martedì 3 marzo 2015

MOSTRA : SUL FILO DELL'ARTE "L'arte acontemporanea dialoga con l'Antico - Vernissage domenica 1 Marzo ore 17.00 - REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO

 
 









In collaborazione con il


PROF. FRANCESCO MARTANI

e con il


COMUNE DI SAN BENEDETTO PO

 
SUL FILO DELL'ARTE

"L'Arte contemporanea dialoga con l'antico"


REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO


Domenica 1 Marzo 

Inaugurazione a cura del Prof. Franco Negri


Con il Patrocinio e la collaborazione  del Comune di San Benedetto Po (MN)

Durata della Mostra:  1 Marzo  -  12 Aprile 2015


La Galleria ZANINI ARTE e il Prof. FRANCESCO MARTANI, in collaborazione con il COMUNE DI SAN BENEDETTO PO, organizzano una grande mostra nella quale le tele contemporanee di Francesco Martani dialogano con gli arredi antichi della Galleria Zanini e con le targhe devozionali delle collezioni del Museo Civico Polironiano.

L'esposizione intende mostrare come ci sia un filo conduttore che riallaccia tra loro le opere d'arte di qualsiasi epoca. La maestosità dei pezzi di antiquariato si sposa con il dinamismo delle tele astratte contemporanee in modo innovativo e armonioso. Un avvolgente percorso di legami extratemporali.

  

BIOGRAFIA

Francesco Martani è nato a Mantova nel 1931. Specialista in anestesia e rianimazione e in odontoiatria, è il libero docente di odontostomatologia presso l'Università di Bologna e autore di oltre settanta lavori scientifici nei quali si è dedicato in particolare ai bambini e agli anziani.

Ha pubblicato: Le note e i colori dell'animo nella senescenza (Edizioni Publi Paolini, 2006); Conoscere se stessi. Educare alla salute (Edizioni Publi Paolini, 2007); La luce oltre il buio (Costa, 2008); Elogio del quotidiano (Edizioni Publi Paolini, 2010); Tra terra e Cielo (Pendragon 2012).

Vive e lavora a Bologna e a Zola Predosa. Pittore e scultore. E' presidente della Fondazione di Cà la Ghironda, Centro Culturale per le Arti e la Scienza con sede a Zola Predosa.


L'inaugurazione a cura del prof. Franco Negri  si terrà domenica 1 marzo 2015 alle ore 17.00 presso il REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO di San Benedetto Po (Mantova). 


Ingresso libero


Si allega l'invito all'esposizione


Per ulteriori infornazioni o materiale fotografico non esitate a contattarci.

L'esposizione intende mostrare come ci sia un filo conduttore che riallaccia tra loro le opere d'arte di qualsiasi epoca. La maestosità dei pezzi di antiquariato si sposa con il dinamismo delle tele astratte contemporanee in modo innovativo e armonioso. Un avvolgente percorso di legami extratemporali. 

L'inaugurazione a cura del prof. Franco Negri  si terrà domenica 1 marzo 2015 alle ore 17.00 presso il REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO di San Benedetto Po (Mantova). Ingresso liberoSi allega l'invito all'esposizionePer ulteriori infornazioni o materiale fotografico non esitate a contattarci


L'esposizione intende mostrare come ci sia un filo conduttore che riallaccia tra loro le opere d'arte di qualsiasi epoca. La maestosità dei pezzi di antiquariato si sposa con il dinamismo delle tele astratte contemporanee in modo innovativo e armonioso. Un avvolgente percorso di legami extratemporali. La Galleria ZANINI ARTE e il Prof. FRANCESCO MARTANI, in collaborazione con il COMUNE DI SAN BENEDETTO PO, organizzano una grande mostra nella quale le tele contemporanee di Francesco Martani dialogano con gli arredi antichi della Galleria Zanini e con le targhe devozionali delle collezioni del Museo Civico Polironiano.

 


L'esposizione intende mostrare come ci sia un filo conduttore che riallaccia tra loro le opere d'arte di qualsiasi epoca. La maestosità dei pezzi di antiquariato si sposa con il dinamismo delle tele astratte contemporanee in modo innovativo e armonioso. Un avvolgente percorso di legami extratemporali. 

