domenica 2 luglio 2017

Ferrara. il caso Peruzzo moderatissima con il PD: appello agli elettori di Forza Italia

  *di B. Guerrazzi


Timide prove elettorali già in atto a Ferrara per le Comunali del pur lontano 2019.  Se il fronte Lega  Flli d'Italia da molti segnali pare scontato sulla scia del fronte nazionale tra Salvini e la Meloni pur con  una strana X di cui dopo, anche qua a Ferrara le incognite del Centro Destra unito, meno moderato e più radicale, a livello italiano rispetto al moderatismo ostentato dello stesso Berlusconi, riflettono le stesse X di Roma, nonostante le vittorie comunali anche clamorose recentissime.

Premesso che gli scenari generali fin dall'autunno prossimo, figurarsi tra un anno e due, leggi stagioni sempre più calde per l'approvazione dello Ius Soli, e l'Italia ancora suddita dell'Europa e invasa come non mai dai migranti spesso sedicenti, con misure eccezionali sempre più diffuse,  alberghi per i migranti, tendopoli, container, schizoidi riqualificazioni ovunque di strutture ampie sempre per i migranti, sono destinati a cambiare e nello specifico a esplodere, per Ferrara tempo di denunciare il Caso Peruzzo, ovvero di Forza Italia, a quanto pare forse candidata sindaco per il 2019, in ogni caso leader attuale.  La storia politica della Peruzzo da tempo e come noto e già con polemiche, è infatti colma di X, di diversamente "prossimità"  con il PD, un poco come a suo tempo lo stesso Anselmi, puntuali trasversali appoggi al PD  persino solari. A parte la debole caratura intellettuale della signora, squisitamente ferrarese sul piano anche caratteriale (certa ferraresità negativa premoderna e catto politichese  tipica delle province fuori dalla storia), la Peruzzo è chiaramente il simbolo locale delle ambiguità attuali dell'ex Cavaliere, persegue, come Berlusconi un nuovo patto con Renzi, un nuovo patto con il futuro PD local.  Gli elettori di Forza Italia che ne pensano? Tempo si sveglino fin d'ora  e di convogliare i loro voti invece verso Fratelli d'Italia o la Lega.  Un ennesimo esempio della Peruzzo diversamente pieddina? 

Persino dalle cronache sulle polemiche sempre migrantiche sul recente capolavoro dell'albergatore dell'Hotel Astra disponibile  a ospitare migranti (in pieno Viale Cavour) cosi per amore dell'umanità, manco fosse un ex monastero di qualche vescovo da riqualificare.  Un albergatore che è anche, guarda guarda, come si legge stampa local, presidente della Confesercenti, da decenni responsabile della cattiva gestione dello sviluppo commerciale ferrarese  perchè sempre prossima al regime PD. 

Ovviamente il corrispondente alter ego di Ascom ha criticato le scelte del collega filo migranti, sia per danni turistici molto verosimili, sia come precedente pericoloso...  Per ora il degrado è circoscritto  incontrollabile alla Zona Gad, qua e là ovviamente a macchia di Leopardo  già segnali inquietanti ma ancora piccole aree dead zone...

Già i piani semi folli di riqualificazione in diversi punti della città (oltre alle prebaraccapoli rischio tipo tendopoli e container) del Comune) favoriranno una estensione in tutta la città  del rischio degrado ulteriore;, se ci si mettono anche in altre aree della città o verso il centro storico anche albergatori colpiti da diversamente vocazioni, a mente lucida sembra una pianificazione vera e proprio di nuovo urbanesimo neomedievale  multietnico programmato!

Manco a farla apposta e con tanto di condivisione Like su Facebook con un noto esponente del PD, la Peruzzo è contraria all'Ascom e pro Confesercenti e il suo leaderino albergatore. Ogni commento è superfluo. 

Impossibile qualsiasi alleanza anche a Ferrara con una FITalia del genere e con la Peruzzo leader!

Quindi ora gli elettori di Forza Italia local se ne facciano una ragione, ne prendano atto fin d'ora e se non sono tonti o interessati ad personam anch'essi, una parte forse ma la base base  simpatizzanti della vera e sana comunità civile,  certamente no,  LO SANNO, considerino le future affermazioni della Peruzzo come delle diversamente auto fakes news, non la prendano mai più sul serio, in quanto politicamente inaffidabile, il suo obiettivo è  la sconfitta di qualsiasi alternativa di centro destra radicale a Ferrara, praticamente una diversamente lista civica con Lei  FItalia pro PD.  E prenotino fin d'ora il loro voto per la Lega e Fratelli d'Italia.

