali/logonoturbogas.jpg&IdTipo=0&TitoloBlocco=Enti%20Locali&Codi_Cate_Arti=24


 

OBAMA IN THE COMPUTER WORLD...

OBAMA 5.jpgIL MONDO DI OBAMA

from Beppe Grillo blog
 
Un presidente americano di colore che parla a 2000 musulmani all'Università del Cairo.
E riceve applausi a scena aperta. Chi poteva prevederlo solo un anno fa? O dopo le torri gemelle?
Quest'uomo allampanato sul podio, sobrio, che ci regala parole impensabili è un segno dei tempi.
Da Osama a Obama. I peggiori nemici dell'estremismo religioso sono l'amore e l'intelligenza, non la pace delle bombe e delle industrie delle armi. Una pace sempre provvisoria. L'intelligenza considera ogni essere umano nostro fratello.
Come puoi combattere contro tuo fratello? ... [continua]
 

HIGH FOUNDATIONS ELECTRO ART FESTIVAL 9

HIGH FOUNDATION.jpgHF9  (18 6/ 5 LUGLIO 2009) INTERVISTA A FILIPPO LANDINI
 

D- HIGH FOUNDATIONS NUMERO 9: TRA LE RASSEGNE D'ARTE ELETTRONICA CONTEMPORANEA PIU' SIGNIFICATIVE DI FERRARA:
UNA CRONISTORIA VELOCE.
 

HF è una invenzione di Dj Afghan e dj Perdo che ben nove anni fa partirono dal piccolo spazio presso il campo da calcio di via Leopardi e ora sono prestigiosamente nel parco urbano Bassani. E' sicuramente l'evento ferrarese più interessante della città, sia per il programma internazionale (anche senza le star di Ferrara sotto le stelle), ma soprattutto perchè ha dato la possibilità agli artisti indigeni di incontrarsi e di esprimersi, dando vita a vere e proprie esibizioni ad hoc, che senza HF non ci sarebbero state. Basti pensare alla nuova star dei cantautori italiani Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica) che da HF ha spiccato un salto fino al palco del Primo Maggio dell'anno scorso.
 

D- ARTE ELETTRONICA FERRARESE.... FORSE IL CONTESTO DOVE E' ABBATTUTO IL CONFINE (PRESENTE NELLE ALTRE ARTI) TRA PERIFERIA E IMPERO, TRA PROVINCIA E ARTE INTERNAZIONALE...
 
HF è il bacino dell'arte elettronica ferrarese in tutte le sue varianti, musicali, visuali, poetiche. Prima di tutto le produzioni altissime di Andrea Malservigi aka Afghan (produzioni internazionali con inglesi, tedeschi, italiani). Alcuni nomi ferraresi che hanno solcato i territori elettrici di HF: Alfonso Santimone, Sebastiano Zuccatelli, i lavori video di Guerra-Forlani- Landini. Senza dimenticare i video digitali di Max Czertok e Alberto Gigante. Da sottolineare i resident elettronici come Francesco Massari e Nicola "Jesu" Cattani. E quest'anno nel video space a cura mia, anche i celebri neofuturisti Graziano Cecchini Rosso Trevi e Riccardo Campa dei transumanisti futurologi.
 
D- LA VIDEO ART OGGI, DOVE VA E QUALI IN ITALIA I CONTESTI PIU' INNOVATIVI OLTRE A HIGH FONDATIONS

Innanzi tutto V-ART, l'importante sezione ferrarese di THE SCIENTIST(Ferrara Video&Arte) è nata ad HF alcuni anni fa, sotto la mia direzione artistica. In Italia mi viene a mente Video Minuto di Prato, IN Video di Milano.
 
D-IL PROSSSIMO ASSESSORE ALLA CULTURA COSA DOVREBBE FARE PER L'AVANGAURDIA IN GENERALE?

Finanziare, finanziare e finanziare gli artisti che rendono la città un fenomeno di arte attiva e non mummificata. Dirò una banalità, ma i famosi 300.000 euro a Ronconi sono una cosa abbominevole, anche perchè a noi artisti ferraresi di Ronconi (con tutto il rispetto per l’emerito regista teatrale) non ce ne frega un cazzo.  Anche le centinaia di migliaia di euro per i fuochi d'artificio è roba da Pattume Sociale, famoso huiku che coniai in HF.
 

