martedì 23 luglio 2019

Lo stato della ricerca



Da: Angelo Giubileo 



I nostri più antichi progenitori, così come li chiama Aristotele, elaborarono un sistema "astronomico" fondato su una concezione del tempo circolare e definito, un sistema che corrispondesse esattamente alla struttura dell'universo inteso anch'esso come circolare e definito. Un sistema proprio della mente o più correttamente un sistema in base al quale le cose o gli enti continuano a mostrarsi e così apparire in genere ai sensi e alla mente degli appartenenti alla specie che chiamiamo homo sapiens.

Evidentemente, un sistema costruito già molto tempo prima, possiamo solo ipotizzare intorno al 5000 e.a. ma forse anche prima, che Parmenide e Democrito, intorno al VI-V secolo e.a., assumano invece, a base della loro diversa teoria scientifica o concezione artistica, non più la figura del tempo bensì dello spazio. E tuttavia, non si trattava affatto di una novità. Lo spazio come inteso dai presocratici era lo stesso spazio che aveva resistito alla mente dei nostri più antichi progenitori, e quindi al Demiurgo stesso, che, "entro i limiti del proprio potere", come saggiamente testimoniato nella ricerca degli storici della scienza e del mito Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend, avevano costretto e tuttora costringono lo spazio a prendere forma.

In origine, quella di Vrtra, figura principale della cosmogonia vedica, immaginato prima del tempo come colui che avvolge in un'unica massa indistinta le cose che dalle tenebre verranno nel tempo alla luce. E pertanto, corretto sarebbe stato e sarebbe invece immaginare lo spazio viceversa come un "abisso senza fondo", l'apeiron cosiddetto da Anassimandro o il kaos cosiddetto da Esiodo, et similia. Da questo spazio è pertanto lecito o possibile attendersi la manifestazione di un eventum qualsiasi, così che accade e squarci continuamente lo schema del tempo circolare e definito. Un evento fondato sui postulati dell'ubicazione univoca e della concretezza fuori posto, postulati che, attraverso la sintesi così espressa da Whithead, costituiscono i fondamenti della fisica.

E tuttavia: se la ricerca della fisica classica ha proceduto almeno a far data dai presocratici mediante approssimazioni per così dire tendenti all'infinito, senza poter comunque escludere la possibilità di una soluzione o "prova" definitiva (cfr. E. Nagel-J. R. Newman, La prova di Godel), la fisica moderna addirittura esclude questa possibilità. Così che, nell'attualità, la teoria dei nostri più antichi progenitori ridiventi anche la nostra, fatta salva l'ipotesi che, oltre l'orizzonte stesso dell'homo sapiens, sia trovata una nuova sintesi capace di affrontare e risolvere il nodo dello spazio indeterminato, quello che, ripetono gli stessi storici, "Platone chiamava l'Indisciplinato e l'Irregolare" in quanto resiste sempre alla mente. E dunque, una sintesi in cui sia il tempo che lo spazio, a differenza di Newton, non siano più considerati assoluti; ma neanche relativi, alla stregua della teoria fisica concepita da Einstein, il quale finisce con l'approdare nuovamente alla teoria scientifica dei nostri più antichi progenitori.

Parafrasando Barthes, potremmo allora dire che allo stato sia piuttosto in atto il tentativo d'"istituire una Natura frammentaria che si rivela solo a blocchi La Natura vi diviene una discontinuità di oggetti solitari e terribili, perché i loro nessi sono virtuali" (in Il grado zero della scrittura, 1960). E aggiungono i nostri due storici: "Di più: sono arbitrari". E quindi, nessi virtuali e arbitrari; ma, in definitiva, aventi la stessa natura dei nessi elaborati dall'homo sapiens. Inoltre, proseguendo nel commento alla frase di Barthes, de Santillana e la von Dechend sottolineano anche che "dovrebbero essere, nelle intenzioni, della stessa natura dell'antico portentum" (o antico tesoro, di cui dice Aristotele nella Metaphysica: … mentre ogni arte e scienza è stata più volte sviluppata quanto più possibile, per poi perire ancora, queste opinioni, unitamente ad altre,sono state preservate fino a oggi come reliquie dell'antico tesoro). E quindi concludere: "L'unico significato che se ne può trarre è che sono congeniali alla mente che li ha creati. La mente ha abdicato, oppure si contrae in preda a un terrore apocalittico".

Ma, attualmente, non è più della nostra mente si fa per dire naturale di homo sapiens che discutiamo, bensì della possibilità di una nuova mente artificiale. Così che ci muoviamo all'interno del campo della scienza, avendo abbandonato quel campo artistico in cui, già nel 1969, "si parla di amorfismo o 'disintegrazione della forma', di 'trionfo dell'incoerenza' nella poesia concreta e nella musica contemporanea" (G. de Santillana-H. von Dechend, Il mulino di Amleto, ibidem). Attraverso il postmoderno, verso un futuro che si annuncia postumano.
Angelo Giubileo

lunedì 22 luglio 2019

Ferrara: Intervista a Anna Ferraresi, neoconsigliere comunale (Lega), pittrice, veterinaria e animalista 2.0

