mercoledì 21 dicembre 2016

L'ispettore Cardarelli nuova icona del Giallo italiano. Recensione di Francesca Dimitrio "Una vita per un'altra" (FD Books)

 

 

Ricordate questi nomi protagonisti del romanzo giallo dell'autrice, Francesca Dimitrio di Roma  ("Una vita per un'altra", cartaceo ed eBook con bonus laterali):  il giudice Colasanti e soprattutto l'ispettore Cardarelli.  Non solo Montalbano, pur immenso e altre icone recenti italiane nella narrativa (e non solo) del genere attualmente più in voga.  Finalmente in tale area qualcosa di originale, fresco, verosimile, senza sovrastrutture extraletterarie, velleitarie alternative o  mimetiche sudamericane o simile.  Con tale romanzo si ritorna al Giallo per il Giallo, al Poliziesco per il Poliziesco, un linguaggio apparentemente semplice o lineare, scorrevolissimo e ipnotico, di forte evocazione proprio televisiva.  Cardarelli e Colasanti anche come paradossali Sherlock Holmes and Doctor Watson, con una coreografia spiccatamente italiana (Mafia e Politica corrotta) eppure solo nella bella superficie  identificabile con scenari narratologici e trame nazionali. Le trame spiccano eccome, persino internazionali, diversamente post guerra fredda per l'icona-Malavita- clan est europea, tuttavia  la cifra globale trae linfa da una penna peculiarmente femminile che da un lato esalta l'intuizione naturale del coraggio, la curiosità e dell'intrigo, dall'altro, esalta una atipica civetteria traslata nella ricerca della verità indiziaria dove il mistero e la suspance sono tutt'uno nel divenire del lungo racconto e le sue ramificazioni sequenziali.  In particolare, certa grande lezione sia delle origini del giallo  fino alle sue espressioni  più recenti e psicothriller di un John Grisham, oltre agli archetipi in certo senso degli stessi Jussi Adler Olsen, Camilla Lackberg (come puntualmente dichiarato in una recente intervista dell'autrice) distilla atmosfere sia anglosassoni/americane  che nord europee,  altre aree geoletterarie matrice del postgiallo noir o thriller,  molto anche ormai storiche o emergenti (si pensi alla Scandinavia). Di italian style, resta semmai la trama nello e sullo sfondo, con l'ouverture drammatica (un suicidio apparentemente inspiegabile), la volontà solida della vedova protagonista che mette in moto la polizia italiana con l'aiuto di amiche altrettanto coraggiose, scoprendo  dinamiche segrete e orizzonti del crimine e della miseria politicante, pericolosi e perturbanti.  

Il tutto alimentato dalla ricerca e il ritorno del cuore perduto, quasi una task force al femminile d'equipe in sinergia vincente.... con l'ispettore Cardarelli e il giudice Colasanti, riassumendo e concludendo, potenziati dal cromatismo letteralmente giallo-rosa , un rosa con le spine .., superando anche stereotipi d'indagine a vantaggio della risoluzione del caso.  


 

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martedì 20 dicembre 2016

SE IL FUTURO NON HA FUTURO

Due sono le incognite del momento presente, la follia omicida dell'Isis, che ha inaugurato con Nizza e Berlino una nuova stagione di stragi con il metodo del camion e forse di lì a breve dell'autobomba o del kamikaze in perfetto stile mediorientale importato sul Vecchio Continente, e la variabile indipendente ed altrettanto lucidamente folle di Kim il dittatore nordcoreano che promuove una strategia del terrore calcolato fino ad un certo punto tracciabile e poi non più verificabile nella logica degli affari internazionali. Il piano dei rapporti di forza globali, già in precario, ma finora ancora stabile equilibrio, rischia di saltare con effetti devastanti ad ogni livello, fondendosi con la carta migratoria sul cui muoversi non si possono fare previsioni a breve. La presidenza americana Trump dovrà probabilmente smentire se stessa se vorrà gestire con autorevolezza e sicurezza un mondo impazzito. L'assassinio di un ambasciatore, quello russo in Turchia, circostanza non senza precedenti ormai, dopo la cattura del personale diplomatico americano a Teheran o l'eliminazione più recente del rappresentante americano a Tripoli, sono altri segnali di imbarbarimento che non promettono nulla di bene. Gli apprendisti stregoni che hanno sollevato questo polverone porteranno la grande responsabilità di aver destabilizzato cinicamente il pianeta, dopo gli annunci irenistici della fine della Storia seguiti alla caduta dell'ordine di Yalta. Ora veramente il futuro rischia di non aver futuro.
Casalino Pierluigi

