lunedì 2 marzo 2015

La parabola di Toulouse-Lautrec, da aristocratico ad artista bohémien.

CASALINO PIERLUIGI Avrebbe dovuto vivere da nobile e invece finì per condurre la propria esistenza da artista bohèmien, in un ambiente che era esattamente agli antipodi di quello in cui era nato. Di antica e ricca famiglia della Langue d'Oc, il piccolo Henri era figlio di un matrimonio tra cugini primi e tale circostanza gli trasmise subito una malformazione genetica. Anche il fratello minore di Henri, Richard, fu vittima di tale connubio imprudente e morì ad un anno dalla nascita. Ciò nondimeno il corso della vita di Henri non risentì molto di tale disgraziata unione (i genitori, non solo a seguito di queste vicende, si separarono). I segni della malattia cominciarono seriamente a manifestarsi all'età di dieci anni, ma non gli impedirono di proseguire gli studi, se pur trasferendosi da Parigi per tornare ad Albi, dove alla scuola pubblica gli furono preferiti dalla madre corsi privati. Durante e periodi di convalescenza, che lo costrinsero non di rado all'immobilità, il futuro artista, legge, disegna e dipinge.  Nonostante che il padre intenda plasmare il piccolo Toulouse-Lautrec a sua immagine e somiglianza, la consapevolezza di un precoce talento naturale spinge il ragazzo a studiare con un artist accademico di grande fama, Lèon Bonnat, divenuto poi docente universitario. Nuovi maestri si succedono a suo fianco ed egli si esprime su ottimi livelli, rivelando un carattere ed una vena creativa indipendente, lasciandosi influenzare solo d ciò che gli piaceva. Il porsi fuori degli schemi obbedisce al suo stesso temperamento snob, che, nonostante la sua formazione aristocratica, lo rende insofferente alle convenzioni. Dal 1884 si ritroverà a Montmartre, culla del'arte del suo tempo e ormai segnata dal suo mito improntato all'avanguardia. Di lì iniziò la sua stupefacente parabola di artista. Toulouse-Lautrec dipinge alla maniera e con l'audacia vicine a quelle di Degas. Si perfeziona con numerosi ritratti e litografia dai tratti sintetici e folgoranti, che fanno di lui uno dei padri dell'arte moderna. La parte migliore dei suoi lavori è conservata al museo di Albi. A motivo dei suoi atteggiamenti da dandy, sarà apprezzato da Oscar Wilde, al quale l'artista francese dedicherà un ritratto. Nell'ambito di una serie di opere dedicate alla vita nei bordelli parigini, Lautrec entra in contatto con un materiale particolarmente suggestivo, che meriteranno all'autore la riprovazione dei benpensanti. Nella  fase conclusiva della sua vita, Touluouse-Lautrec fronteggerà l'aggravarsi della condizione di salute, ma anche il serio problema del bere, problema che diventerà irreversibile, anche se tenterà di uscirne con adeguate cure di disintossicazione. L'artista morirà per una crisi epilettica nel settembre del 1902, all'apice di una carriera strepitosa, ma anche nel pieno di una deriva fisica e morale che lo condurrà alla ricaduta nel vizio dell'alcool.
Casalino Pierluigi, 28.02.2015

domenica 1 marzo 2015

L' Asino Rosso version 3.0


 Roby Guerra




 "Pensa in Grande....

“A leggerlo con attenzione, il mio libro intitolato "Contro il metodo" è indirizzato principalmente contro la cosiddetta "filosofia della scienza" che pretende di rendere semplice quanto di complesso è affermato dagli scienziati"
  Paul K. Feyerabend


