lunedì 12 gennaio 2015

Occidente in CRASH?

Pierfranco Bruni

La caduta di un Nuovo Occidente: Precipita nella mediocrità, nella debolezza, nel relativismo

Mediocrità e debolezza. Le civiltà possono impazzire? No! È la storia che non ha il coraggio di raccontare le verità.  La dominazione della “leggerezza” occupa la drammaticità dell’Occidente. Quando la mediocrità si lega con la debolezza l'autorevolezza di uno Stato o di un "Paese" si sradica dalle sue radici e nel nome di uno stupido concetto di integrazione si ricombatte un pensiero leggero con un atteggiamento che vive nel relativismo religioso e archeologicamente ideologico.

Camus e Cioran sono epicentri per capire il Mediterraneo contemporaneo. Io non sto con il consociativismo dei marciatori perché mi è sembrata una "bella" marcia o passeggiata che nulla conclude e nulla dirà. Non mi hanno mai convinto le marce, neppure quella del 1922 su Roma, o le fiaccolate. Sono un immaginario di cui la debolezza ha bisogno e la leggerezza necessita per mascherare mediocrità storiche e politiche prima.

L'Europa è un insieme di Stati deboli. Gli Stati Uniti d'America dono la contraddizione di diverse culture che non fanno una Civiltà. Non si può concordare con il nulla quando una Religione, quella Islamica, una filosofia, quella Musulmana, una storia, quella Ottomana, fanno del Pensiero una Civiltà. Attenzione al concetto di civiltà e civilizzazione.

La considerazione di un non politico come Thomas Mann ci ha spinto a riflettere su ciò. Un filosofo come Spengler ci ha introdotto in uno spazio dell'Occidente che conosce l'alba e il tramonto. Vintila Horia ci ha attraversato con una Grecia sulle sponde del Mediterraneo. Maria Zambrano ci ha condotto nella stanza degli specchi tra Occidente ed Oriente. Nonostante ciò c'è una ignoranza filosofica che fa parlare di "fasci islamici". E tutti nel coro delle stupidaggini.

Intorno a questo concetto ruota la cosiddetta "intellighenzia" relativista di formazione laico-ebraico-cattocomunista che imperversa senza sosta, soprattutto in questi giorni.
Molto anemico, anzi più anemico non si poteva, l'Appello  di Papa Francesco il cui discorso è stato privo di una struttura non solo culturale, ma persino filosofico - teologica.

Insomma quando la mediocrità incontra la debolezza le Nazione decadono. Noi stiamo vivendo la caduta di un nuovo Occidente e non perché abbiamo difronte un Mondo forte, ma perché è un mondo terribilmente e tragicamente motivato da valori, che sono loro e a loro appartengono perché sono parte di un integralismo considerato elemento, purtroppo, di civilizzazione. Restano per loro dei valori non condivisi da noi.
Chiaro!
Affermare che ci troviamo di fronte a dei terroristi è semplicistico, ma anche privo di una intelligenza geopolitica. Sono certamente atti di terrorismo, ma quali sono le motivazioni? C'è lo spazio di una Civiltà  dietro il mondo Musulmano ed è giusto parlare di una vera guerra di religione.

Ma se siamo in guerra bisogna anche comprendere i significati di una guerra. Allertare l'Occidente dicendo che ci troviamo di fronte a dei folli, a dei pazzi, a dei terroristi è banale. Dopo secoli di scontri e di tentativi di dialogo tra l'Occidente e il mondo islamico continuare su questa strada significa essere vecchi, ma non maturi e non intellettualmente  cresciuti.
Abbiamo bisogno di leggere di più i processi storici e di capirli.

L'Occidente addirittura, con superbia e arroganza, distingue ancora il genocidio armeno da quello degli ebrei. Perché sono stati perseguitati gli Armeni e da chi? Perché degli ebrei si mitizza tutto? Quando sarebbe necessario scavare nel loro profondo della storia a cominciare dal Processo a Gesù? Perché non si sottolinea la marcata cristianità degli Armeni e del drammatico genocidio e oppressione prima islamica e poi comunista?
L'Islam è una storia nella Civiltà tra Occidente ed Oriente. Ma per confrontarsi e combattere il rivoluzionario modello "terroristico" islamico le marcette nel nome dell'umorismo libertario e del contro i fasci islamici è soltanto ridicolo.

Occorre un Occidente forte che ritrovi la sua autorevolezza soprattutto nei valori e nella Tradizione, una Chiesa che abbia coraggio e sappia fare delle scelte rigorose in momenti difficili, una cultura che metta al bando la leggerezza delle idee, delle Nazioni che sappiano far valere i principi di identità, di appartenenza, di eredità.
Siamo alla caduta di un nuovo Occidente, ma assumiamoci responsabilità  cercando di far valere la nostra storia nella nostra forza senza definire barbari chi ci abita in modo frontaliero.