 a cura di R. Guerra

D- Anna, neo-eletta per la "rivoluzione" leghista a Ferrara, la tua prima volta e al primo colpo; chapeau, sei una pittrice e veterinaria, ti muoverai quindi in questo senso meritocratico? 
Nonostante abbia un indole artistica ciò non toglie che io sia pragmatica nel senso più incisivo del termine. Non sia mai detto che le due anime si scontrino nel caos dell'inconcludenza. La mia peculiarità è sempre stata la ricerca del nuovo e la sperimentazione concreta delle mie possibilità, per questo motivo non mi sono  risparmiata nello studio  e nell'applicazione dei contenuti teorici nell'esperienza pratica. La meritocrazia è per  me un valore incontestabile ed essenziale. Lo prova anche la mia precedente esperienza lavorativa , dove ho ricoperto la carica di area manager nel settore tecnico scientifico veterinario  meritocramente  raggiunto con la volontà e l'autodeterminazione e la consapevolezza che la conquista richiede sacrifico e perseveranza. Non a caso la frase "Gutta cavat lapidem " mi rispecchia in pieno.

D- Anna, l'arte a Ferrara, che cosa ci vuole per ottimizzare le risorse autoctone, artisti spesso fuori dalle grazie del passato regime? 
Sono d'accordo con te nel descrivere il passato un regime in cui la liturgia politica dogmatizzata e spenta ha escluso il nuovo e il diversamente "artistico" se non accomunato dalla stessa ideologia politica.

Penso si possano creare nuovi spazi, nuove opportunità a quelle risorse come chiami tu autoctone, affinchè finalmente l'espressione artistica in tutte le sue sfumature possa dar voce e colore all'arte vera, in cui l'unico credo è l'arte in se stessa.

D- Anna, l'università a Ferrara come ulteriormente ottimizzarla? Più nello specifico, per la sperimentazione animale, sarà possibile in futuro ridurla al minimo in certo senso sfruttando le nuove tecnologie, la simulazione artificiale o realtà virtuale come alternativa? 
Anche nell'Università l'ottimizzazione si può ottenere seguendo il criterio sopradescritto della meritocrazia. In ogni campo è essenziale il merito. Poi è ovvio che ogni aspetto è concatenato ad un altro ; un po' come una cellula o un organo è parte di un apparato e di un sistema più ampio. Tutto funziona perfettamente se l'intero sistema è sano, giusto per fare paragone medico. In effetti anche la medicina convenzionale se da un lato ha fatto progressi incredibili, dall'altro ha dimenticato l'aspetto originario  dell'immagine integrata dell'uomo che permette di conoscere e studiare tutti gli aspetti in cui la vita umana si esprime e si realizza, e la concezione unitaria attraverso la quale si può operare in senso razionale  tenendo conto dell'evoluzione fisica, biologica, psichica e spirituale dell'uomo.

Sono  contraria alla sperimentazione animale, che ritengo un atto crudele ed inadeguato e spesso inutile e che rappresenta invece un interesse economico per scienziati, industrie farmaceutiche, università,riviste scientifiche, allevatori , mezzi d'informazione.  Tutti quanti hanno un guadagno diretto o indiretto sulla sperimentazione animale. Ricordo che "animale" deriva  dal lat. animalis «che dà vita, animato», der. di anĭma «anima». Come può l'uomo concepire l'idea di infliggere sevizie ad un essere dotato di anima?

Io mi impegnerò affinchè il Comune di Ferrara intenda proseguire rispettando i valori etici per i quali siano introdotte metodologie scientifiche sostitutive all'utilizzo di animali vivi, come enunciato dall.art 2 punto 4 del Regolamento Comunale sulla tutela degli animali, in particolare sull'attuazione di un protocollo d'intesa con l'Università degli Studi di Ferrara per il NON utilizzo di animali vivi a scopi didattici.

L'alternativa può essere la simulazione artificiale o realtà virtuale, dove però manca l'elemento "vitale" inscindibile dall'essere umano. La scienza ha il dovere di ricercare metodi in cui l'animale non venga sfruttato a fini economici e nello stesso tempo non arrivare ad una tecnologia  così altamente avanzata da sopprimere il reale con il virtuale.  

D- Anna- Nel tuo nuovo ruolo di Consigliere comunale quali saranno le tue priorità?
Prima di tutto rispondere con i fatti e non solo a parole alle problematiche che mi si presenteranno . Il mio impegno è rispettare la volontà di quei cittadini che mi hanno votata,  mi stimano e che mi hanno dato fiducia.

Una cosa è certa: la priorità principale è mantenere integro il mio principio morale in cui l'espressione massima è la libertà di pensiero sempre e ovunque!

https://www.facebook.com/anna.ferraresi.1614




Mail priva di virus. www.avg.com

domenica 21 luglio 2019

A 50 anni dallo sbarco sulla Luna: ecco cosa successe durante l'epica im...

Moon Day. Luna 50 e verso Marte



Mail priva di virus. www.avg.com

Moon Day: Adriano Autino e la Costituente "spaziale"

Adriano V. Autino, presidente di Space Renaissance International, ha partecipato alla Costituente delle idee, aperta online dal PD.

Queste le proposte presentate, in risposta alle 10 domande proposte sul sito.

https://spacerenaissance.it/wp-content/uploads/2019/07/In-risposta-alla-Costituente-delle-idee-del-PD-A.-V.-Autino.pdf



Mail priva di virus. www.avg.com