giovedì 27 marzo 2014

Il Sole 24Ore- L'eterno ritorno dell'affaire Aldo Moro: BR o DC di Stato?

Gli ingredienti di un giallo ci sono tutti: la confessione post mortem, l'indagine di un poliziotto, la distruzione delle prove e la magistratura - quella romana - che comunque indaga: fine. Ma non è così se si parla del caso Moro. «Tutto è partito da una lettera anonima scritta dall'uomo che era sul sellino posteriore dell'Honda in via Fani. Diede riscontri per arrivare all'altro, quello che guidava la moto». Enrico Rossi, ispettore di Ps in pensione, racconta all'Ansa la sua inchiesta passeggiando sulle colline di Torino, a due passi da Superga.Tecnopolitica-Grillo-Chaplin-poesia-visiva-di-fvtvrgverra.jpg

 

Spiega con puntiglio e gentilezza sabauda che, secondo colui che inviò la lettera anonima - che si qualificava come uno dei due sulla moto - gli agenti avevano il compito di «proteggere le Br da disturbi di qualsiasi genere. Dipendevano dal colonnello del Sismi Camillo Guglielmi che era in via Fani la mattina del 16 marzo 1978».

 

Tutta l'inchiesta è nata da una lettera anonima inviata a un quotidiano nell'ottobre 2009. Eccola: «Quando riceverete questa lettera, saranno trascorsi almeno sei mesi dalla mia morte come da mie disposizioni. Ho passato la vita nel rimorso di quanto ho fatto e di quanto non ho fatto e cioè raccontare la verità su certi fatti. Ora è tardi,il cancro mi sta divorando e non voglio che mio figlio sappia. La mattina del 16 marzo ero su di una moto e operavo alle dipendenze del colonnello Guglielmi, con me alla guida della moto un altro uomo proveniente come me da Torino; il nostro compito era quello di proteggere le Br nella loro azione da disturbi di qualsiasi genere. Io non credo che voi giornalisti non sappiate come veramente andarono le cose ma nel caso fosse così, provate a parlare con chi guidava la moto, è possibile che voglia farlo, da allora non ci siamo più parlati, anche se ho avuto modo di incontralo ultimamente...».... IL SOLE 24 ORE

Italian Futurism (1909.1944): Reconstructing the Universe"

A differenza di Jules Verne che aveva individuato nell'America la base di lancio dell'avventura futurista, Marinetti non fu mai attratto da quella civiltà di metropoli e di conquiste. Solo artisti come Depero e Leone Castelli colsero il messaggio fecondo di quella terra dove si stava progressivamente trasferendo il testimone della creatività. Fu comunque la stessa America a scoprire tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni Cinquanta l'idea futurista, anche a causa dell'ostracismo decretato dalla critica ufficiale italiana all'arte futurista, colpevole agli occhi postbellici di connivenze con il passato regime fascista. Le opere del futurismo italiano finirono così oltre Atlantico: nelle case e in particolare nei musei a stelle e strisce si andarono a collocare i capolavori di Boccioni, Carrà, Balla e Severini in esodo dal Bel Paese, vittima dei ricorrenti e grotteschi conformismi e trasformismi della sua storia. Il Solomon R. Guggenheim Museum, invece, per una curiosa coincidenza, prendeva corpo a New York proprio in quel 1944 in cui si stava esaurendo la parabola del Futurismo italiano con la morte del suo fondatore Marinetti. In questi giorni quella fortunata istituzione rende omaggio all'avanguardia italiana, prendendo in considerazione l'intero periodo del movimrossotrevigrazianocecchiniento (1909-1944) e tutto il suo raggio d'azione dalle arti all'architettura, alla letteratura, al teatro, alla moda, al design, alla grafica, alla cucina. "Italian Futurism (1909.1944): Reconstructing the Universe" è il titolo appunto della manifestazione in corso al Guggenheim e che ha il merito di proporre una rassegna articolata ed inedita su quello che fu il fenomeno dell'invenzione della modernità in Italia, fino agli esiti estremi dell'aeropittura di Tullio Crali, che ancora ai giorni nostri rivelano una vitalità impressionante. La curatrice dell'evento, Vivian Green, sottolineando l'importanza della mostra, ha definito l''Italia una nazione di grandi innovatori, rifacendosi, nel complesso, al patrimonio di idee e di scoperte del genio di questo Paese: il Futurismo, quindi, rappresenta una pietra miliare nel percorso affascinante dell'italianità nel mondo. Casalino Pierluigi

