lunedì 15 marzo 2010

Venezia Biennale della Scienza e della Tecnica?

AUTO DEL FUTURO.jpgda IL GIORNALE

Abbinare la Biennale d'arte contemporanea di Venezia a una Biennale della scienza e della tecnica. È quanto auspica il ministro Renato Brunetta, candidato per il centrodestra a sindaco di Venezia. Brunetta ha rilevato che il capoluogo lagunare «potrebbe essere la sede di un'istituzione di questo genere», ricordando che «ci sono già eventi sulla scienza, in Italia, però con carattere più filosofico, di grandissimo successo e si vede come il pubblico segua tutto questo». «A me - ha proseguito - piacerebbe la scienza applicata, quello che si discute nel mondo in questi anni, e mi piacerebbe proprio portarlo all'Arsenale», per avere insieme arte e tecnica, «che in fondo erano sempre state due facce della stessa medaglia».
E a sostegno della candidatura del ministro veneto interviene anche Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e titolare del dicastero della Cultura. Un «endorsement» che non nasconde affatto l'ammirazione per il sindaco uscente (e non ricandidato): «Dopo Massimo Cacciari, Venezia merita un sindaco altrettanto autorevole...

continua http://www.ilgiornale.it/cultura/venezia_brunetta_lancia_biennale_scienza_e_tecnica/arte-attualit-venezia_biennale_proposta_brunetta/13-03-2010/articolo-id=429315-page=0-comments=1

video http://www.youtube.com/watch?v=pZg1aQgSsh8

domenica 14 marzo 2010

HIDV IN ITALIA L'armadio segreto di Di Pietro

DA IL GIORNALE

Se a pensar male si fa peccato, le premesse per peccare ci sono tutte. L’oggetto dei cattivi pensieri è ancora una volta Antonio Di Pietro e la corposa informativa, depositata agli atti del processo d’appello sul Banco Ambrosiano, sul misteriosissimo blitz che da pubblico ministero a Bergamo si ritrovò a fare nel 1984 alle Seychelles nel tentativo di catturare il faccendiere Francesco Pazienza, latitante nell’isola dell’oceano Indiano. La storia è nota, gli interrogativi pure. Cosa ci facesse dall’altra parte del mondo il Di Pietro magistrato nelle vesti del Di Pietro detective, non s’è mai capito. Così come nel mistero è avvolta l’attività di segugio di Tonino in costume da bagno (sconosciuta persino al procuratore capo di Bergamo) che a chiunque, persino in spiaggia, chiedeva notizie del creatore del Supersismi nascosto laggiù. Quanto poi alle allusioni di Pazienza sui rapporti di Tonino con i Servizi e alla circostanza che il futuro eroe di Mani pulite deve la vita al faccendiere che lo salvò dai sicari dell’intelligence locale, Di Pietro ha sempre svicolato. Ecco perché, forse, sarebbe stato interessante dare una sbirciatina a quel rapporto, cui si fa esplicito riferimento nella sentenza sull’Ambrosiano, vista anche quella frase riportata da uno dei tanti magistrati che si sono occupati del crac: «Si trattò di indagini irrituali di un allora sostituto procuratore della Repubblica»...

CONTINUA http://www.ilgiornale.it/interni/il_dossier_di_pietro_che_tribunale_nasconde/10-03-2010/articolo-id=428185-page=0-comments=1

Storia del Cattocomunismo 4

da FRANCESCREEN BLOG

HTTP://FRANCESCREENBLOG

PDL Ferrara 10 Pullman a Roma con Mauro Malaguti per la Liberta'

PDL FERRARA.jpgda Estense Com

Dieci pullman. È quanto promette Mauro Malaguti in vista della manifestazione lanciata da Berlusconi “in difesa del diritto di voto”.

“C’è una pubblicità commerciale – spiega Malaguti – di un popolare gioco nazionale (Gratta e vinci) che lancia lo slogan “Ti piace vincere facile?”. Uno slogan, evidentemente, che piace anche alla sinistra visto che chiede a gran voce l’eliminazione a ‘tavolino’ dei suoi antagonisti politici.

L’atteggiamento in particolare dei Radicali che hanno ostruito il passaggio ai delegati del PdL per raggiungere la propria documentazione per la presentazione delle Liste nel Lazio ha ben poco di democratico. Bisogna chiedersi comunque, al di là della sentenza del Tar del Lazio, come possa una parte politica, in una democrazia compiuta, cercare di vincere senza competere con i propri antagonisti”...

continua http://www.estense.com/malaguti-promette-10-pullman-per-roma-032934.html

WWW.MAUROMALAGUTI.IT

Le ragioni della pecora: intervista a Luca Delmedico di Manuela Vio

cop_leragionidellapecora[1].jpgLa scorsa settimana avete letto la recensione del libro: Le ragioni della pecora di Luca Delmedico, questa settimana invece, ci dedichiamo a questo singolare e particolare autore!

 

Luca Delmedico: chi sei?

Sono Luca Delmedico e non parlo quasi mai di me.

