venerdì 17 dicembre 2010

Mostra di fotodipinte di Andrea Samaritani per la Galleria Mario Piva

Fotodipinte tutte inquadrate in verticale come fossero potenziali manifesti, poster raffiguranti corpi sospesi, in attesa; corpi tesi che a volte abbracciano e a volte si oppongono alle statue di Piva.
La fotodipinta scelta come immagine della mostra, raffigura una ballerina di liscio fotografata prima di entrare in scena, con lo sguardo dell'attesa che cavalca virtualmente il grande cavallo in rame che tutti i ferraresi conoscono posizionato da circa quattro anni nella rotonda di piazzale Kennedy.
Samaritani da vent' anni fotografa silhouettes di persone e personaggi, uomini e donne, sempre alla ricerca di quelle posture che sintetizzino un carattere e una personalità. La stessa esigenza di sintesi presente nell'artista Piva che identifica e concentra in pochi intrecci di linee perpendicolari, diagonali e rette, in fusioni armoniose, donne, uomini e cavalli.
In questa mostra si incontrano due ricerche di sintesi. I due artisti, entrambi davanti allo specchio, si pongono domande su questo connubio: se togliendo o aggiungendo hanno lasciato, insieme, un significato, un'emozione, uno slogan.

Andrea Samaritani è nato a Cento di Ferrara nel 1962.
Artista eclettico, si è espresso in diverse discipline: fotografia, grafica, giornalismo, regia video, web-design e pittura. Dal 1985 collabora con le principali riviste dell'editoria italiana e europea. Ha pubblicato più di 50 libri fotografici come autore e sue immagini sono contenute in più di 250 volumi di storia e di arte.
Con le sue fotografie sono stati realizzati più di cento manifesti e 400 copertine di riviste e libri.
Negli anni ottanta è stato uno dei soci fondatori della Associazione Fotografia & Territorio di Ferrara, coordinata da Roberto Roda, con la quale ha condotto diverse ricerche nell'ambito dell'antropologia visuale. Nel 1990 ha fondato a Bologna, insieme a Paolo Righi, l'agenzia fotogiornalistica Meridiana Immagini.
Frequenta da ventanni pittori, scultori e artisti in genere, attorno ai quali svolge un lavoro in progress sugli "Studi d'Artista" coordinato da Graziano Campanini.
E' appena uscito il terzo volume della trilogia sull'arte sacra minore in Italia curata da Elisabetta Sgarbi e Giovanni Reale, sulla Via Crucis di Cerveno per la casa editrice Bompiani di Milano.
La serie delle Fotodipinte è iniziata nel 2006.
Lo stile delle Fotodipinte nasce dall'esigenza dell'autore di "superare" la fotografia con l'aiuto della pittura, per rendere più poetica la fotografia e più realista la pittura. Uno stile alla ricerca dell'essenza della forma, dello scheletro delle immagini, utilizzando sovente le silhouettes che sono, in molti casi, la sintesi grafica per eccellenza del corpo umano. Sono più di mille i soggetti fotografici dipinti da Andrea Samaritani, pescati all'interno del suo vasto archivio fotografico personale, composto da 500.000 immagini.
La tecnica della Fotodipinte consiste nel stampare le fotografie su carta acquerello e poi dipingerle a mano con colori acrilici. Le fotodipinte di Andrea Samaritani sono, in breve tempo, già diventate soggetti e illustrazioni pubblicate in riviste, libri, depliant, manifesti e libretti di cd musicali..

info: Andrea Samaritani, tel. 338.1913372

Orari mostra: apertura venerdì e sabato dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16 alle 18,
per informazioni e appuntamenti: tel. 0532 207323 - 347 0466740

www.meridianaimmagini.it

   

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giovedì 16 dicembre 2010

David Bowie Station to Station 2010

Il Balbo aeropoeta del futurista Sylos Labini

Italo_Balbo.jpgEdoardo Sylos Labini, non a caso amante del futurismo, ha inventato il Disco-Teatro, una miscela di storia, letteratura e sonorità elettroniche. Il suo spettacolo Italo Balbo. Cavaliere del Cielo, che ha debuttato il 19 novembre alla Biblioteca Braidense, a Milano, è il preludio alla mostra «I cavalieri del Cielo»,  inaugurata nella sala teresiana il 26. Sylos Labini vuole raccontare «la storia di uno degli ultimi eroici romantici della storia italiana del Novecento».

