di R. Guerra
Dalle cronache... discesa in campo "clamorosa" di Vittorio Sgarbi nell'agorà politico ferrarese, elezioni per il sindaco e nuova giunta, primavera 2019. Con il suo Rinascimento Sgarbi persino si candida, ma in ogni caso alleato delle opposizioni, Lega e Alan Fabbri in primis, disponibile a fare l'Assessore alla Cultura o rilanciare l'istituzionale stuccehevole e mediocre contenitore del prestigioso Palazzo dei Diamanti e sottomenu, in senso letterale Ferrara Arte. E da Sgarbi già mirata la balistica, la Cappelletti ma soprattutto la sempre ombra Buzzoni, per quest'ultime protesi culturali e fondamentali per Ferrara, cultura e turismo, e in generale lo stesso Maisto, non pessimo assessore, ma palesemente neosoviet e ideologico da ANPI estinta (il sottoscritto ad esempio tra le sue vittime in tutta la legislatura, sempre rifiutate qualsiasi proposta meritocratica del sottoscritto, con il parossimo da gulag poi raggiunto da Maisto, probabile mandante nel 2015 di una infamia culturale local: un libro che stavo curando su Corrado Govoni, nella sostanza letteralmente rubatomi da certa casta culturale ferrarese (gli stessi Bianchi, Pazzi, Quarzi, M. Pazzi, il "contadino" esperto in dialetto Penoncini), il tutto architettato pare dallo stesso Maisto con lo stesso Bianchi in particolare. Infine l'incredibile risposta, No e basta, a una recente interpellanza persino istituzionale, denuncia di censure totalitarie verso sempre il sottoscritto da parte dei pennivendoli /media di regime local...). Maisto come noto anche acerrimo nemico e censore di Sgarbi, non voleva neppure la sua Collection di quest'anno, poi Maisto e Buzzoni siccome Sgarbi con la mostra in castello oscurava le loro pseudo grandi mostre ai Diamanti, mica male ma sempre ingessate e discutibili, si sono alla prima occasione vendicati potandone la proroga natalizia e il futuro.
Ora, benissimo, un grazie 2019 volte a Sgarbi che ha fatto saltare certa omertà pseudointellettuale local, super vendetta contro Maisto!