Il personaggio di Giacomo Lupo, protagonista del tuo libro, è un po’ il tuo “alterego”?

Inutile fingere che io non sia stato così per molto tempo, anche se è tutta una caricatura ironica. Volevo un personaggio che fosse odioso ma anche un po’ patetico, insomma come mi sentivo io in quel momento. Giacomo Lupo è la materializzazione delle mie paure, dell’insicurezza, dell’aggressività che nasce dal sentirsi, nonostante tutto, sempre inadeguati.

In quale categoria collochi il tuo testo?

Devo essere onesto: non ne ho idea. Anche se l’ho scritto io, confesso di non averlo ancora metabolizzato del tutto. È come se stesse continuando a parlarmi, a scriversi da solo: ogni volta che sento un commento su “Le ragioni della pecora”, mi stupisco di vedere che qualcun altro, qualcuno diverso da me intendo, ha scovato una sfumatura più o meno grande, un piccolo significato. Questo credo dipenda proprio dalla sua natura assolutamente libera e originale, dalla sua volontà di essere e basta. Aldilà degli schemi.

Di certo si può dire che sia un romanzo introspettivo. Ma per fortuna non significa niente.

Perché, con tutti gli animali esistenti sul pianeta terra, hai scelto proprio le pecore?

Inizialmente era la contrapposizione con il lupo: era il lupo il protagonista, quello che viveva isolato e senza simili a fianco. Doveva fare una cosa irrazionale, complicarsi la vita, mettere la sua esistenza in mani sbagliate. E cosa c’è di peggio che consegnarsi alle sue prede naturali, placidamente vendicative? Poi “le pecore” sono diventate “la pecora”… perché in fondo è una e una sola.

Come consideri la scrittura? Uno sfogo, una necessità o cosa?

Una necessità. Io ho bisogno di scrivere, quando scrivo sono una persona migliore.

Ritieni che la felicità e la serenità siano la stessa cosa?

Dunque, della felicità parlo anche nel libro. Machiavellicamente, le do talmente tanta importanza da toglierle ogni senso pratico. Questo bene assoluto ed impagabile non può che coincidere con la vita stessa.

La serenità invece è una sensazione ben precisa che ricerco spesso. A volte la trovo in un temporale, altre volte la smarrisco nei sogni più belli. Credo che si tratti, almeno per me, di qualcosa che vada molto oltre il senso quotidiano delle cose.

Con che cosa fai i conti quotidianamente? C’è qualcosa che ti preoccupa?

Con le preoccupazioni di tutti, credo. Mi risulta che io sia un essere umano… però sarebbe tutto più semplice se si riuscisse sempre a vivere ogni giorno come se fosse un giorno in più. Come fanno gli animali. Cito Erri De Luca: “il presente è la sola conoscenza che serve. L’uomo non ci sa stare nel presente.”

Dal tuo punto di vista, principalmente, di che cos’è o di cosa dovrebbe essere fatta la vita?

Io ho sempre visto il sapere come un unico sapere, senza distinguere la filosofia dalla scienza, l’arte dalla consapevolezza dei sentimenti. Posso rispondere “scientificamente”, dicendo che la nostra vita, rapportata agli “attuali” 11 miliardi di anni dell’universo, è assolutamente insignificante. Tuttavia continuiamo a volergli attribuire un senso divino, uno scopo universale, un fine preciso.

La vita è la vita. Sapere che è assolutamente il nulla dovrebbe rassicurarci, e invece ci provoca delle strane ossessioni. Me compreso.

C’è qualcosa di cui hai paura?

La paura si sposta come si sposta la passione, la gioia o la tristezza. Oggi potrei dire di avere poche paure, e ovviamente mentirei.

C’è qualcosa che ti fa piangere? Se sì, cosa?

Ho passato anni ed anni nell’assoluta incapacità di piangere. Per uno che ama Ulisse, l’eroe più piagnone del mondo, è quasi una condanna infernale. Avevo pianto sei volte nella mia vita adulta. L’ultima dura ancora adesso.

L’ultima volta ho pianto per il libro che ha preceduto “Le ragioni della pecora” e che si intitola “Quattrocentocinquanta”. Ogni volta che ci penso piango. Ed è una gran bella cosa.

Oggi piangiucchio spesso, mi serve come mi serve scrivere. E mi fa sentire meno debole e più leggero.

Hai progetti editoriali per il futuro?

Sì. Il mio progetto editoriale è diventare uno scrittore che vive di scrittura. La vita è talmente breve che bisognerebbe passarla a fare le cose che ci fanno stare bene, e io me lo merito. Basta come risposta?

 

 

Manuela Vio

 

 

http://www.facebook.com/video/video.php?v=106213502737855#!/profile.php?id=100000476172918

http://www.ibs.it/code/9788856714371/delmedico-luca/ragioni-della-pecora.html

 

 

Citazione: “Quando ti morde un lupo, pazienza. Quel che veramente secca è quando ti morde una pecora” – Arthur Bloch –



manuela8956@hotmail.it

 

VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=YjUaWiy_QXc