lunedì 5 ottobre 2009

THE SCIENTIST 2009 FILIPPO LANDINI INTERVIEW

 FLIPPO LANDINI.jpgMOLOTOV E TELECAMERE* estratto da Controcultura Supereva

D- The Scientist 2009: V-Art anno 3  quali le news rispetto alle scorse edizioni? Dove va l'arte elettronica ferrarese contemporanea?


R – Nella prima edizione bisogna sottolineare l’importante attività collettiva di Andrea Forlani, di Roberto Futur Guerra e di Filippo Landini, che diedero risultati videoartistici in varie accezioni. Affianco ai quali si diede risalto alla grafica digitale di Sebastiano Xeba Zuccatelli e alla sarcastica narratività di Alberto Gigante. Nella seconda edizione, notevole fu l’entrata in campo di Giacomo Verdoia in vari lavori e l’ottimo documentario di Cristina Mazza su Alberto Grifi, pioniere della video arte italiana. Nell’edizione del 2009 invece nuove risorse e innovativi linguaggi saranno proposti dalle opere di Erika Bassi, del patafisico Lapin e del già famoso Graziano Rosso Trevi Cecchini. Si procede bene e speriamo che a Ferrara qualcuno continui con l’estetica critica e con la guerriglia linguistica, un po’ di irriverente tecno teppa.
 
D-Rispetto alla video art contemporanea quella ferrarese in che contesto la collochi?


R – Penso che la video arte della sezione V-ART, quella ferrarese appunto, a parte qualche eccezione, cerchi il proprio risultato estetico-comunicativo senza indugiare troppo sulla speculazione intellettiva bensì con messaggi diretti e attuali rispetto alla vita cittadina.

Penso la si possa definire una scena di cronaca dell’arte.


D- Panoramica sulla video art contemporanea  italiana e differenza rispetto al secolo scorso pionieristico.


R –La video arte è l’arte visuale fatta con dispositivi elettronici. Nel secolo scorso ottimi risultati furono i documentari di critica sociale e politica e le sperimentazioni visuali di Alberto Grifi. Purtroppo c’è il rischio che in questo impasse culturale odierno, passi più la video arte estetico-concettuale ereditata da Plessi e non quella che concepisca la telecamera come una molotov.
 
D.-Ferrara città d'arte.... mito o realtà in divenire?
 

R – Ferrara città come tante, con il Duomo come a Modena e il Castello come a Mantova, i suoi scrittori, i suoi pittori, i suoi musicisti, alcuni eccelsi e molti pessimi. Una città con i suoi indefessi e assuefatti elettori che votano una noiosissima e inutile sinistra e una destra da bagaglino di cerebro lesi. Città mediocre come tante.


D- Il futuro dell'arte elettronica....

R - Sempre più intangibile ma visibile, meno materia e più idee, almeno spero, ossia meno inquinante e più stimolante per i neuroni e gli ormoni.

 
D-La video arte è terreno di convergenze linguistiche. Quali lacune si posso evincere storicamente....


R - Troppo spesso la video arte s’è avvicinata al design e all’arte concettuale, tralasciando la forza dell’immediatezza sincretica visual-sonica, cioè della realtà combustibile e dell’oggetto contundente. Quindi auspico più guerriglia nell’arte, un po’ più di creativa distruzione nei confronti delle miriadi di inutilità pseudo artistiche che però spesso portano tanti soldini ai lecca culo cul-turali.

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/10/telecamere-e-molotov-intervista-a-filippo-landini-video-maker

http://www.sugarpulp.it/critica/red-rec-play-black-di-filippo-landini

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=ZiL5VM2DMT4
 

POESIA DINAMICA E DINANIMA

JAMES HILLMAN.jpg

“DINaNIMISMO E POESIA INTESA COME DINaNIMA” 

Sento la forte necessità di chiarire ulteriormente il significato dei concetti, da me espressi, di Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime) e di Poesia intesa come Dinanima onde evitare che il mio, continuo, parlare di “movimento poetico” possa essere frainteso o scambiato per un atto di presunzione.

Tranquillizzo tutti!

Non ho ha la pretesa di stravolgere la Poesia ed infangare chi abilmente scrive da anni per professione, sia perché nutro immensa stima nei confronti di Questi, sia perché non credo di esserne capace e per età e per cultura.

Il termine “movimento” deve essere inteso come una “quasi provocazione”  volta a far riflettere sul perché si assiste, specialmente da parte dei più giovani, ad un allontanamento dalla Poesia ritenuta sempre più spesso, una forma di scrittura incomprensibile o addirittura vecchia e fuori moda.

Ovviamente non ritengo possedere una risposta assoluta o inopinabile; ma quello che ho pensato è stato ingenuamente che forse non è stato l'uomo ad allontanarsi dalla poesia ma il contrario.

