mercoledì 19 gennaio 2022

Novità in libreria: Jennifer Hillier e Marco Cecchini



Da: Fazi Editore <mail@fazieditore.it>
 
Care lettrici e cari lettori,

finalmente, dopo la pausa natalizia, torniamo a parlarvi dei nostri libri con le prime due uscite dell'anno. 
Da oggi nelle librerie trovate Cuori in trappola di Jennifer Hillier, avvincente thriller psicologico premiato agli ITW Thriller Awards, e Un anno da Draghi. La metamorfosi di un banchiere, dove Marco Cecchini racconta l'ex presidente della BCE fattosi premier.


«Intenso e avvincente, Cuori in trappola abbina dei personaggi
affascinanti a una storia stratificata
raccontata con un'intensità straziante».
Caroline Kepnes

La sedicenne Angela Wong, una delle ragazze più popolari della scuola, scompare senza lasciare traccia. Quattordici anni dopo, il mistero è ancora insoluto: nessuno ha mai sospettato il coinvolgimento di quella che al tempo era la sua migliore amica, Georgina Shaw, oggi donna in carriera. Di certo non Kaiser Brody, all'epoca amico di entrambe. Ma quando i resti di Angela vengono ritrovati nei boschi vicino alla vecchia casa di Georgina, Kaiser, che nel frattempo è diventato ispettore, scopre la verità: la ragazza è stata assassinata da Calvin James, lo stesso che ha ucciso almeno altre tre donne. Per le autorità, Calvin è un serial killer. Ma per Georgina è tutt'altra cosa: al liceo, lui è stato il suo primo amore. Fino a che punto ci si può spingere per seppellire i propri segreti e nascondere il proprio dolore? Per quanto tempo si può convivere con la menzogna?

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Marco Cecchini racconta il banchiere centrale fattosi premier, sulla scia di una storia che va dalla formazione al "whatever it takes", e risponde alla domanda: Mario Draghi ce la farà anche questa volta?

Che cosa ha portato Mario Draghi, l'uomo che aveva sempre rifiutato di diventare un politico, alla guida di un paese sull'orlo di una crisi di nervi? Un complotto dei poteri forti? L'ambizione? Il senso di responsabilità? E qual è il bilancio del suo governo undici mesi dopo? L'idea di Draghi ai vertici dello Stato parte da lontano, dalla cerimonia di commiato dalla presidenza della BCE, il 28 ottobre 2019, che lo ha consacrato leader tra i leader europei alla presenza di Merkel, Macron, Lagarde e Mattarella, il governo dell'Europa. Sono state la pandemia e la paralisi di un sistema politico "consunto" a dirottarlo in primis su Palazzo Chigi. Undici mesi dopo, il bilancio del governo è positivo ma non privo di preoccupanti incognite.

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Dal nostro blog

La biblioteca dei sussurri -
è di scena l'udito!
Tradurre Buonanotte, signor Tom 
di Michelle Magorian
 

Non solo Nizza.Il destino di Mentone e Roccabruna dal Principato di Monaco alla Francia. Un'altra pagina controversa della storia nazionale italiana.



Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>


Dopo aver proclamato, il 2 marzo 1848, la costituzione di Mentone e Roccabruna di Città Libere e la loro separazione dal Principato di Monaco, i Mentonaschi, il 30 giugno dello stesso anno affermarono con un plebiscito la loro volontà di far parte del Regno dell'Alta Italia in via di formazione. In seguito alle proteste e alle pressioni del Principe di Monaco, il governo di Parigi si oppose al progetto di annessione, intervenendo presso le autorità piemontesi a favore del Principe monegasco. Rappresentanti delle due città si recarono subito a Torino per perorare la causa dei concittadini. L'esito fortunato della missione tuttavia fu reso vano dalla sconfitta di Novara. In tale contesto la Francia mantenne più o meno apertamente la propria ostilità al progetto. Altre iniziative volte a far parte della nuova Italia da parte delle Città Libere furono promosse in successive occasioni (e in particolare nel 1854), al fine di contrastare ogni tentativo di restaurazione compiuto dai Principi di Monaco. Il tutto va spiegato con la sottile ed abile politica francese che, dietro le quinte di una apparente neutralità, seppe trascinare la questione, così sentita dalla gente locale, per anni, con il risultato che la Rivoluzione di Mentone e Roccabruna sfociasse anziché nell'annesione al Regno di Sardegna e poi d'Italia, nel voto artefatto del 1860, che determinò l'annessione di italianissimo suolo italiano alla Francia. 
Casalino Pierluigi 

Italia in crash, Berlusconi presidente? Ma 20 anni....

