L'ispettore Cardarelli nuova icona del Giallo italiano. Recensione di Francesca Dimitrio "Una vita per un'altra" (FD Books)

 

 

Ricordate questi nomi protagonisti del romanzo giallo dell'autrice, Francesca Dimitrio di Roma  ("Una vita per un'altra", cartaceo ed eBook con bonus laterali):  il giudice Colasanti e soprattutto l'ispettore Cardarelli.  Non solo Montalbano, pur immenso e altre icone recenti italiane nella narrativa (e non solo) del genere attualmente più in voga.  Finalmente in tale area qualcosa di originale, fresco, verosimile, senza sovrastrutture extraletterarie, velleitarie alternative o  mimetiche sudamericane o simile.  Con tale romanzo si ritorna al Giallo per il Giallo, al Poliziesco per il Poliziesco, un linguaggio apparentemente semplice o lineare, scorrevolissimo e ipnotico, di forte evocazione proprio televisiva.  Cardarelli e Colasanti anche come paradossali Sherlock Holmes and Doctor Watson, con una coreografia spiccatamente italiana (Mafia e Politica corrotta) eppure solo nella bella superficie  identificabile con scenari narratologici e trame nazionali. Le trame spiccano eccome, persino internazionali, diversamente post guerra fredda per l'icona-Malavita- clan est europea, tuttavia  la cifra globale trae linfa da una penna peculiarmente femminile che da un lato esalta l'intuizione naturale del coraggio, la curiosità e dell'intrigo, dall'altro, esalta una atipica civetteria traslata nella ricerca della verità indiziaria dove il mistero e la suspance sono tutt'uno nel divenire del lungo racconto e le sue ramificazioni sequenziali.  In particolare, certa grande lezione sia delle origini del giallo  fino alle sue espressioni  più recenti e psicothriller di un John Grisham, oltre agli archetipi in certo senso degli stessi Jussi Adler Olsen, Camilla Lackberg (come puntualmente dichiarato in una recente intervista dell'autrice) distilla atmosfere sia anglosassoni/americane  che nord europee,  altre aree geoletterarie matrice del postgiallo noir o thriller,  molto anche ormai storiche o emergenti (si pensi alla Scandinavia). Di italian style, resta semmai la trama nello e sullo sfondo, con l'ouverture drammatica (un suicidio apparentemente inspiegabile), la volontà solida della vedova protagonista che mette in moto la polizia italiana con l'aiuto di amiche altrettanto coraggiose, scoprendo  dinamiche segrete e orizzonti del crimine e della miseria politicante, pericolosi e perturbanti.  

Il tutto alimentato dalla ricerca e il ritorno del cuore perduto, quasi una task force al femminile d'equipe in sinergia vincente.... con l'ispettore Cardarelli e il giudice Colasanti, riassumendo e concludendo, potenziati dal cromatismo letteralmente giallo-rosa , un rosa con le spine .., superando anche stereotipi d'indagine a vantaggio della risoluzione del caso.