lunedì 19 dicembre 2016

CRISI DI PRODUTTIVITA' TRA AUSTERITA' E DEFICIT

Dopo la caduta dell'ordine di Yalta e dell'economia collettivista, si era celebrata la vittoria irreversibile del sistema della democrazia liberale come epilogo della Storia. In seguito a tali mutamenti di scenari. la situazione si è incartata a sorpresa, appesantendosi con l'irrompere numerose inattese variabili indipendenti, tra cui la crisi del 2008 e il successivo e sciagurato avvento della politica di austerità. l'Occidente, e soprattutto l'Europa, ha smarrito la leva della produttività e della sua crescita. Un evento che non ha più assicurato le maggiori capacità competitive e le relative opportunità. Da tutto ciò si è ingenerata una spirale complessa a più voci che sta trascinando in particolare il Vecchio Continente e in modo disastroso l'Italia in una spirale mostruosa di disperante crisi congiunturale che ormai si attesta su posizioni strutturali. Inoltre, c'è il rischio che, di fronte nuove alleanze internazionali come quelle di Paesi come Cina, India, Russia e altri ancora, divenuti players globali,  che sanno trovare nuovi modi per crescere, analoghe vie l'Occidente non sappia più individuare a breve, accecato dal fanatismo del rigore di bilancio. Se, infatti, l'Europa si dibatte in tale ultima e perniciosa condotta rigorista, gli Stati Uniti, da parte loro, pur sfuggendo alla sirena dell'austerità, impreparati all'esplodere dei nuovi giochi dell'attuale potere globale, si invischino nel loro endemico debito con il resto del mondo (e soprattutto con la Cina, con buona pace dell'atteggiamento di Trump nel caso del drone rubato dai cinesi), perdendo la preminenza del dollaro. Accadimento, quest'ultimo, che condurrebbe alla definitiva bancarotta della Repubblica stellata non diversamente da quanto si verificò con la Spagna del XVI secolo, che era allora la principale e più potente e ricca potenza mondiale anche dal punto di vista militare.
Casalino Pierluigi


domenica 18 dicembre 2016

"MERCURIO TRANSITA DAVANTI AL SOLE". GIACOMO BALLA TRA ARTE E SCIENZA NEL NOME DEL FUTURISMO

"Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente.....Troveremo gli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme secondo i capricci della nostra ispirazione dei complessi plastici che metteremo in moto". Ma già prima di annunciare questa intenzione nel manifesto RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL'UNIVERSO dell'11 marzo 1915, Giacomo Balla aveva cominciato ad attuarlo, ispirandosi all'universo del moto, della luce e degli astri per conferire forma visiva alla poetica del futurismo. Ne erano nate, perciò, opere come VELOCITA' ASTRATTA, COMPENETRAZIONI IRIDESCENTI e, soprattutto, MERCURIO CHE TRANSITA DAVANTI AL SOLE, immagine astronomico-futurista di grande suggestione e realismo scientifico.Un esempio, quest'ultimo, di "concezione e sensazione finalmente riunite" per dirla con le parole di Umberto Boccioni. E del resto, lo stesso Balla, appassionato astrofilo, era affascinato dall'osservazione del cielo, interessato da  "quel mistero di luce e di vita nell'Universo stellato": una vera anticipazione delle straordinarie scoperte delle sonde spaziali verso Mercurio, Venere e più in là e in particolare, di Marte di così stretta attualità per la possibilità di un viaggio umano sul pianeta rosso, dopo quello sulla Luna del 1969. Con il MERCURIO del 1914 Balla si trovò dunque a puntare occhi e pennello sul cruciale fenomeno dell'attraversamento del punto Mercurio, inferno rotante intorno al Sole, della nostra più vicina stella. E nel frattempo a Balla giungevano le notizie della teoria della relatività di Einstein. notizie che faranno dire a Balla: "Il risultato del moto del perielio di Mercurio mi ha dato una grande soddisfazione. Quanto ci è stato d'aiuto in questo caso la pignoleria degli astronomi, che in privato tendevo a ridicolizzare". I successivi studi confermarono le intuizioni di Balla e le concezioni della sua fervida immaginazione". E da ultima, l'onda gravitazionale captata nel settembre 2015 si è rivelata una vera e propria "nuova geometria", un'increspatura nello spaziotempo prodotta dallo scontro lontano di due buchi neri orbitanti l'uno intorno all'altro a velocità vicine a quella della luce.
Casalino Pierluigi