D-FILIPPO LANDINI PROJECT FUTURI...

Dopo il romanzo RED REC PLAY BLACK che sarà presentato il 21 giugno in HF 09 e i relativi booktrailer che ho prodotto video con Verdoia e Bossa riguardo i libri della LINEA BN, sto per intraprendere un nuovo romanzo d'azione che vede protagonisti un Agente Segreto Nordcoreano dedito a Confucio e un ex terrorista dell'IRA, puttaniere alcolizzato, un romanzo comico pieno di colpi di scena e di battute pulp.

www.high-foundation.com

www.thescientistvideo.net

lunedì 15 giugno 2009

GIORGIO DRAGOTTO FERRARA VERSO UN NUOVO RINASCIMENTO

DRAGOTTO 2.jpgbalboni.jpgfrom Estense Com

Dragotto: ''Il rilancio di Ferrara deve ripartire dalla cultura''

“Ferrara in questi anni ha avuto la vaga pretesa di essere una città d'arte. Ma la giunta Sateriale non è stata in grado di farsi carico di rilanciare questa vocazione”. Con queste parole Giorgio Dragotto lancia precise accuse al governo uscente della città, e al tempo stesso punta su tutto ciò che ruota intorno alla cultura e agli eventi artistici per riconquistare il terreno perduto in questi anni. Davanti a lui ci sono gli esponenti di varie associazioni culturali del territorio, che ascoltano il programma del candidato e auspicano l'esecuzione di alcuni progetti. Il recupero di casa Nicolini, per esempio, come sede delle associazioni culturali. La riqualificazione del Chiostro di San Paolo, con l'annessa disponibilità di una sala musica e una sala conferenze, proprio nel centro della città. E ancora, un legame più forte e possibilmente più intrinsecamente efficace con Ermitage Italia, dal momento che ad oggi, dopo la mostra inaugurale, non sono al vaglio altre esposizioni. ...

CONTINUA http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=51919&format=html

www.myspace.com/futurismo2009

http://ricerca.quotidianiespresso.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2009/02/08/UT2PO_UT204.html 

futurismo live Ferrara- intervista a Paolo Ruffilli e clip

ROBERTO PAZZI INTERVISTA da SPIGOLATURE MAGAZINE ON LINE

PAZZI 2.jpgFROM SPIGOLATURE ON LINE  INTERVISTA A ROBERTO PAZZI

L’intervista è stata concessa molto gentilmente ad Antonella Chinaglia, presso la Caffetteria del Castello Estense appena terminata la presentazione de Le città del dottor Malaguti (Corbo 2008).