L'esposizione intende mostrare come ci sia un filo conduttore che riallaccia tra loro le opere d'arte di qualsiasi epoca. La maestosità dei pezzi di antiquariato si sposa con il dinamismo delle tele astratte contemporanee in modo innovativo e armonioso. Un avvolgente percorso di legami extratemporali.  L'inaugurazione a cura del prof. Franco Negri  si terrà domenica 1 marzo 2015 alle ore 17.00 presso il REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO di San Benedetto Po (Mantova). Ingresso liberoSi allega l'invito all'esposizionePer ulteriori infornazioni o materiale fotografico non esitate a contattarci L'inaugurazione a cura del prof. Franco Negri  si terrà domenica 1 marzo 2015 alle ore 17.00 presso il REFETTORIO MONASTICO POLIRONIANO di San Benedetto Po (Mantova). Ingresso liberoSi allega l'invito all'esposizionePer ulteriori infornazioni o materiale fotografico non esitate a contattarci.




 


Via Virgilio 7, San Benedetto Po (Mantova)
Tutti i giorni: 10-12 / 15.30-19.00
Facebook: Art Gallery Zanini Arte
 
i

 















Loredana De Vita e la parola femminile 2.0

Loredana De Vita nasce a Napoli il 22 luglio del 1963. Il suo percorso formativo rispecchia la maturazione di una personalità particolarmente versata alla comunicazione e all'ascolto, strumenti essenziali per affermare concretamente l'amore per la vita e i viventi. Impara presto e da autodidatta a parlare l'inglese, poi approfondisce lo studio delle Lingue e delle Letterature inglese, spagnola e russa frequentando e laureandosi all'Università Orientale di Napoli. Dopo la laurea, dal 1990, si dedica all'insegnamento dell'inglese partendo dai più piccoli fino ai ragazzi del liceo. Per lunghi anni affina la sua didattica al fine di coinvolgere e appassionare i ragazzi nella passione per la conoscenza. In questo percorso arricchisce la sua professionalità tramite diverse esperienze di organizzazione di spettacoli teatrali con i giovani curando sceneggiatura, scenografia, recitazione; come pure studia il counselling per meglio affrontare i problemi giovanili individuali o dello stare insieme. A partire dal 2005 comincia a sviluppare con decisione una sua vecchia passione giovanile: l'arte dello scrivere, coerentemente con i tratti della personalità prima citati. Come lei spesso ama dire: "Scrivere non è un esercizio. Scrivere è un incontro. Scrivere è la passione per la vita e per le persone. Scrivere è guardare e non tacere. Scrivere è testimoniare, servire con amore e sperare che non sia stato vano".
Lo studio delle problematiche trattate nei suoi libri è tale da non lasciare nulla a uno scrivere improvvisato ed emozionale. Sono così editi testi che trattano dei temi educativi delle giovani generazioni, testi che sviluppano una riflessione molto personale sul tema dell'Olocausto, ultimi in ordine di tempo, testi che affrontano il tema della relazione tra uomo e donna basata sulla reciprocità.
Loredana De Vita è sposata e madre di quattro figli, anche nell'impegno a costruire e mantenere viva la comunità famigliare ha trasfuso la sua scelta di amore per la vita.
Tra le sue pubblicazioni, per i tipi di Armando editore, Giochiamo che ero… Conversazione con chi ama la scuola (2009), Genitori senza controllo (2010), Altro non siamo che voce (2011) e per i tipi di Nulla Die, Donna a metà (2014). E di prossima uscita Oltre lo specchio. Immagini e cultura del femminile. C'è una cosa inusuale ma concreta che desidera dire nella sua biografia: pago le tasse e amo la vita.

