di Roby Guerra
Fumetto e scienza è binomio, attraverso la fantascienza, costante fin dalle origini nel novecento: da Flash Gordon a Superman o Nembo Kid o i Fantastici 4 della Marvel, tra tante declinazioni. Anche Walt Disney spesso nelle varie collane ha presentato certo immaginario scientifico, ambientando le imprese di Topolino o Paperino nel futuro o nello spazio profondo: ricordiamo anche le icone specifiche di Archimede Pitagorico e Eta Beta. E ora la Disney in Italia ha inaugurato Scienza Papera, bellissimo ulteriore binomio in questo caso linguistico, una serie di eleganti volumi riassuntivi sul mondo dei paperi e anche di Topolino e amici nel mondo nuovo della scienza e del futuro. Ecco quindi un delizioso florilegio con soprattutto Paperino (ma non solo) protagonista dell'era spaziale: in particolare con "Paperino e la penuria ferrosa": il nostro eroe spedito nel cosmo dallo Zio Paperone a recuperare le tonnellate di materiale ferroso in orbita attorno alla Terra, la cosiddetta spazzatura astronuatica.
Proprio con un razzo-nave ad hoc progettato da Archimede Pitagorico. Sennonché, a lavoro concluso, Paperino e la strana astronave sono colpiti da una tempesta spaziale e vengono risucchiati verso un lontano Pianeta dominato dai cosiddetti Metallici. Paperino sbarca, bene o male, entra in contatto con una "tribù" superstite ecologica tipo quasi Avatar, con tanto di bellissima papera principessa tipo Leila di Guerre Stellari. Naturalmente Paperino salva il pianeta, sconfiggendo i Metallici, grazie a alcuni semi terrestri, dimenticati nella fretta della partenza (senza addestramento…) in qualche tasca, prodigiosi nel sabotare il supercomputer dei Metallici. Il finale per la cronaca è esilarante: tornato sulla Terra, i corrispondenti semi del pianeta alieno avuti in dono, sempre per distrazione, infestano all'istante il deposito di Paperone, alla fine del suo racconto di bordo. Con lo Zio e la stessa Paperina a rincorrerlo, la papera contro il Don Giovannismo spaziale di Paperino. Infine: curiose le anticipazioni dell'episodio. Oggi si sperimenta sempre più il turismo e l'impresa spaziale privata prossimo ventura (come poi illustra in generale uno speciale stesso nel volumetto) e si progetta di coltivare ortaggi su Marte (e puntuale un secondo inserto sul pianeta rosso, probabilmente destinato, dopo la Luna, al primo sbarco umano nel favorevole anno finestra 2035 – con Marte nella sua orbita a distanza minima periodica – relativamente- alla Terra).
Il primo volume della collana è poi completato da altri episodi "storici" della "nascente" scienza disneyana: "Paperoga eroe dello spazio" del 2013 con il bislacco papero capace di vincere un esercito di robot in un complicato conflitto o golpe interstellare, grazie alle sue strategie imprevedibili e diversamente creative (affascinante apologia dell'innovazione mentale come risoluzione delle problematiche), o – altro episodio in certo senso simile con Topolino e un altro superstrambo, il prode amico fidato Pippo, su un asteroide tutto d'oro, ovvero "Topolino e Pippo, pionieri a Straluna" (1998), con tanto di citazionismo di un certo Spielberg…., trama sempre ricorrente nella fantascienza spaziale, ovvero lo Spazio frontiera futura di risorse minerarie ed energetiche. E da "Archimede e la policalamita" (2006), con lo scienziato inventore disneyano protagonista: appunto,una missione dei Paperi, il solito capitalista avventuriero Paperone, che accentua certa dinamica futureconomica, nello specifico a caccia di diamanti astrali. In un menu complessivo che poi attraversa, dopo il consueto imprevisto, anche certo umanismo cosmico, per salvare un pianeta alieno in crisi energetica e di risorse, con Paperone costretto a sacrificare – non senza dubbi diversamente morali alla rovescia – quasi un asteroide intero di diamanti, appunto. Insomma: la disneyana scientificità si innesta deliziosamente in certa science pop, simbolicamente importante per la divulgazione di massa delle conquiste della tecnoscienza e del futuribile. Altro che Paperino diseducativo e da abolire, i fumetti stessi poi, come, a suo tempo e incredibile col senno di poi, fu "denunciato" persino in Usa da certi "esperti".
Roberto Guerra
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