sabato 10 febbraio 2024

Il rilancio dell'Occidente e dei suoi valori passa per la riorganizzazione della sua difesa contro le minacce esterne e la rinascita del sentimento della sicurezza collettiva.



---------- Forwarded message ---------
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
 


Le crisi globali che attraversano in questi anni le relazioni internazionali promosse da soggetti che rifiutano gli equilibri emersi dal crollo dell' ordine di Yalta e dalle rivendicazioni del fanatismo islamico stanno cominciando ad aprire un grande dibattito sul senso d'identità della nostra civiltà democratica e sull'esigenza di alzare le difese contro la regia della disinformazione e del sovvertimento dei principi di tolleranza e di pluralismo. Da qualche tempo autorevoli osservatori militari, non ultimi quelli della Svizzera, mettono in guardia sul pericolo di in un conflitto devastante sul Vecchio Continente e nelle regioni limitrofe a causa delle minacce promosse da regimi, il cui DNA è quello della sopraffazione e del mancato rispetto dei diritti umani e civili. Studi approfonditi della congiuntura internazionale confermano l'esigenza di un brusco risveglio delle opinioni pubbliche, il cui sonno e la sua superficiale atteggiamento nei confronti del problema della sicurezza rischia di comportare un annebbiamento della coscienza civile e della vigilanza. I tempi sono gravidi di segnali e lo spirito di Monaco sembra rivivere sia nelle cancellerie che presso gli intellettuali. Anzi questi ultimi, come stiamo notando con il loro suicidio ideologico (vedi il dilagare dell'antisemitismo e il parteggiare, quali utili idioti, per i criminali di Hamas e i nemici delle nostre regole democratiche) rappresentano un momento di resa autolesionista. Ciò nondimeno le istituzioni più avvedute lanciano l' allarme e ripropongono il "si vis pacem, para bellum" prima che sia troppo tardi.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra
 

giovedì 8 febbraio 2024

Economia, Alberto Cavicchi, Il Direttore commerciale e marketing (chi è, che cosa fa e come migliorarne il lavoro) (Ted)

- Titolo: Il Direttore commerciale e marketing (chi è, che cosa fa e come migliorarne il lavoro) (gennaio 2024)

- Testi di Alberto Cavicchi

- In copertina creazione digitale di Dino Marsan

- Ebook Documenti - Euro 3,00 - ISBN 9791223000588

Il Direttore commerciale si occupa delle politiche di vendita dei prodotti/servizi della sua azienda. Stabilisce quindi le tecniche e le strategie che l'impresa deve adottare per vendere di più e meglio di quanto faccia la concorrenza, soddisfacendo al contempo i reali bisogni dei clienti. In un periodo di crescita stentata del Pil e, di conseguenza, del fatturato e della redditività delle aziende, è necessario che esse acquisiscano conoscenze, esperienze e capacità che possono essere fornite da un Direttore commerciale in grado di garantire la crescita dell'impresa puntando sulle proprie skill (conoscenze, abilità e competenze).   (R.Roversi, editore)

Nuovo libro per l'economista da Ferrara, Alberto Cavicchi, Fondazione Einaudi,  da anni di valenza nazionale e non frequente esempio in Italia di sintesi alta ed evoluta tra Economia e Umanesimo dell'era elettronica (R.G.)



 

Giancarla Parisi, Promise Land mostra



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Roberto Guerra
 

Testimoni di una storia che non può essere cancellata- la newsletter di oggi di Società Libera

 Società Libera online

Anno XXIV - n. 526 - 07 febbraio 2024

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Liberae Sunt Nostrae Cogitationes

 

 

Testimoni di una storia che non può essere cancellata

di Angelo Giubileo

A molti, e a Noi di Società Libera tra questi, è sembrato che dopo il 7 ottobre scorso, giorno dell'attacco di Hamas a Israele, il mondo potesse precipitare in un abisso. Esattamente a un mese di distanza, il 6 novembre scorso, il Pontefice della Chiesa cattolica apostolica romana, Josè Maria Bergoglio non legge il discorso all'udienza con i rabbini europei perché dice di "non stare bene in salute", ma - date le circostanze di allora e attuali - l'atto è inteso come un gesto di dissenso nei confronti dell'intera classe sacerdotale e quindi nei confronti dell'intera Tradizione d'Israele.

Da quel 6 novembre sono passati tre mesi - un tempo relativamente lungo, anzi lunghissimo dato che il conflitto a Gaza non ha accennato e non accenna a fermarsi -, un tempo in cui gli appelli alla pace si sono moltiplicati giorno dopo giorno.

Per parte nostra, abbiamo rivolto anche un appello alla politica, alla cultura, agli organismi istituzionali e alle gerarchie ecclesiastiche affinché, rinnovando un'eredità storica plurimillenaria, si fermi la corsa degli almeno ultimi trent'anni a un vuoto modernismo. A questo fine, abbiamo organizzato l'iniziativa del prossimo 1 marzo ore 19 vicino al sagrato della Basilica di S. Maria del Popolo in piazza del Popolo a Roma.

Nel frattempo, in risposta a una lettera recapitatagli dai rabbini e studiosi del dialogo ebraico-cristiano, il 2 febbraio scorso Josè Maria Bergoglio ha inviato una lettera alla teologa Karma Ben Johanan rivolgendosi "ai fratelli e alle sorelle ebrei di Israele", già da tempo riconosciuti dalla Chiesa di Bergoglio quali "fratelli maggiori" nella fede. In modo significativo, dice nella lettera che "non posso che ribadire che (…) il rapporto che ci lega a voi è particolare e singolare, senza mai oscurare, naturalmente, il rapporto che la Chiesa ha con gli altri, e l'impegno anche nei loro confronti".

 A Noi è sembrato che con questo gesto, contrassegnato da un'evidente testimonianza storica, Bergoglio non abbia esitato a riconoscerela Tradizione della Chiesa e i doni di Giacobbe, nella speranza che - secondo la legge - ebrei, cristiani e musulmani collaborino affinché "si eliminino odio e violenza" (Karma Ben Johanan).


www.societalibera.org

 

 
 

Il museo di Mussolini inesistente ufficialmente...


Asino Rosso.... In Italia capita anche questo... Mussolini, piaccia o meno, risorsa storico turistica, per il personaggio, la Romagna ecc., nel male e nel bene,  nei fatti ha un museo funzionante a Forlì, ma nessuna traccia in depillant e guide... Ovvio per questioni veteroideologiche, Come se si nascondesse, all'Isola d'Elba  la casa a suo tempo di Napoleone...

un museo dedicato a Benito Mussolini, alle porte di Forlì, che non troverete sulle guide turistiche ufficiali. Sono esposti centinaia di cimeli, come il suo violino, la sua ultima divisa, il tavolo da riunioni su cui si sarebbe tenuta la prima riunione di governo della Repubblica di Salò, così come il tavolo della sala da pranzo di famiglia, con sotto la campanella che il duce usava per chiamare i figli a tavola (pena un "tozzone" della moglie Rachele, una sberla in dialetto romagnolo, se non arrivavano subito)...........................
 
  un museo dedicato a Benito Mussolini, alle porte di Forlì, che non troverete sulle guide turistiche ufficiali. Sono esposti centinaia di cimeli, come il suo violino, la sua ultima divisa, il tavolo da riunioni su cui si sarebbe tenuta la prima riunione di governo della Repubblica di Salò, così come il tavolo della sala da pranzo di famiglia, con sotto la campanella che il duce usava per chiamare i figli a tavola (pena un "tozzone" della moglie Rachele, una sberla in dialetto romagnolo, se non arrivavano subito).
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