Ferrara, Don Bedin e i soliti buon pretacci...

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 Lasciamo in pace la Sapigni  dice Don Bedin...

Una delle prime proposte alternative, visto il ruolo sempre pro accoglienza acritica che nei fatti esprime Don Bedin, dovrebbe includere anche la fine della struttura di Don Bedin, la prima che ha innestato il degrado a Ferrara in Viale area Krasnodar. Non solo la Sapigni dovrebbe saltare in una comunità che dovrebbe basarsi, nel 2016, sulla meritocrazia, e non su competenze inesistenti, sono i fatti, ma anche molti degli apologeti incoscienti del degrado multietnico stesso ferrarese.
E' una balla anche certo supposto vincolo da Roma: il vincolo è per i veri rifugiati politici non per questioni cosiddette umanitarie, economiche, che non hanno nulla a che fare con la politica pragmatica di una città e che sono, come la stessa Alvisi ha distrattamente e da dilettante ammesso e avallato, di altra competenza semmai, a livello nazionale-governo-Unione Europea e Onu e paesi originari del flusso migranti cosiddetti, non certo di un sindaco o di un assessore locali. Molto è stato fatto a Ferrara favorendo il degrado, non in base a vincoli da Roma, ma per precisa scelta politica autonoma (e verosimili business  politici ben noti).
Le questioni umanitarie per i ferraresi (visto che Don Bedin sempre evidenzia anche questo ruolo locale) sono di competenza del governo locale in carica, eletto anche per favorire l'occupazione, vista la disoccupazione persistente, in tal senso anche di Don Bedin e le associazioni religiose (che esistono per tali motivazioni anche, non solo per la salvezza dell'anima). Per i non ferraresi  sani e legittimi idem le strutture religiose, ma non con i soldi laici del Comune di Ferrara, ma con quelli del Vaticano eventualmente o delle Curie locali. 
Non serve a nulla fare i buoni samaritani per i mille  che ci arrivano sotto il naso dal Mediterraneo, ignorando il milione  smaterializzati... che crepa di fame e malattie nel resto dell'Africa. Anzi si crea l'illusione - come si è verificato - di risolvere il problema, senza le vereanalisi globali e strutturali che ancora una volta chiamano in causa la miseria attuale di analisi in tal senso dei governi centrali dei paesi europei e figurarsi di quella farsa storica dell'Onu. Addirittura il buonismo filosofia ha esiti opposti, frena le vere soluzioni possibili su scala globale.
Più in profondità, i sindaci facciano i sindaci, gli assessori gli assessori, i preti locali  i preti, finendola di sopravvalutarsi (e per un prete si tratta di peccati di orgoglio) e di pretendere di salvare il mondo. Si limitino a fare funzionare, anche per la sicurezza e sopravvivenza minima decorosa, la città che rappresentano (tutta.. non  solo del PD) e i preti quel poco ma prezioso che possono fare.
E se ci sono problematiche che li trascendono, allora si incazzino con il Governo oggi Renzi, con l'Unione Europea e con l'Onu e con le ambiguità  solari delle comunità straniere presenti in Italia e a Ferrara, anzichè porgere l'altra guancia ("ama il prossimo tuo come te stesso" non più di te stesso  disse Gesù, i politici anche locali hanno giurato sulla Costituzione della Repubblica Italiana, non del Congo o del Reich di Bruxelles)  e prendere in giro  ferraresi e italiani. la metà almeno, che non concordano con le filosofie parodie dell'Accoglienza pseudoumanitaria!