Da qualche settimana, L'Asino Rosso si è futuristicamente e coerentemente trasformato...  Spariti, dopo alcuni anni (dal 2008-dicembre) anno di fondazione, post e articoli che pure segnalarono in diverse stagioni e significativamente il giornale libero blog, di carattere futurismo sociale e politico, anzi geopolitico, visto (anche) certo focus su/da Ferrara città d'arte - o presunta tale...
E dal 1 marzo ufficialmente SOLO ARTE E politik (rigorosamente in minuscolo)...  laddove la battaglia sempre fondamentale per certa futurizzazione culturale e sociale si evolve, al passo col nascente web e era 3.0, in modulazioni più raffinate, più digitali, più diversamente subliminali...  Basta dare la perle ai porci della Politik, quasi tutti...  L'accelerazione da un lato sempre costante tecnoscientifica, certa  implosione al contrario stessa italica  nella sfera politica e sociale sempre più Medio Evo Verso e primitiva, altro che Stil Novo, o  Liberal Revolution 2.0, esige dal punto di vista, meglio da sguardi e ascolti e fare web conoscitivo, vere e proprie fughe in avanti, scommesse direttamente dentro il Buco Nero che ormai, tra - ribadiamo - medievalizzazione della Politik, inclusi incubi sconcertanti di scontri di civiltà non più soltanto intellettuali ma concreti, vedi certa ennesima minaccia alla pur incompiuta (ma nulla di meglio) Civiltà,  da neozombies saraceni... attraversa in Italia in particolare il divenire attuale...  Insomma, ha vinto in contro luce Roberto Vacca (sia ben chiaro come previsione denunciata in certo modo dal grande futurologo) anzichè Bill Gates, nonostante, ribadiamo il trionfo pure dell'era elettronica e della stessa scienza contemporanea: ma proprio quando le condizioni storiche e strutturali sono virtualmente quasi al top,  prevale oggi pare un ennesimo semi fatale choc del futuro (direbbe lo stesso Toffler o anche... Marinetti),,,   Ma non ha ancora perso Steve Jobs, nè come macchina critica potente lo stesso compianto Jean Badrillard: quando ad esempio dichiarò la morte dell'arte...  Un iperbole naturalmente la sua precoce straordinaria diagnosi (e non solo Baudrillard) che calza a pennello o olografo proprio con nuovi scenari sorprendenti per il futuro prossimo e Rivoluzionario ma in senso conoscitivo e MAI + Politik: già proprio la Politik  come gioco linguistico in sé  la più grande truffa del /dal postmodern cosiddetto!
Già, che fare quando è sogno e bi-sogno di una - metafora - Chimica della fu Politik in sostituzione non solo memetica ma persino "darwiniana"  della fu Alchimia? 
Questo il medium messaggio, la fine della Politik..,  dall'astrologia... (Politik) all'Astronomia come future macchine "politiche" ...  Non sono giochi o witz di Parole....
E se la vera azione futurista (in senso molto espanso) fosse ridurre al minimo nel'informazione proprio il linguaggio Politik in quanto Virus letale?
Appunto, come sognava Marinetti e sognavano i Grandi Letterari e Artisti della modernità, laddove oggi e quasi sempre più perspicaci magari gli scrittori/artisti stessi di science-fiction (da Orwell a Kubrick e Asimov a  Dick a Sawyerm   ecc.), inoltre confortati da certo stesso Immaginario Tecnologico in quasi perfetta sintonia con il progresso Tecnoscientifico (certa filosofia della scienza inclusa...) avanti con l'Informazione rivoluzionaria futuristica - tra arte e scienza -  tra letteratura e scienza - e soltanto lateralmente attraversare la contaminata parola politik.....
Troppo complesso? Appunto, selezione memetica, neodarwiniana, neofuturista.....