P.S, già che ci siamo: il vecchio Cavaliere si è nuovamente montato la testa per la vittoria agli comunali. Il suo talento mediatico ha colpito certamente ancora, ma decisiva anche eccome la pulsione Lega popolare e anche la fu sinistra che ha remato contro Renzi a un paio di mesi dal trionfo di Renzi stesso nelle primarie.  Ma è stato il canto del cigno: a parte scenari molto diversi fin dall'autunno per i motivi di cui prima, a livello di Politiche future repliche saranno impossibili.  Fare il clone di Macron poco credibile viste le sue - come accennato- pretese di un centro destra moderato, lo stesso Macron già è persino in anticipo un burattino flagrante - nè Renzi ha più la forza per impedire un fronte anti Berlusconi da quei - dal suo punto di vista- traditori badogliani della fu sinistra di Pisapippa, Bersani ecc che non vedono l'ora esattamente come nei due e passa decenni scorsi, Giudici e Magistratura e PM inclusi e certa Intellighenzia. Pur minoritari elettoralmente e da un pezzo, grandi media inclusi radical chic, comandano a più livelli e strutturalmente l'Italia!  Oltre alla spada di damocle  che resterà di Strasburgo per la legittimità elettorale di Berlusconi stesso, come noto. No future alle politiche per Berlusconi, nonostante la sua indemenza senile.

Già che ci siamo tornando al fronte locale, in queste ore è emersa anche una nuova incognita... Alan Fabbri, leghista e consigliere regionale, giura su una intesa con la Peruzzo.... Ma anche i pur poco intellettuali ma sinceri e popolari leghisti  sanno che ben difficilmente Salvini se ne fregherà e  anche la Meloni, visto certo trend nazionale....


Info .. Sull'Hotel di Ferrara che ospiterà migranti, 2 7 2017

http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/commento/migranti-pd-1.3241081 "Qualcuno si è fatto notare. E' la segretario provinciale di Fi, Paola Peruffo, che su Facebook ha condiviso con Renato Finco, segretario cittadino del Pd, un «mi piace» alle considerazioni di Alessandro Osti  critiche verso Urban"

Modena, Vasco Rossi "Tempesta Azzurra perfetta"

fonte Corsera


Vasco Rossi e i 220mila fan: «Tempesta perfetta»

Lo show aperto da Colpa d'Alfredo, poi quattro ore di spettacolo fra rock e ironia. Al suono di Rewind volano i reggiseni delle fan. Dal palco sbeffeggiato Giovanardi


http://www.corriere.it/spettacoli/17_luglio_02/concerto-modena-vasco-rossi-folla-220ooo-non-abbiate-paura-c3124d6a-5ea8-11e7-a166-a251b30d0494.shtml


VIDEO DI REPERTORIO   MANIFESTO FUTURISTA DELLA NUOVA UMANITA'

IL TOTALITARISMO DEL XX SECOLO



Nella crescente complessità del mondo, dopo la catastrofe della prima guerra mondiale, lo sbalordimento condusse le masse ad una altrettanto crescente impazienza e al disprezzo della ragionevolezza, del compromesso e del progresso lento. Ciò accadde proprio in un momento in cui sarebbe stato sommamente importante mobilitare tutte le forze razionali e tutti gli sforzi pazienti, tutte le facoltà critiche e tutto il buon senso tollerante, per ordinare il mondo del dopoguerra in modo da evitare catastrofi più gravi. Nasceva così il totalitarismo, di cui il fascismo, ma anche il comunismo sovietico, sono state le manifestazioni primarie e importantissime. Mentre Cartesio sottolineava la legittimità del dubbio e il diritto dell'individuo pensante, il totalitarismo moderno, ha riaffermato una pretesa all'assolutismo analoga a quella della fede medioevale. La visione della vita, per coloro i quali hanno accettato il fascismo e il comunismo, non ha nulla in comune con la tradizione occidentale della ragione, il cui liberalismo era pronto ad ammettere che, insieme con la propria strada verso la verità, ve ne potessero essere altre. Il fanatismo dei totalitarismi nasceva dal carattere assolutista della loro fede politica: l'oppositore, per loro, ha sempre torto e non vi può essere perciò alcun compromesso. In questa ortodossia secolarizzata e distorta, il rigore che nulla teme è un vero servizio per il raggiungimento della meta. La certezza totalitaria della vittoria è fondata su una fiducia escatologica, scevra da connessioni morali, con lo spodestamento della ragione.
Casalino Pierluigi