Non si tratta di islamici che sbagliano. No. Si tratta di una Civiltà che ha dichiarato guerra ad un'altra Civiltà. Se abbiamo la forza ancora di essere Civiltà in un Occidente allo sbando non possiamo continuare a trattare il problema con concetti pensieri e parole che hanno la voragine del vuoto. Ma il vuoto raccoglie la cenere della mediocrità, della leggerezza del pensiero , della debolezza dell’azioni e dei relativismi moderni.

Matteo Alfredo Bocchetti: Dopo gli Isituti Comprensivi... (Armando editore, Roma)

Roby Guerra 

 

Gli istituti comprensivi? Un problema!
(Armando editore, 2014)
Da un sondaggio che ne rileva le criticità a una proposta che ne promuove il decollo
MATTEO ALFREDO BOCCHETTI

Alla lente di ingrandimento gli Istituti. Un sondaggio effettuato con la somministrazione di 1127 questionari a operatori scolastici di Istituti Comprensivi di diversa dimensione in diverse aree territoriali ne rileva le tante criticità sul piano organizzativo e didattico. La soluzione? Una diversa dirigenza e una nuova cultura docente. L’azione di formazione del MIUR è dispersione di risorse finanziarie. I docenti ne denunciano l’inefficacia. In questo libro una proposta organizzativa per un loro decollo di qualità così come richiedono Le Nuove Indicazioni Nazionali.

Matteo Alfredo Bocchetti, laureato in Pedagogia presso l’Università di Bari, è Direttore Didattico in pensione, ricercatore ed esperto in problematiche pedagogiche.
Introduzione di MAURIZIO TIRITICCO

In Stile Armando classico (originariamente, anni 50! del novecento, storicamente e tutt'oggi tra i focus editoriali), Bocchetti interviene nel sempre più costante dialogo a piu voci sulla Scuola e le metodologie, la sua quasi cronica malattia rispetto ai suoi scenari desiderabili: in Italia prevale un percorso a handicap di lunga data che spiega magari tanti effetti collaterali.
L'autore più che filosefeggiare o rilanciare strategie di ieri, oggi e futuribili, inferibili dalla storia della pedagogia prima e delle scienze dell'educazione poi e scienze sociali affini, privilegia programmaticamente un diretto metasondaggio statistico a professori e operatori scolastici da cui risultati flagranti e indicativi.
La scuola italiana non funziona e da un pezzo: gira e rigira, praticamente i 2/3 della per cosi dire Classe Dirigente scolastica e le loro filosofie metodologie scolastiche andrebbero rottamati: per una nuova cultura basata su paradigmi non solo conoscitivi aggiornati, al passo con le diverse dinamiche concettuali umanistiche, religiose, sociali, scientifiche, finanche letterarie.
Non a caso il libro ha come per incipit di Papa Bergoglio:

"...Discorso del Santo Padre Francesco al mondo della Scuola italiana
Amo la Scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. Almeno così
dovrebbe essere! Ma non sempre riesce ad esserlo, e allora vuol dire che
bisogna cambiare un po’ l’impostazione. Andare a Scuola signifi ca aprire
la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue
dimensioni… Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi pian piano si approfondisce
un indirizzo e infi ne ci si specializza. Ma se uno ha imparato
ad imparare, – e questo è il segreto, imparare ad imparare! – questo gli
rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà!
Gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti"....