Milano, Omegalfa di Giancarla Parisi, con Graziano Cecchini, Marcello Francolini, Roby Guerra

Giancarla Paisi_0001Vernissage "Omegalfa" di Giancarla Parisi via montenapoleone,8

| Arte


Studio Legale Sutti


Giancarla Parisi è lieta di invitarvi all'esposizione delle sue opere. OMEGALFA The Nemesis Paradeigma. Milano, 10-17 Aprile 2014 Presso gli uffici milanesi dello Studio Legale Sutti, in occasione del vernissage che si svolgerà in luogo nella serata del 10 Aprile a partire dalle 18, sotto il patrocinio della Associazione Italiana Transumanisti. Sarà presente l'artista. Le opere resteranno visionabili sino al 17 Aprile. La mostra vuole esprimere quel misto di speranza e paura tipica degli " ultimi giorni dell' impero", quando tutti, più o meno consapevolmente, stanno traghettando attraverso quel periglioso tratto di mare che conduce verso una nuova e misteriosa epoca della nostra storia, che per la prima volta potrebbe diventare finalmente transumana, sperando altresì che non diventi inumana. Giancarla Parisi Critica di Marcello Francolini: Giancarla Parisi attinge a piene mani sia nei confronti di una pittura retrò (Klimt, anche per l?uso di materiali di sapore ottocentesco come l?oro; il liberty, nella sua figurazione della suffragetta) sia nel mix post-pop fatto di fumetti manga, fantascienza, eroine protofemministe e colorazioni surrealiste. Al di là delle disseminazioni citazionali che sono presenti nelle opere della Parisi come normale bagaglio visuale dello Zeitgeist del XXI secolo, appare molto più importante mettersi al di qua del processo di visualizzazione per osservare un umanesimo tecnologico che trasuda dalle lividure epidermiche di queste madri-terre post-atomiche. In questa biografia specifica la tecnologia non è vista come via d?uscita dal mondo, come ?stato di Trance?, la Parisi mantiene cioè ben saldi i confini del corpo senza giungere né a una celebrazione acritica e completamente ottimistica, né a un?accettazione ingenua, che appunto, assuefà. All?opposto di ciò, qui la tecnologia è un?induzione a trascendere l?apparente, è un ?valore conoscitivo dell?immaginale? che stabilizza la forma. Così mentre la smaterializzazione in atto dei processi sociali avanza verso un progressivo assottigliarsi della materialità del mondo, l?indagine di Giancarla muove all?opposto partendo proprio dalla materialità del corpo, per insinuarsi nei desideri e stati interiori aspirando a ricucire una dis-identità collettiva attraverso un processo di ri-iconologizzazione dell?identità. Forme meditate e da meditare. Meditate sono le costruzioni articolate della forma mediante linee-forza sinuose, accondiscendenti, ferormotiche che stimolano il gusto e il tatto. Una volta disinibito, l?astante può meditare sulla complessità dei vari simboli disseminati sullo schermo. Ecco l?evidenziarsi di telepresenze in cui l?artifizio non è mediato dalla tecnologia ma è reso evidente dall?artificiosità dell?agire pittorico che avverte un reale desiderio di trans-umanizzare. Intervengono Marcello Francolini Graziano Cecchini RossoTrevi Libreria Futurista A cura di AIT Associazione Italiana Transumanisti Studio Legale Sutti www.giancarlaparisi.it www.sutti.it www.transumanisti.it infogiancarlaparisi@gmail.com Ufficio stampa Roberto Guerra. Per info: astronave3000@hotmail.it