sabato 1 luglio 2017

LE ORIGINI DELL'ISOLAZIONISMO DELLA RUSSIA SOVIETICA E L'EUROPA DAL 1918 AL 1928

A partire dal 1921, con l'introduzione della Nep e con i riconoscimenti diplomatici dei principali paesi europei (su Asino Rosso anche il mio articolo:Mussolini riconobbe i soviet), diverse opzioni si presentarono alla leadership del partito sovietico per superare l'isolamento dei primi anni post-rivoluzionari. Alla politica dei rapporti preferenziali con la Germania, fissata dal trattato di Rapallo con quello che si chiamò il Rapallo Gheist (leggi sempre i miei articoli sul web dedicati al Rapallo Gheist), Bucharin, Rykov e Tomskij, i cosiddetti moderati del gruppo dirigente bolscevico riabilitati da Gorbaciov poco prima del definitivo crollo  dell'Urss, opposero la richiesta di adottare un orientamento occidentale, che prevedeva lo sviluppo degli scambi commerciali con i paesi più evoluti d'Europa e l'assunzione da parte della Russia sovietica di maggiori impegni internazionali. Questa proposta programmatica raccolse l'adesione anche di influenti settori della sinistra, i quali richiesero un'aggiornamento di analisi ed una riflessione critica dei postulati elaborati da Lenin in materia di politica estera. Ma alla fine del decennio, il gruppo dirigente del partito scelse una linea di sostanziale accettazione dell'isolamento del paese dei soviet e ciò coincise con la sconfitta dei sostenitori di un atteggiamento alternativo allo stalinismo sia in politica estera che in politica interna.
Casalino Pierluigi

411 d.C. LA CONFERENZA DI CARTAGINE, L'INIZIO DEL DECLINO DEL CRISTIANESIMO IN NORD AFRICA



Nel 411 l'imperatore Onorio convocò nella città africana molti vescovi, tra i quali Agostino, per la pacificazione tra cattolici e donatisti, movimento eretico abbastanza diffuso in quel periodo. A presiedere quel congresso tra ecclesiastici dai molteplici risvolti politici ed istituzionali, oltre che religiosi, l'imperatore inviò il suo delegato nella persona del giudice imperiale Marcellino. Siamo, come ci raccontano gli storici, in un clima rovente, non solo a causa dell'estate subtropicale, ma anche dalla presenza di quasi tutto l'episcopato africano, travagliato dall'ormai secolare scisma di un vescovo proprio di Cartagine,  Donato, iniziato nel IV secolo. Il dibattito serrato durerà per tre giorni e vedrà come mattatore Agostino, il futuro santo berbero e vescovo di Ippona, secondo u rapporto contenuto in un unico codice del IX secolo. Il donatismo era fiorito sul terreno insanguinato delle persecuzioni di Domiziano e di Massimiano e si era attestato su posizioni rigoriste nei confronti di quel clero e di quei fedeli deboli nella fede, posizioni rigoriste su cui il donatismo creò una dottrina apologetica e morale negazionista nei confronti dell'ortodossia cattolica, ma anche del resto del mondo. Il tentativo politico-pastorale di porre fine allo scisma. Agostino si distinse nel sostenere l'episcopato ortodosso a replicare alle tesi avverse, che finivano, peraltro, per rivelarsi complesse e prolisse. In ogni caso l'evento si dimostrò ricco di fermenti ideali e di nuove idee su entrami i lati della polemica. Occorre tuttavia concludere che l'irruzione dei Vandali e il progressivo declino della sostanza del Cristianesimo nordafricano nella sua totalità sia tra i cattolici che i donatisti, stenderanno una sorta di sudario sui cristiani, aprendo lo spazio al successivo sventolare dei vessilli dell'Islam.
Casalino Pierluigi