lunedì 2 marzo 2015

A Ravenna una mostra da non perdere

La bella mostra inaugurata da poco a Ravenna e dedicata ad una stimolante prospettiva di dipinti sull'Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra costituisce un momento di grande rilievo per rileggere la produzione artistica nel periodo che va dall'unificazione all'entrata in guerra dell'Italia nel 1915-1918. Ravenna coglie un'occasione storica per dare al Paese una possibilità unica, quella di offrire, insieme ad una felice classifica che la pone al primo posto nella qualità della vita tra le città del Bel Paese, un evento storico-artistico di prima grandezza. Ravenna ci presenta una carrellata di emozioni che ricostruiscono il percorso creativo, morale e socio-politico dell'itinerario civile d'Italia: un indagine compiuta e profonda sul costume di una società in evoluzione che culminerà nella fase incandescente di un primo dopoguerra dove la parabola del conformismo della belle époque si scontrerà con le audaci sfide del futurismo nel nome della velocità. L'elevata qualità di una tale esibizione conforta per la sua capacità di attrarre con le sue finalità non solo turistiche, ma anche didattiche; il mondo della scuola, infatti, è spesso estraneo ad esperienze di riesame critico del nostro passato e nella circostanza potrà concedersi una riscoperta del suo spirito educativo. L'arte, come è stato autorevolmente scritto, non è un bene d'élite, ma si configura come un'inestimabile valore civile e sociale, oltre che estetico, un patrimonio comune che ci consente una riflessione sullo stesso futuro di questa nazione scivolata nelle pastoie di una crisi apparentemente inestricabile.
Casalino Pierluigi, 2.03.2015

La parabola di Toulouse-Lautrec, da aristocratico ad artista bohémien.

CASALINO PIERLUIGI Avrebbe dovuto vivere da nobile e invece finì per condurre la propria esistenza da artista bohèmien, in un ambiente che era esattamente agli antipodi di quello in cui era nato. Di antica e ricca famiglia della Langue d'Oc, il piccolo Henri era figlio di un matrimonio tra cugini primi e tale circostanza gli trasmise subito una malformazione genetica. Anche il fratello minore di Henri, Richard, fu vittima di tale connubio imprudente e morì ad un anno dalla nascita. Ciò nondimeno il corso della vita di Henri non risentì molto di tale disgraziata unione (i genitori, non solo a seguito di queste vicende, si separarono). I segni della malattia cominciarono seriamente a manifestarsi all'età di dieci anni, ma non gli impedirono di proseguire gli studi, se pur trasferendosi da Parigi per tornare ad Albi, dove alla scuola pubblica gli furono preferiti dalla madre corsi privati. Durante e periodi di convalescenza, che lo costrinsero non di rado all'immobilità, il futuro artista, legge, disegna e dipinge.  Nonostante che il padre intenda plasmare il piccolo Toulouse-Lautrec a sua immagine e somiglianza, la consapevolezza di un precoce talento naturale spinge il ragazzo a studiare con un artist accademico di grande fama, Lèon Bonnat, divenuto poi docente universitario. Nuovi maestri si succedono a suo fianco ed egli si esprime su ottimi livelli, rivelando un carattere ed una vena creativa indipendente, lasciandosi influenzare solo d ciò che gli piaceva. Il porsi fuori degli schemi obbedisce al suo stesso temperamento snob, che, nonostante la sua formazione aristocratica, lo rende insofferente alle convenzioni. Dal 1884 si ritroverà a Montmartre, culla del'arte del suo tempo e ormai segnata dal suo mito improntato all'avanguardia. Di lì iniziò la sua stupefacente parabola di artista. Toulouse-Lautrec dipinge alla maniera e con l'audacia vicine a quelle di Degas. Si perfeziona con numerosi ritratti e litografia dai tratti sintetici e folgoranti, che fanno di lui uno dei padri dell'arte moderna. La parte migliore dei suoi lavori è conservata al museo di Albi. A motivo dei suoi atteggiamenti da dandy, sarà apprezzato da Oscar Wilde, al quale l'artista francese dedicherà un ritratto. Nell'ambito di una serie di opere dedicate alla vita nei bordelli parigini, Lautrec entra in contatto con un materiale particolarmente suggestivo, che meriteranno all'autore la riprovazione dei benpensanti. Nella  fase conclusiva della sua vita, Touluouse-Lautrec fronteggerà l'aggravarsi della condizione di salute, ma anche il serio problema del bere, problema che diventerà irreversibile, anche se tenterà di uscirne con adeguate cure di disintossicazione. L'artista morirà per una crisi epilettica nel settembre del 1902, all'apice di una carriera strepitosa, ma anche nel pieno di una deriva fisica e morale che lo condurrà alla ricaduta nel vizio dell'alcool.
Casalino Pierluigi, 28.02.2015

domenica 1 marzo 2015

L' Asino Rosso version 3.0


 Roby Guerra




 "Pensa in Grande....