Roma, Tato futurista riconquista la Capitale

Redazione

Segnalazione: si è appena conclusa a Roma (Galleria Russo dal 2 al 28 febbraio) una grande mostra omaggio a Tato, esponente di primo piano del cosiddetto "Secondo Futurismo", ovvero del Futurismo storico .. dopo la retrospettiva chiarificatrice in Usa del 2014 (Guggenheim Museum), con l'artista tra i protagonisti...
estratto da Inside Art
"...Una ricca esposizione che racconta oltre trent'anni di produzione artistica di un personaggio chiave del nostro Futurismo, fondatore dell'aeropittura. Stiamo parlando di Tato, la cui mostra alla galleria Russo di Roma inaugura giovedì 5 febbraio. Più di sessanta opere che descrivono la particolare predisposizione dell'artista per la visione aerea e realistica del mondo e la sua ricerca – come spiega il curatore Salvatore Ventura nel suo testo critico – di una pittura "che spezzi gli schemi tradizionali della triplice dimensione: che dia il segno della libertà negli spazi, e permetta di fondere insieme la linea rigida di un longarone d'ala con il carosello multicolore di un paesaggio sottostante: che sappia intersecare aria, terra, mare in una infinita varietà di piani compenetranti; che frantumi, polverizzi, evapori, in un arcobaleno di sensazioni velocissime, la pigra tavolozza dei colori tradizionali, sino a darci uno spettro visivo del paesaggio in volo, rispondente alle nuove esperienze umane, create da un venticinquennio di attività aviatoria". (....)
CONTINUA

Critici Web, Shining Boy, Savoia... su Cinquew News

 
Il Teatro cerca Critica, laboratorio gratuito per critici web. Domanda d'iscrizione entro il 5 marzo 2015
http://cinquewnews.blogspot.it/2015/02/Teatro-Critica-laboratorio-gratuito-critici-web-Domanda-discrizione-5-marzo-2015.html
 
 "Shining Boy", il singolo di Marco Maggiore in programmazione radiofonica da venerdì 27 febbraio 2015
 
Ritratto Equestre di Carlo Emanuele I di Savoia (detto "Il Grande"), di Antonio Susini, a Tefaf 2015
http://cinquewnews.blogspot.it/2015/02/Ritratto-Equestre-Carlo-Emanuele-I-di-Savoia-Antonio-Susini-Tefaf-2015.html

V. Sgarbi per l'Arte e la Civiltà

 

Vittorio Sgarbi: «Un Tribunale Internazionale e una taglia

contro i terroristi dell'ISIS  che hanno distrutto

il museo di Mosul in Iraq: quello che hanno fatto

è un crimine contro l'umanità»

 

ROMA – Vittorio Sgarbi chiede l'istituzione di un Tribunale Internazionale per processare e punire i terroristi dell'ISIS che hanno distrutto il museo di Mosul in Iraq.

 

«La tolleranza è finita. Il crimine più grave - spiega Sgarbi - è stato compiuto e nessuna religione lo può giustificare. La distruzione delle sculture del museo di Mosul è un crimine contro l'umanità, che impone un Tribunale Internazionale, come quello di Norimberga, per perseguire i criminali che lo hanno compiuto.

 

Neppure il Nazismo – osserva Sgarbi - si è spinto a tanto facendo violenza a testimonianze mute e inermi di civiltà. Occorre una taglia per riconoscere gli autori di questo crimine e portarli davanti a un tribunale dell'umanità e della storia.

 

La violenza contro i cristiani, gli assassini., le umiliazioni, assolutamente esecrabili, erano determinate dall'ansia di una guerra di religione. La distruzione delle opere d'arte è puro e semplice crimine.

Gli assassini vanno ricercati, inseguiti e condannati, senza pietà.

 

Mi appello al Presidente del Consiglio e al ministro della Cultura – agiunge Sgarbi - perché si pronuncino contro questa inaudita, gratuita barbarie, creando un comitato per la sicurezza del patrimonio, come già era stato fatto per le chiese cristiane del Kosovo minacciate dai musulmani.

 

L'Unesco e l'Onu – conclude Sgarbi - non possono rimanere indifferenti a questa catastrofe che cancella secoli di memorie della civiltà umana prima che artistica. Non si può sopportare oltre. Occorre una punizione esemplare prima che un attentatore arrivi nella Cappella Sistina per distruggere, a suo insindacabile giudizio, il Giudizio Universale»

 

l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)