Ho pensato che, da alcuni anni a questa parte, il fare Poesia si sia allontanato dal fare immagine non riuscendo più neanche a “fare Anima”.

(A tal proposito, riporto le parole di James Hillman rilasciate in una Sua intervista tanto illuminante da divenire uno splendido saggio edito da BUR “Il piacere di pensare” conversazione con Silvia Ronchey  ...I grandi epici, e anche i poeti di oggi non usano astrazioni. Cercano di esprimere il mondo interiore con immagini e suoni molto precisi e concreti. I nostri sogni non dicono <<paura>> o <<sesso>>. Nei sogni incontriamo eventi e immagini.....  Ciò che la psiche fa per prima cosa è presentare la sua interiorità nei sogni....non in parole, non in concetti, non in sentimenti: in immagini! Quindi se l'attività primaria e congenita della psiche è <<fare-immagine>>, poiesis in greco, allora la psicologia deve essere prima di tutto uno studio dell'immaginazione...”)

Ecco che il mio parlare di “DinAnimismo” vuole essere un'esortazione a ritornare ad una Poesia capace di smuovere le anime servendosi, semmai, di parole semplici ed immagini immediate in grado di mettere il lettore in condizione di raggiungere, con la fatica dell'immaginazione e della riflessione, la “personale emozione”.

Poesia che adotti un linguaggio consono a quello dell'anima.

Non parole come serenità e tranquillità ma il “naufragare dolce” Leopardiano.

Non la parola Amore, ma immagini di gioia, fatica, difficoltà, ansia, etc. che unite danno una precisa sensazione, quella che l'anima definisce Amore.

Poesia  come fedele Cicerone, che accompagnandoci lungo la strada più  ardua e difficile, ci conduca alla riscoperta dell'anima interiore ed esteriore fondendole in un'unica e dolce musica.

Ovviamente questa non è cosa semplice, e riconosco che non sempre sia facile per il Poeta  creare una Poesia o addirittura un intero libro fatto di “immagini pure”,  quindi quello che auspico è un “semplice tendere” della Poesia verso l'anima, da me definita come “Dinanima”, in modo da suscitare nell'animale-uomo l'interesse e soprattutto il piacere nel metabolizzare l'immagine e sviluppare l'emozione.

Contrastando, in questo modo, quella superficialità che sempre più frequentemente usiamo nell'approcciarci agli avvenimenti quotidiani che si susseguono nella nostra vita.

É un poco come  mangiare un piatto pronto da riscaldare al microonde o mangiare un piatto che ci siamo, con fatica, preparati con le nostre mani partendo dai singoli ingredienti  consigliatici da un amico.

Credo che solo in quest'ultimo caso si possa riscoprire il vero piacere del cibo e del mangiare.

Detto questo mi auguro che sia stato felice nello spiegarmi e spero vivamente che le mie parole vengano prese per quello che sono:  riflessioni di un ventiseienne innamorato della Poesia.

Inoltre auspico che queste poche riga possano far riflettere anche Coloro (ed immagino siano tanti) che non condividono il mio modesto pensiero, forse per Loro poco poetico ma almeno ingenuamente sentito.  

Zairo ferrante 
 
 

http://it.wikipedia.org/wiki/James_Hillman

HTTP://DINANIMISMO.MYBLOG.IT

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=J52_OLwpjZQ

 

CITTA' DI SALEMI ANCHE BELLOCCHIO AL FESTIVAL DEL CINEMA RELIGIOSO

SGARBI 9.jpgCITTA' DI SALEMI
Festival Internazionale del Cinema Religioso

Al documentarista Gualtiero Jacopetti
il primo «Premio Kim alla Carriera»
Il riconoscimento - che prende il nome dal cinefilo americano
che ha donato circa 60 mila film a Salemi – consegnato all’autore
di «Mondo cane» e «Africa Addio»
a Salemi anche Marco Bellocchio
 

FERRARA FISIOGNOMICA DEL POTERE di Paolo Giardini

 fisiognomica.jpg

Ingannevoli espressioni del volto


Quando il consigliere comunale Portaluppi si esprime nel suo stile eroico è invariabilmente accattivante. Speriamo che duri perché, ce ne siamo già accorti, essendo temerario non teme d’arrampicare sul ghiaccio a mani nude, rischiando continuamente i capitomboli. Va da sé che un veterano esperto di pericoli abbia le carte in regola per moralizzare l’ambiente raccomandando la prudenza al prossimo. E’ ciò che fa nella sua ultima lettera titolata “Tentativo inutile e pericoloso di forzare il regolamento”, che si palesa con questa prosa:

“Per qualche settimana PpF ha lottato strenuamente per consentire a chiunque le riprese televisive del Consiglio Comunale. Nessuno si lasci ingannare, il principio di trasparenza delle sedute consiliari era già ampiamente salvaguardato e ben tutelato da un regolamento già aggiornato in proposito appena un anno fa.”.

