"MERCURIO TRANSITA DAVANTI AL SOLE". GIACOMO BALLA TRA ARTE E SCIENZA NEL NOME DEL FUTURISMO

"Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente.....Troveremo gli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme secondo i capricci della nostra ispirazione dei complessi plastici che metteremo in moto". Ma già prima di annunciare questa intenzione nel manifesto RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL'UNIVERSO dell'11 marzo 1915, Giacomo Balla aveva cominciato ad attuarlo, ispirandosi all'universo del moto, della luce e degli astri per conferire forma visiva alla poetica del futurismo. Ne erano nate, perciò, opere come VELOCITA' ASTRATTA, COMPENETRAZIONI IRIDESCENTI e, soprattutto, MERCURIO CHE TRANSITA DAVANTI AL SOLE, immagine astronomico-futurista di grande suggestione e realismo scientifico.Un esempio, quest'ultimo, di "concezione e sensazione finalmente riunite" per dirla con le parole di Umberto Boccioni. E del resto, lo stesso Balla, appassionato astrofilo, era affascinato dall'osservazione del cielo, interessato da  "quel mistero di luce e di vita nell'Universo stellato": una vera anticipazione delle straordinarie scoperte delle sonde spaziali verso Mercurio, Venere e più in là e in particolare, di Marte di così stretta attualità per la possibilità di un viaggio umano sul pianeta rosso, dopo quello sulla Luna del 1969. Con il MERCURIO del 1914 Balla si trovò dunque a puntare occhi e pennello sul cruciale fenomeno dell'attraversamento del punto Mercurio, inferno rotante intorno al Sole, della nostra più vicina stella. E nel frattempo a Balla giungevano le notizie della teoria della relatività di Einstein. notizie che faranno dire a Balla: "Il risultato del moto del perielio di Mercurio mi ha dato una grande soddisfazione. Quanto ci è stato d'aiuto in questo caso la pignoleria degli astronomi, che in privato tendevo a ridicolizzare". I successivi studi confermarono le intuizioni di Balla e le concezioni della sua fervida immaginazione". E da ultima, l'onda gravitazionale captata nel settembre 2015 si è rivelata una vera e propria "nuova geometria", un'increspatura nello spaziotempo prodotta dallo scontro lontano di due buchi neri orbitanti l'uno intorno all'altro a velocità vicine a quella della luce.
Casalino Pierluigi