mercoledì 26 marzo 2014

Il Sole 24Ore: Renzi e Grillo europei radicalmente scorretti

MATTEO-RENZI-TRIBUTE-2.01.jpgDopo il voto in Francia con l'avanzata dell'estrema destra «l'Europa deve prendere atto di un diffuso senso di contestazione e di antipolitica» e quindi «mettere al centro la crescita e la lotta alla disoccupazione». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al Nuclear Security Summit all'Aja. Voto Francia di protesta, come in Italia Il premier traccia un parallelismo tra voto francese e italiano. Quello delle elezioni amministrative in Francia è definito«un voto locale, ma significativo», di «protesta», come accade «anche in Italia», ha detto Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/RRWW4

Roma segnala Roberto Pazzi e Riccardo Roversi per il dizionario letterario ferrarese

Primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara. Oltre 90 protagonisti della più recente Parola




 




Primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara. Oltre 90 protagonisti della più recente Parola

FERRARA - Roby Guerra, Dizionario della Letteratura ferrarese contemporanea (Este Edition/La Carmelina). Nel panorama culturale editoriale estense contemporaneo è il primo dizionario (eBook) esaustivo sugli scrittori di Ferrara, stilisticamente critico e non convenzionale (cifra "postmoderna", tra McLuhan, Roland Barthes, Jean Baudrillard, Jacques Lacan). Tra nomi celebri o noti a livello nazionale (Corrado Govoni… Marcello Simoni, Luigi Dal Cin, Gianni Toti, Stefano Tassinari, Diego Marani, Roberto Pazzi, Vittorio Sgarbi, Lucio Scardino, Guido Barbujani,, Lorenzo Mazzoni, Franco Patruno, Enzo Minarelli, Federica Manfredini, Michele Perfetti, Piermaria Romani, Riccardo Roversi, Emilio Diedo, Marco Felloni, Antonio Caggiano, Grazia Scanavini, Giovanni Tuzet, Vitaliano Teti, ecc., tra letteratura lineare, fantastica, sperimentale, visiva, sonora, digitale anche critico-letteraria); e autori relativamente meno noti ma criticamente significativi (Filippo Landini, Andrea Biscaro, Alberto Amorelli, Gaia Conventi, Monica Pavani, Marco Tani, Lamberto Donegà, Luvi Lu, Maurizio Ganzaroli, Sylvia Forty ecc.). Oltre 90 protagonisti della più recente Parola ferrarese, microbiografati e – in appendice - circa 30 interviste. -da Guerra: Dizionario... segnalato dalla stampa nazionale, Luuk Magazine e ReadMi(Milano), La Notiziah24 Roma (Ex Eccolanotiziaquotidiana), presentato in esclusiva per circa 30 puntate, abstract dal volume, Literary (Padova).Di seguito estratti minimi sugli stessi Roberto Pazzi e Riccardo Roversi.

(Su Pazzi..., certamente lo scrittore di Ferrara più significativo e celebre contemporaneo) "...Ulteriormente e più di recente, spicca Dopo Primavera, bellissimo titolo, ritorno di Roberto Pazzi a vertici letterari eretici (Frassinelli editore, 2008) sulla scia della primordiale produzione, quando apparve sulle scene delle poetiche italiane del secondo Novecento, tra gli innovatori cosiddetti Fantastici, sulla scia di Borges e Calvino.

(Su Roversi.. con lo stesso Guerra, il futuribile letterario ferrarese più significativo, fin dai tempi della rivista di Roma, Futurismo-Oggi, anni 90 )... "Nell’ultimo, Roversi incontra il Futurismo della parola che si abbandona alla sperimentazione, come in Nonostante, quando il paesaggio in primo piano evoca la Padania di Govoni o lo stesso Paolo Buzzi, forse il più classicheggiante dei poeti futuristi, dove Roversi in Serenezze e Proesie insiste felicemente sul verso prezioso e musicale".

CINQUEW ROMA