Poi chiarisce il concetto spiegando che la trasparenza non è mai mancata, per la possibilità di ”accomodarsi in uno spazio dell'aula appositamente riservato” (traduzione in linguaggio comune: c’è la tribuna per il pubblico) e che “chiunque può ricevere da qualsiasi postazione informatica collegata a internet audio e immagini webcam.”. Qui l’arrampicatore in solitaria ascesa (ma perché il PD lo lascia sempre solo?) ha fatto precipitare un seracco sopra le speranze di quei ragazzi con pesanti macchine da ripresa sulla spalla che cercano di guadagnarsi la vita filmando per le TV. Adesso dovrebbero cambiare mestiere perché, per l’implacabile consigliere PD Portaluppi, webcam e videocamere sono gli stessi attrezzi. Praticamente, dei sinonimi. Io spezzerei una lancia a favore di quei giovani. In fin dei conti la mia piccola videocamera, lontana anni luce dalle caratteristiche professionali delle macchine usate dai cameramen, ha pur sempre uno zoom ottico 40X che consente di riprendergli dalla tribuna del pubblico eventuali brufoli sul naso, oltre a cogliere i suoi lampi d’arguzia mentre apre nuove vie sul ghiacciaio. Invece la risoluzione delle webcam, unita alla qualità delle loro ottiche fisse consente al massimo di distinguere i consiglieri barbuti dai glabri e i maschi dalle femmine solo se abbigliati in modo convenzionale.

I brufoli sul naso non sono esiziali alla buona riuscita di un Consiglio Comunale. L’espressività, o la sua carenza, dei consiglieri, è invece importante. Sulla rivista Current Biology, un gruppo di ricerca dell'università di Glasgow sostiene che le espressioni facciali hanno un significato universale, ma comunicano emozioni differenti a seconda del contesto culturale cui appartengono. Appunto. La Kultura di chi chiama le tribune “spazi dell’aula appositamente riservati” è la stessa della presidente della Provincia che chiama i boschi “luoghi occupati da alberi”. Se un comune cittadino vuol capirci qualcosa deve prepararsi un glossario, quindi osservare con estrema attenzione la mobilità espressiva degli Eletti. In altri termini, per dare trasparenza ai cittadini occorre l’alta definizione. Quando verrò in Consiglio Comunale con la mia videocamera non mancherò di riprendere il Portaluppi. Decida lui quale espressione cercare d’assumere quando si volterà verso la tribuna. I burka, comunque, non sono ammessi.

Paolo Giardini

WWW.PROGETTOPERFERRARA.ORG


VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=G3rddBCm6_s

FUTURISMO E FOTOGRAFIA EVENTO A FIRENZE

ANTONIO GIULIO BRAGAGLIA.jpgDA TOSCANA TV SITO

Il Futurismo nella fotografia

03/10/2009 - Con la mostra fiorentina 'Il futurismo nella fotografia' e' stata colmata una lacuna nella programmazione degli eventi, numerosi e belli, per il centenario delle celebrazioni futuriste.

Un'occasione speciale per immergersi nel mondo culturale e, ancor di piu', nella mentalita' totalizzante che fu dei promotori e degli adepti del movimento. L'allestimento, fino al 15 novembre al Museo Nazionale della Fotografia dei Fratelli Alinari, mette in mostra oltre 120 foto che esplorano tutti i generi espressivi sperimentati negli anni d'inizio del secolo scorso. Troviamo esempi di fotografia multipla, di fotomontaggio e fotocollage, esempi di eccezionale fotodinamismo, la cui creazione si deve ai fratelli Anton Giulio e Arturo Bragaglia. I temi futuristi, rivisti in chiave fotografica, non riguardano tanto la velocita' e il dinamismo allo stato puro, quanto piuttosto il gesto del corpo e la continuita' del gesto stesso, concezione questa ben rappresentata dalla foto intitolata 'Dattilografa' e dallo sventagliare delle dita sulla macchina da scrivere. Una dichiarazione estratta da 'Il Manifesto futurista per la fotografia', datato 16 aprile 1930, esprime appieno la volonta' di abbandonare il passato verso nuove e moderne forme espressive: 'La fotografia di un paesaggio, quella di una persona o di un gruppo di persone, ottenute con un'armonia e minuzia di particolari e una tipicita' tali da far dire: 'Sembra un quadro', e' una cosa per noi assolutamente superata
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http://www.toscanatv.com/leggi_news?idnews=NL098547

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=z_eddhYHzFs