In effetti la figura di Balbo (1896-1940) è molto più complessa della vulgata su di lui. Basti pensare che fra il luglio del 1922 e il dicembre del 1924 – a 26-28 anni – per ben tre volte decise la storia del fascismo e quindi dell’Italia. La prima fu nel luglio del 1922, quando Mussolini trattava per entrare pacificamente in un secondo governo Facta e Balbo glielo impedì mettendo a ferro e fuoco la Romagna e costringendolo a proseguire la sfida armata al socialismo e allo Stato.

La seconda fu durante la marcia su Roma, quando Balbo, quadrumviro, impedì che De Vecchi e De Bono, altri quadrumviri, cedessero al timore per l’enormità dell’impresa. La terza volta fu il 31 dicembre 1924, nella fase conclusiva della crisi per il delitto Matteotti, quando Balbo ispirò e condusse il “pronunciamento dei consoli” che spinse Mussolini a instaurare la dittatura: «O con noi o contro di noi», era il succo delle parole di Balbo, temibile capo dello squadrismo, perché dello squadrismo militarmente organizzato e violento era stato l’inventore, nella sua Ferrara.

Eppure fu un innovatore, non a caso l’unico fra i gerarchi a avere come modello gli Stati Uniti, piuttosto che la Germania, la Francia o l’Inghilterra. Aveva una spiccata modernità: senso della propaganda, capacità di sfruttare i massmedia e il proprio carisma, abilità nell’eccitare e incanalare le masse. Non amato dai militari, dai borghesi, dai fascisti e dai monarchici, ebbe una grande indipendenza critica....

segue IL GIORNALE

Fini Rutelli Casini: il Terzo Pollo!

Si fa un gran parlare di terzo polo (alcuni anche di terzo… “pollo”) da quando Casini e Rutelli hanno stretto un accordo nel tentativo, ormai perenne, di ricostruire la Democrazia Cristiana o qualcosa di molto simile ad essa.
Le voci dei soliti “bene informati” dicono che ad un ipotetico terzo polo dovrebbero (o potrebbero) partecipare anche Montezemolo, Fini, e parrebbe persino Draghi. Insomma, si tratterebbe di una compagnia piuttosto assortita e assai ben radicata nei gangli vitali del Paese.

Vediamo di capire se questo famigerato terzo polo potrebbe avere uno spazio, ed eventualmente quale, all’interno di un sistema elettorale bipolare come quello vigente, visto e considerato, anche, che esistono già due schieramenti contrapposti che da soli valgono circa il 50% dell’elettorato, e cioè PD e PDL,  e che esistono ulteriori due Partiti, Lega e IDV, che contribuiscono a loro volta a rafforzare ulteriormente la contrapposizione elettorale in centro-destra e centro-sinistra.

Proviamo quindi, brevemente, e con un pizzico d’ironia, ad analizzare i personaggi in questione, ed anche, perché no? A cercare di capire se si può parlare a ragione di Polo o… di “Pollo”, e soprattutto, che differenza c’è tra un polo, un pollo o… un cappone!

Nessuno, ad esempio, ci ha ancora spiegato, e dubito che mai ce lo spiegheranno, come si possono far coincidere le istanze radicali e sinistrorse di un Rutelli – lo ricordiamo già candidato premier (perdente) della sinistra nel 2001- con quelle di un cattolico a tutto tondo quale si professa, e non vogliamo dubitarne, il sempreverde ed onnipresente esponente dell’UDC Casini. Il tutto condito da un post-ex-destrorso (chiamarlo post-fascista sarebbe davvero troppo, e probabilmente, per lui, anche offensivo, oggi come oggi. E comunque non ce la sentiamo proprio di confrontarlo nemmeno lontanamente agli uomini che “fecero” veramente il ventennio ed anche il MSI) come l’ex leader di An Gianfranco Fini.---

continua Alberto Ferretti site

Tempi Postdemocratici di Marco Cremonini

 

Dal 1994, tuttavia, dopo la caduta del Muro di Berlino, certa eutanasia storica stessa della prima repubblica, Berlusconi e certa nuova destra moderna, conservatrice ma innovativa, in certa misura al passo con la nuova società dell’informazione come in ogni autentica democrazia occidentale, hanno avuto quasi sempre il consenso elettorale.