       Il Lettore, leggendo Pazzi (in grassetto) e Chinaglia (in normale), tenti di visualizzare il contesto in cui si è svolto l’interessante dialogo che ha rappresentato per gli astanti un ulteriore spettacolo nello spettacolo grazie all’enfasi istrionica dell’intervistato. I puntini di sospensione (...) rappresentano il susseguirsi delle manifestazioni di simpatia e ammirazione nei confronti dell’Autore, dalla stretta di mano alla richiesta di autografare il libro, dall’esigenza di esternare un’impressione di lettura all’invito amichevole a successivi momenti d’incontro, che hanno piacevolmente interrotto l’approfondimento condotto dall’intervistatrice.
       1) Cinema e letteratura.
       Si parla molto dei libri che vengono trasposti in film... Nel momento in cui Le dovessero chiedere di accettare una trasposizione...cinematografica dei miei romanzi... si, anche cinematografica...è già successo... in quali termini accetterebbe dato il Suo parere negativo nei confronti dell’apparire...stando a quanto ha detto... Beh, la cinematografia è un’arte, Io parlo della televisione, più che del cinema e di un basso livello televisivo che è quello imperante nel nostro sistema mediatico... in termini di illustrabilità dei suoi romanzi. Vorrei un grande regista...per “Cercando l’Imperatore” avevamo trovato un grande regista Juraj Jakubisko  che è considerato il Fellini del Nord, è di Bratislava, avevamo fatto anche già la sceneggiatura   siamo arrivati quasi al limite poi sono successe delle incomprensioni di carattere economico con la Beta Taurus, che era la produzione tedesca, perché era una cordata di vari internazionali, e il produttore che era Turi Vasile ha rotto il rapporto con la Beta Taurus e non si è fatto niente...
       2) La revisione.
       La panoramica sulla città  è piuttosto cinica nel suo surreale... A pag. 176 scrive “Nessuno in città è convinto di valere, deve persuadere gli altri per esserlo. In questa ricerca insensata passa l’intera esistenza.” Si, non credono in sé, è verissimo...se vedono che gli altri dicono si allora ci credono, perché hanno un nulla oblomoviano russo nichilistico dentro, hanno una disperazione del nichilismo dentro... e pertanto mi chiedevo, dopo tutti questi romanzi che Lei ha scritto...  troppi... no...consapevole comunque che lo scrittore nel momento in cui si mette a scrivere metta talmente tanto di sé e sia consapevole che troverà affinità solamente con quelle persone che hanno una personalità  similare, che accetteranno anche  il suo modus scribendi perché a lui affini...non ha pensato, nel momento in cui ha avuto l’occasione di ripresentare questo testo con Corbo dopo quello di Garzanti 1993, di andare ad aggiustare alcune cose per poter eventualmente avvicinarsi non soltanto a quei lettori ritenuti più vicini geograficamente, ma lontani, anche a quelli meno, proprio per tentare di accalappiarli, e meglio... non Le è venuto in mente di aggiustare qualcosa avendo la possibilità di rimaneggiare il testo? No, io penso di scrivere un altro romanzo piuttosto...cioè, io sono fedele all’ispirazione nel momento in cui mi è venuta, se devo, su quell’argomento, scrivere ancora, scrivo un’altra cosa, ma non vado a d aggiustare quella roba là... assolutamente... assolutamente! per Lei è cementato. quella roba è così, tradirei! E dunque è una questione di onestà intellettuale...  certo, non è soltanto una posizione mia... so di altri scrittori così... ci sono due tipi di scrittori, senta... Petrarca, sino a poche ore prima di morire ha limato il Canzoniere, che erano di quaranta anni prima le poesie... è stato un gran falso, un gran bugiardo rispetto alla verità della sua ispirazione però è stato un grande artista perché ha reso una forma meravigliosa! Secondo me, uno deve scrivere un’altra cosa, più fedele a quel momento successivo, non ritoccare quella che ha scritto vent’anni fa, con un altro animo!
Fotografia di Gian Luca Balestra      3) Ispirazione.