Appunto, quel che poi l'autore, scendendo in campo nella parte finale del volume, presuppone è un superamento esplicito, sia della vecchia scuola gentiliana e autoritaria che quella permissiva specularmente liberale e socialisteggiante, post 68.
Più che grandi visioni del mondo e eroiche ascese dello Spirito o programmazioni di soggetti adulti retorici per il successo o la rivoluzione, più o meno discutibili, secondari quasi i contenuti e i software: piu importante educare (educere- estrarre le potenzialità),
a "Imparare a Imparare", relativizzando in certo senso il sapere acquisito.
Soprattutto, educatori dalla mente aperta e amanti della conoscenza come curiosità, per "distillare" i memi del piacere del sapere, possibilmente con strategie ad personam e verticali, a seconda delle equazioni personali dei giovani o giovanissimi studenti, sia dei diversi menu conoscitivi potenziali, ma pure viceversa verso il proprio Sé come docenti.
In modulazioni e ruoli nuovamente e trasparentemente differenziati tra insegnanti e studenti stessi, con particolare urgenza per le scuole elementari e medie.
L'autore segnala anche la necessità di un certo ritorno, come avvenne nel secondo novecento, fino al 68, della ricerca pedagogica come griglia di riferimento (le proposte storiche di proposte metodologiche e didattiche di Bruner, Dyenes, ecc. e molti ricercatori italiani, ricordando anche il grande contributo per quella stagione di indubbia alfabetizzazione almeno potenziale da una serie di iniziative extraistituzionali o "dal basso" quali le sollecitazioni dello stesso Tullio De Mauro, certo conseguente “vocabolario di base”, come le cosiddette “Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica”, negli anni Settanta , già tumultuosi, dal GISCEL.
Valga per ogni innovativa strategia empirica il gioco quasi del ,“Laboratorio dell’acqua”: vasi comunicanti; galleggiamento; osmosi; capillarità; bollitura, ed evaporazione; distillazione; peso specifico, galleggiamento, di valore prototipico come paradigma: e come puntualizza l'autore, di facile realizzazione non tecnologicamente dispendiosa, anzi, specie di "scienza povera" ad hoc.
Il volume ha poi per brillantissimi sipario una nota di Elena Cattaneo (docente di biotecnologie) che ribadisce l'obiettivo principale didattico dell'insegnare a imparare a imparare, al dubbio cartesiano magari 2.0, ovviamente, l'insegnante al di là di certo narcisismo e virtuosismo effettistico d'altri tempi, al contrario come membro di un 'equiope con spirito scientifico: nuove proposte - riassumendo in sè - e come hardware sperimentabile anche, naturalmente, rispetto alle nuove sfide del nostro tempo, dopo la tecnologia e la scienza e l'effetto del web e la comunicazione .

INfO  ARMANDO EDITORE

domenica 11 gennaio 2015

Ferrara, Il Vescovo Negri su Il Giornale

Benito Guerrazzi

Il Vescovo Negri senza se e senza ma  sulla pagine de Il Giornale di Sallusti (e Feltri ecc.), intervistato, non le manda dire, ultracoerente con il suo straordinario ruolo anche a Ferrara, dove per la prima volta, molto più di qualsivolgia intellettuale locale, ha svegliato la città metafisica dalla sua sindrome di Stoccolma, anche in tematiche epocali cruciali, leggi Immigrazione e terrorismo islamico integralista, leggi la strage ultimissima a Parigi.
Negri è un Innovatore Tradizionale, e quando afferma in certo modo certa superiorità teologico e conoscitiva del Cristianesimo, religione biofila, mentre l'Islam sarebbe religione necrofila, storicamente centra il bersaglio. Vano girarci attorno, prima o poi, ottimisticamente, esisterà finalmente anche un Islam moderato, ma non tutte le religioni sono uguali, solo per il pensiero unico che pretende di omologare persino gli DEI!
I fatti sono fatti,  lo stesso ERICH FROMM, psicanalista ben noto di matrice ebraica, nei suoi saggi e analisi della religione ha tracciato conclusioni in certo senso, lateralmente analoghe. Il Cristianesimo nella storia delle religioni monoteistiche, dal punto di vista almeno psicosociale, fu una evoluzione verso la Civiltà, qualitativamente superiore rispetto ai precedenti monoteismi.. e certamente rispetto all'Islam...
In fondo è semplice sul piano storico con una iperbole puramente indicativa: tra Mozart e la pur brava MIna qualche differenza ci sarà pure.
Ci può stare anche Maometto in Italia e in Occidente ma come religione essenzialmente privata, in riletture oggi troppo sconosciute ai mussulmani, ovvero simboliche e non letterali.
Questa logica dei Libri Sacri è fondamentale, come una scelta di campo della attuale comunità musulmana italiana, ad esempio.  Nè con l'Italia e le nostre Leggi  nè con l'estremismo, copione ben noto in Italia, non a caso la sinistra italiana è sempre buonista e ambigua ..  Pure qualche segnale in Italia...  lo stesso Umberto Eco ha paragonato finalmente l'estremismo islamico al Nazismo!  E a Ferrara nonostante certo cattocomunismo cosmico...  prevalente, almeno un Vescovo ha le idee chiare. E detto da un radicale più attratto dal politeismo greco come estetica ....