 

Anziché a sinistra, legittimamente, aggiornarsi parallelamente ai tempi postmoderni, da 16 anni, sparita via via certa tradizione progressista social comunista, è nato un moloch cattocomunista che ha fuso come in un OGM andato a male il peggio della prima repubblica: il massimalismo estremista rosso degli anni 70, finora almeno solo a parole, il cattofascismo o paleo liberale di Prodi, Franceschini e persino Fini, il socialismo della mediocrità alla Bersani o prima D’Alema e Veltroni.

 

E il copione sempre quello: Berlusconi vince sempre con il voto elettorale o del Parlamento, ma la cosiddetta ex-sinistra non accetta mai democraticamente l’esito. Berlusconi vince perché manipola l’informazione, purtroppo è un libero imprenditore privato vincente della comunicazione: la Rai pubblica e i principali quotidiani e la magistratura da anni sono il braccio semi-armato dell’ex sinistra, impunito.

Berlusconi modernizza l’Italia, con il sistema digitale e l’informatica istituzionale, favorisce la robotica industriale, salva l’Italia nella crisi internazionale ben nota; secondo Bersani, Di Pietro e soci ha sfasciato invece il Paese…. Marchionne è elogiato da Obama in America, in Italia per la CGL  è quasi colpa sua… Seveso.

Berlusconi e la Lega frenano l’invasione extracomunitaria che ha aumentato la criminalità in Italia e minato la sicurezza individuale, ma sono razzisti.

A Napoli e l’Aquila, monnezza o Sole mio e terremoto: il governo risolve relativamente le cose con rapidità in città governate da esponenti del centro-sinistra, si è dimesso Bertolaso, mai Bassolino!

L’Italia appoggia gli Usa nella crisi post 11 settembre, guerrafondai! L’Italia ha i migliori rapport internazionali mai avuti nella storia con Usa, Russia, Israele (vale a dire le superpotenze che contano…), Berlusconi rovina l'immagine nazionale all’estero (non naturalmente la monnezza di Napoli  o le città rosse  (e l’Italia intera con Prodi)..compiacenti..invase da extracomunitari , o il sud Italia  fannullone e troglodita –e mafioso-della Iervolino, i colleghi di Vendola (non quest’ultimo… noi siamo aperti e distinguiamo), la Finocchiaro….

Il governo vuole spoliticizzare e pluralizzare- al passo con la storia contemporanea e l’evoluzione sociale scientifica, la cultura, l’università, l’informazione, ottimizzando- visti i tempi internazionali- gli sprechi della prima e della seconda repubblica demo comunista, con anche una necessaria limitata discutibile ma efficace Riforma Gelmini e per la prima volta nella storia studenti e professori (e baroni rossi) foraggiati dal Pd e dalla stampa antiberlsusconiana, quella stranamente paleo borghese, un tempo ufficio stampa della prima repubblica…, oggi “progressista”, protestano contro natura …. Rievocano a Roma, gli anni di piombo, dopo le prove generali in quel di Genova sempre con il Premier al governo…

 

La semantica in 1984 di Orwell, la cosiddetta neolingua, la mistificazione della realtà, della menzogna che diventa verità è l’unica novità postmoderna dell’ex sinistra!

 

Avanti fino a fine legislatura, o un nuovo governo in primavera, con sempre Berlusconi, secondo, i sondaggi, guarda guarda, premier o comuqnue ancora ai vertici del paese, una svolta postdemocratica è fondamentale per evitare certa soluzione finale golpista che fatalmente avallerà anche il Pd privo di identità.

 

Fini presidente della Camera,principale irresponsabile delle tensioni cvivili e poltiche degli ultimi mesi con il suo passaggio di fatto all’opposizione in barba ai voti ricevuti in nome di Berlusconi premire nel 2008 (eccetera) sia costretto alle dimissioni: esiste un incredibile vuoto legislativo sulla questione che andrà colmato il più presto possibile. O lo so si faccia dimettere con il reato di vilipendio delle Istituzioni del Presidente del Consiglio.