       Sono convinta che nel momento in cui uno decida di pubblicare i propri scritti, mi rifaccio dunque a monte, quando Lei ha iniziato, è perché intenda dire qualche cosa, abbia qualcosa da dire, senta di dover dire o di poter dire  qualcosa di diverso dagli altri... si, certo, che non è stato ancora detto... infatti... cosa è stato allora... si può annoverare tra coloro che incominciano a scrivere perché non si trovano circondati da istituzioni letterarie che li soddisfano... anche, anche, anche... cioè, innanzitutto lo scrittore è l’autore, ma è anche il lettore primo di se stesso... Le rispondo subito... la chiave surreale sulla mia città moderna non l’aveva toccata nessuno..io sentivo il bisogno calviniano di reinventare la città... perché la subivo, e sentivo intorno a me.... troppe cose.... l’ideologia comunista plumbea di questa città pari alla ideologia cattolica plumbea di questo Paese... le due grandi chiese che gravavano come sistema di pensiero, la fantasia che le scardinava tutte e due... ha capito... cioè, in qualche modo io ho fatto un’operazione con la mia fantasia di ribellione al comunismo che gravava sulla mia città in maniera un po’ russo-sovietico e... lei sa che la fantasia è la nemica numero uno delle ideologia e delle chiese e dei pensieri normativi, vede la controriforma cattolica come è stata nemica della fantasia così come l’ideologia comunista lo è stata... ed io in qualche modo ho usato questa mia risorsa per far rinascere la città, per riappropriarmene, per farla mia... ma è una narrativa, questa, non ad occhi chiusi, ma ad occhi ben aperti...   ma guardi che quando si hanno occhi chiusi si vede di più! E’ Omero, è Borges! Quelli lì sono quelli che vedono, sono quelli che hanno gli occhi aperti che non vedono un accidente! E’ un’altra vista, quella lì! Lì giochiamo con i paradossi...ha capito cosa voglio dire insomma...
       4) La scrittura.
       Se Le chiedo qual è il modus operandi della Sua scrittura Le sembra una domanda troppo intima? Scrivere sotto febbre!  è la verità, io quando comincio a scrivere c’è un demone che mi ossessiona, scatta un clic... sto benissimo in questo periodo perché ho scritto 182 pagine in un mese, sono sotto azione di questo tipo, poi passa un anno in cui non mi viene un’idea, e io sopravvivo e mi annoio! Scrive con il computer ad esempio o prende appunti durante la giornata... Dal 2000 col computer prima con l’Olivetti Lettera 32 si divertiva di più secondo me... no, no perché il computer è comodissimo per questa cosa qua... per l’opera di correzione... finalmente un vecchio scrittore che accetta la comodità dell’informatica... Ne ho scritti 9 con l’Olivetti e 7, no, 10  con l’Olivetti Lettera 32 e sei con il computer, e mi trovo benissimo. E quando si rilegge, per la prima volta, nel momento in cui va a rileggere la prima bozza, non la bozza dell’editore... è un’angoscia perché lo estraneo da me prima di andarlo a leggere, rovescio il cannocchiale... e mi sembra orrendo tutto, deve essere così, perché devo avere la fase critica, dopo... all’inizio sono innamorato della mia opera, mentre la sto creando... è come una madre che fa un figlio! Deve essere il più bello della terra, mai nessun bambino  è stato fatto così bello! Poi quando è cresciuto  può dire, però potevo farne anche uno meglio...   occorre anche un forte spirito critico per... esatto, in noi abbiamo una fase da lupa con i lupacchiotti che è ursina, ingiusta nella sua effettività, ma necessaria per la creatura che deve nascere... poi c’è la fase destruens che invece deve, per amore della creatura, vederle tutti i difetti possibili, spartana.
       5) Il coraggio della letteratura.
       Dunque, nel momento in cui Lei continua ad essere, perché è una sensazione, una percezione che Io ho, e rimane innamorato del testo che ha scritto, tanto da non volerlo cambiare, come ha detto prima, neanche avendone occasione...  vedo i difetti, li vedo ma non posso più intervenire, ne devo fare un’altra... in quelli successivi possiamo trovare degli aggiustamenti... si, si, ad esempio se legge “La città volante” che è stata scritta otto-nove anni dopo “Le città del dottor Malaguti”, è Ferrara, ma è un’altra Ferrara... perché allora riproporre dei testi che  se facessimo come dice lei, soltanto l’ultima cosa dell’ultimo momento dovremmo salvare, soltanto l’ultimo minuto della vita potremmo congedare un’opera eterna, ma questo è terribile!... è un suo problema... è un problema che alcuni lettori pongono... allora vuol dire il silenzio, quello che lei dice, è la pagina bianca, è Mallarmè... soltanto il non scrivere mai è la perfezione... no, è un’altra cosa... senta, Jarry ha detto esprimersi e morire o rimanere inespressi e immortali... se uno non si esprime ci prende perché non si contamina mai nella riduzione dello scritto, dell’espresso, se invece si esprime si contamina perché fa vedere i limiti di quello che ha... fra dieci anni si vergognerà, ma non si deve vergognare perché non sarebbe arrivato là dieci anni dopo se non fosse passato di lì c’è una poetessa che sta limando costantemente i propri scritti... e così non scriverà mai niente... e sta arrivando a pochissime parole... al nulla...ho capito, è un problema filosofico...  infatti... è molto bello. Grazie per le domande/Grazie per le risposte.
(Antonella Chinaglia)