Info ulteriori
Il Vescovo Negri su Il Giornale

Je Suis Charlie a Paris: 3 milioni e mezzo di seguaci di Voltaire e l'Occidente 2.0

Roby Guerra

STRAORDINARIA manifestazione di solidarietà a Parigi contro l'estremismo islamico, per la sconcertante azione necrofila criminale contro il Giornale Satirico  Charlie... da parte di terroristi fanatici del profeta Maometto.
Oltre 3 milioni (quasi 4!)  di - cosi amiamo definirli- seguaci 3.0 di Voltaire e i valori occidentali che derivano dalla rivoluzione scientifica e dall'Illuminismo (e poi anche dal Romanticismo in dowload ad hoc contemporanei, anche dalla nostra TRADIZIONE che viene da Atene, dei greci inclusi, Roma, idem,  Gerusalemme e Moseè,  Gerusalemme, Roma e il Mondo e Gesù...)  in PIAZZA nel simbolo della modernità e dell'evoluzione sociale, ancor più in certo senso almeno nello specifico di New York, certamente per l'Europa e... anche l'Italia.
Ogni commento è parola vuota e retorica.   Restano il Fatto della manifestazione e dei Numeri!
NUMERI E FATTI, quel che differenzia La Scienza dell'Homo Sapiens e oggi Homo Technoligus dal passatismo semi-umano "religioso".
Solo una postilla, pochi hanno evidenziato un sintomo ulteriormente orrorifico nella dinamica. Neppure la Gestapo o il KGB se la prendevano, trucidando come han fatto gli islamo estremisti, con un giornale di Satira, neppure la logica pur folle e aberrante  di colpire semmai  i Giornali principali normali  e contrari magari all'Islam!
Come poi già successo alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e  nel tristemente celebre 11 settembre.
Sempre massacri civili!  Tale specificità segnala appunto ancor più devastazione neuronale e necrofilia sinaptica conclamata nei teorici e negli esecutori non solo contro l'Occidente ma il Pianeta Terra, il Mondo del nostro tempo, 2015, XXI secolo! 
Anche per tale violenza esponenzialmente più pericolosa sul piano strettamente psichiatrico, l'unica risposta altro non può essere che un Nuovo Occidente Forte e Potente, Culturalmente, Militarmente e Giuridicamente. Altrimenti è THE END per la Libertà e la Civiltà...

Info ulteriori

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Francia-quasi-4-milioni-di-persone-in-marcia-contro-il-terrorismo-225c98eb-19b1-43f5-ba6c-e0b49975144a.html

Je Suis Charlie a Paris FRANCIA: 3 milioni e mezzo di seguaci di Voltaire e l'Occidente 2.0

Roby Guerra

STRAORDINARIA manifestazione di solidarietà a Parigi e in Francia contro l'estremismo islamico, per la sconcertante azione necrofila criminale contro il Giornale Satirico  Charlie... da parte di terroristi fanatici del profeta Maometto.
Oltre 3 milioni (quasi 4!)  di - cosi amiamo definirli- seguaci 3.0 di Voltaire e i valori occidentali che derivano dalla rivoluzione scientifica e dall'Illuminismo (e poi anche dal Romanticismo in dowload ad hoc contemporanei, anche dalla nostra TRADIZIONE che viene da Atene, dei greci inclusi, Roma, idem,  Gerusalemme e Moseè,  Gerusalemme, Roma e il Mondo e Gesù...)  in PIAZZA nel simbolo della modernità e dell'evoluzione sociale, ancor più in certo senso almeno nello specifico di New York, certamente per l'Europa e... anche l'Italia.
Ogni commento è parola vuota e retorica.   Restano il Fatto della manifestazione e dei Numeri!
NUMERI E FATTI, quel che differenzia La Scienza dell'Homo Sapiens e oggi Homo Technologicus dal passatismo semi-umano "religioso".
Solo una postilla, pochi hanno evidenziato un sintomo ulteriormente orrorifico nella dinamica. Neppure la Gestapo o il KGB se la prendevano, trucidando come han fatto gli islamo estremisti, con un giornale di Satira, neppure la logica pur folle e aberrante  di colpire semmai  i Giornali principali normali  e contrari magari all'Islam!
Come poi già successo alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 e  nel tristemente celebre 11 settembre.
Sempre massacri civili!  Tale specificità segnala appunto ancor più devastazione neuronale e necrofilia sinaptica conclamata nei teorici e negli esecutori non solo contro l'Occidente ma il Pianeta Terra, il Mondo del nostro tempo, 2015, XXI secolo! 
Anche per tale violenza esponenzialmente più pericolosa sul piano strettamente psichiatrico, l'unica risposta altro non può essere che un Nuovo Occidente Forte e Potente, Culturalmente, Militarmente e Giuridicamente. Altrimenti è THE END per la Libertà e la Civiltà...

Info ulteriori

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Francia-quasi-4-milioni-di-persone-in-marcia-contro-il-terrorismo-225c98eb-19b1-43f5-ba6c-e0b49975144a.html