“A leggerlo con attenzione, il mio libro intitolato "Contro il metodo" è indirizzato principalmente contro la cosiddetta "filosofia della scienza" che pretende di rendere semplice quanto di complesso è affermato dagli scienziati"
  Paul K. Feyerabend


Da qualche settimana, L'Asino Rosso si è futuristicamente e coerentemente trasformato...  Spariti, dopo alcuni anni (dal 2008-dicembre) anno di fondazione, post e articoli che pure segnalarono in diverse stagioni e significativamente il giornale libero blog, di carattere futurismo sociale e politico, anzi geopolitico, visto (anche) certo focus su/da Ferrara città d'arte - o presunta tale...
E dal 1 marzo ufficialmente SOLO ARTE E politik (rigorosamente in minuscolo)...  laddove la battaglia sempre fondamentale per certa futurizzazione culturale e sociale si evolve, al passo col nascente web e era 3.0, in modulazioni più raffinate, più digitali, più diversamente subliminali...  Basta dare la perle ai porci della Politik, quasi tutti...  L'accelerazione da un lato sempre costante tecnoscientifica, certa  implosione al contrario stessa italica  nella sfera politica e sociale sempre più Medio Evo Verso e primitiva, altro che Stil Novo, o  Liberal Revolution 2.0, esige dal punto di vista, meglio da sguardi e ascolti e fare web conoscitivo, vere e proprie fughe in avanti, scommesse direttamente dentro il Buco Nero che ormai, tra - ribadiamo - medievalizzazione della Politik, inclusi incubi sconcertanti di scontri di civiltà non più soltanto intellettuali ma concreti, vedi certa ennesima minaccia alla pur incompiuta (ma nulla di meglio) Civiltà,  da neozombies saraceni... attraversa in Italia in particolare il divenire attuale...  Insomma, ha vinto in contro luce Roberto Vacca (sia ben chiaro come previsione denunciata in certo modo dal grande futurologo) anzichè Bill Gates, nonostante, ribadiamo il trionfo pure dell'era elettronica e della stessa scienza contemporanea: ma proprio quando le condizioni storiche e strutturali sono virtualmente quasi al top,  prevale oggi pare un ennesimo semi fatale choc del futuro (direbbe lo stesso Toffler o anche... Marinetti),,,   Ma non ha ancora perso Steve Jobs, nè come macchina critica potente lo stesso compianto Jean Badrillard: quando ad esempio dichiarò la morte dell'arte...  Un iperbole naturalmente la sua precoce straordinaria diagnosi (e non solo Baudrillard) che calza a pennello o olografo proprio con nuovi scenari sorprendenti per il futuro prossimo e Rivoluzionario ma in senso conoscitivo e MAI + Politik: già proprio la Politik  come gioco linguistico in sé  la più grande truffa del /dal postmodern cosiddetto!
Già, che fare quando è sogno e bi-sogno di una - metafora - Chimica della fu Politik in sostituzione non solo memetica ma persino "darwiniana"  della fu Alchimia? 
Questo il medium messaggio, la fine della Politik..,  dall'astrologia... (Politik) all'Astronomia come future macchine "politiche" ...  Non sono giochi o witz di Parole....
E se la vera azione futurista (in senso molto espanso) fosse ridurre al minimo nel'informazione proprio il linguaggio Politik in quanto Virus letale?
Appunto, come sognava Marinetti e sognavano i Grandi Letterari e Artisti della modernità, laddove oggi e quasi sempre più perspicaci magari gli scrittori/artisti stessi di science-fiction (da Orwell a Kubrick e Asimov a  Dick a Sawyerm   ecc.), inoltre confortati da certo stesso Immaginario Tecnologico in quasi perfetta sintonia con il progresso Tecnoscientifico (certa filosofia della scienza inclusa...) avanti con l'Informazione rivoluzionaria futuristica - tra arte e scienza -  tra letteratura e scienza - e soltanto lateralmente attraversare la contaminata parola politik.....
Troppo complesso? Appunto, selezione memetica, neodarwiniana, neofuturista.....