Si applichi la legge come per ogni cittadino: le affermazioni ben note filo terroristiche e anch’esse ripetutamente in questi anni passibili di vilipendio delle istituzioni,  di Santoro, Travaglio, Di Pietro, nell’ambito della Televisione pubblica siano concretamente perseguite per legge e siano pertento  interdetti –come ogni comune cittadino che proferisse a Rai 2 o a Rai 3… le stesse parole e diffamazioni dall’informazione pubblica. I programmi continuino pure con altri conduttori. Cambiano gli allenatori nelle squadre di calcio, i rettori nelle università, solo le monarchie sono a vita!!!

 

Sempre in tema d’informazione, abolizione dell’Ordine dei Giornalisti, una casta pericolosa e basta.

E quale tutela democratica in merito sempre alla comunicazione, alla luce delle nuove tecnologie, abolizione del diritto di querela per reati di opinione  e parola nel web per gli internauti, con l’eccezione delle testate giornalistiche regolarmente registrate, una svolta in fondo semi-rivoluzionaria, in quanto il web già per natura è tale… Effetti wilikeas oggi sembrano avere effetti soltanto per certa confusione legislativa in merito nel web…. In un regime per i blogger totalmente libero e chiaro in tal senso, wikileaks si distinguerebbe soltanto per l’ampiezza quantitativa delle sue info pseudo scoop, rintracciabili in tutta la Rete.

 

Si applichi concretamente ovunque la legge Bossi-Fini (magari la si perfezioni, abolendo il secondo firmatario…), anzi si fissino nuove discrimanti fondamentali per la sicurezza e il benessere degli italiani: come in Inghilterra o altri paesi democratici europei come la Francia, si fissi un tetto sugli ingressi extracomunitari regolari che siano.  In merito si ottimizzino le risorse: prima uno scanner sugli italiani in difficoltà ovunque, e opzion privilegiate a tali categorie di italiani, dagli asili… alla tomba! Dopo gli extracomunitari, anche regolari: stop all’ipocrisia e al mito dell’uguaglianza che – con leggi mistificanti e dogmatico-giuridiche favoriscono quest’ultimi scandalosamente…generando un razzismo sociale e giuridico stesso alla rovescia, nel quale sguazza soltanto una ex sinistra altrettanto mistificatoria ed ipocrita attualmente che – persi al nord i voti degli operai e dei prolet, li ha sostituti appunto come target elettorale con extracomunitari vari.

 

Pene aumentate per gli extracomunitari  regolari a parità di reati. Espulsione immediata per quelli irregolari, salvo situazioni oggettive pertinenti all’asilo politico. Tali provvedimenti a tutela della sicurezza culturale italiana e individuale, ovviamente vanno intesi in senso provvisorio. Dopo 10 anni di residenza italiana regolare, opzione di cittadinanza e nazionalità possibile, ma alternativa a quella originaria. O l’una, straniera, con quindi diritti relativi nel senso di cui prima, oppure italiani.. e parificati per tutto.. Poi, in tempi migliori, al di là di tanta ciarla, magari una tassa annuale come fondo di solidarietà degli italiani per favorire l’integrazione degli stranieri.

 

Infine la questione strettamente musulmana: moratoria contro nuove moschee per almeno 10 anni. Censimento di tutti i musulmani regolari residenti in Italia… E sulla via già attuale legislativa, obbligo del culto islamico in rigorosa lingua italiana….

 

Queste news in sé o comunque in questa direzione polticamente e culturalmente scorrette sono necessarie per adattare la paleo democrazia liberale all’era elettronica del computer mondo globale odierno, l’Italia in particolare (da Roma a Ferrara). Una democrazia post che raffredda semplicemente gli abusi della cosidetta libertà in tutti i campi (effetto del totalitarismo alla rovescia dell’ex sinistra e della sua cultura obsoleta, delle prodezze dagli anni novanta degli stesso governi Prodi che hanno minato la sicurezza nazionale e favorito sia la casta antidemocratica della magistratura che quella dei giornalisti che il razzismo dell’antirazzismo a scapito del popolo italiano.

W l’Italia neofuturista! 

 

Marco Cremonini Neuchatel Svizzera