di Asino Rosso

Era orwelliana e in Italia in particolare postcovid e prima già del Covid, con i Media che ogni giorno toccano il fondo per azzeramento del pensiero pensante. Omicron (persino l'OMS parla di possibile prossima fine della pandemia) da pilotare e si fa quasi l'opposto sempre in nome dello stato terapeutico e la lobotomia covid mentale sui cittadini. E in Italia ormai da tempo unica priorità le elezioni del presidente....e magari poi come logico in democrazia, finalmente libere elezioni, anche perchè Draghi, al di là dell'elogio acritico, sta deludendo le attese alla lunga: in Italia necessaria una rivoluzione radicale in ogni campo, dalla magistratura alle Leggi al lavoro eccetera, sennò sarà crash!
Candidati della Sinistra? Nessuno perchè non esistono più nè la Sinistra (si pensi solo al pensiero unico dei media di sinistra contro il filosofo Cacciari che pure mai contro i vaccini ma contro giustamente l'intera gestione pandemica antidemocratica..) nè alcun nome un minimo credibile. 
Quanto a Destra non han trovato di meglio che Berlusconi, spiace ..ma di anni 85, rischia di fare la fine se eletto di Papa Luciani.... Berlusconi andava bene 20 25 anni fa, ma l'antiberlusconismo, a parte la meteora Renzi, sempre stata la piorità inquisitoria della Sinistra dalla sua fulminea discesa in campo molti anni fa...
Miseria della Piccola Politica per giunta italica...
In una nazione civile, andava bene proprio Draghi, perlomeno di forte immagine internazionale, l'attuale premier... Doveva essere una banalità, visto quel che passa per l'oratorio del convento... in Italia.
Ma l'Italia non è un paese civile....


Presidenziali. Sgarbi: “I numeri, allo stato, non ci sono. Berlusconi, e non Tajani, parli direttamente con i suoi elettori e li incontri personalmente”



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  

Presidenziali. Sgarbi: "I numeri, allo stato, non ci sono. Berlusconi, e non Tajani, parli direttamente con i suoi elettori e li incontri personalmente"


ROMA - Vittorio Sgarbi replica ad Antonio Tajani.

"Certamente non sono il portavoce di Berlusconi, e infatti ho sempre dato la parola a lui che è 'la voce'.

Questo è il mio metodo: presentare il candidato presidente ai colleghi parlamentari.

È chiaro che in assenza della sua voce (di Berlusconi) l'operazione non  è fungibile ed è evidente che io non possa fare il portavoce.

I numeri, allo stato, non ci sono, ma esorto Berlusconi, e non Tajani, a parlare direttamente con i suoi elettori e a incontrarli personalmente. 

Io mi sono limitato a presentarlo e il mio risultato è sempre stato straordinario e di grande effetto per la personalità  riconosciutagli anche dai suoi avversari politici.

Quelli che oggi sono senza casa trovano in Berlusconi un riferimento che hanno perso in Grillo e non hanno trovato in Conte. Questa è stata la mia azione: ho fatto parlare un parlamentare con i suoi colleghi. Nessuna operazione sotterranea. Nessun mistero. 

Io in Parlamento ci sono da piu tempo di Tajani: ho conosciuto Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Napolitano e Mattarella. E ho quindi votato un mio collega parlamentare. Dunque l'effetto è quello della voce e non del portavoce"


l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

press@vittoriosgarbi.it

+39 338 3695738



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‘Festival delle memorie’. Ovadia: “Banalizzare la Shoah? Affermazione mostruosa” | estense.com Ferrara




‘Festival delle memorie’. Ovadia: “Banalizzare la Shoah? Affermazione mostruosa” | estense.com Ferrara: Il direttore della Fondazione Teatro Comunale: “L'affermazione di Sgarbi servita come pretesto per attaccare me”. Ma il presidente del Meis Disegni rincara la dose: “Iniziativa infelice in tutti i sensi”

ESTRATTO
la Shoah è stata così tragica che purtroppo suscita reazioni di natura psicopatologica e c’è il terrore che qualsiasi cosa possa banalizzare. Esiste per caso una gerarchia delle vittime, degli stermini e del dolore? Il genocidio degli ebrei, tra l’altro, verrà ricordato all’interno delle nostre iniziative”.
OVADIA

*NOTA DI ASINO ROSSO   Festival delle memorie a Ferrara?  Solite querelle ridicole e passatiste...classiche storicamente di una città idealmente del Rinascimento, ma nei fatti sempre prevalentemente agreste medievale mentalmente, in tutti i settori.... Poi, con una giunta non di sinistra, tutto fa brodo a una psicosinistra estinta, incapace di fare progressismo... Sempre attacchi a Sgarbi, presidente del Mart... e anche a Ovadia... poi, certo dichiarazione di Sgarbi discutibile ma come ben ha colto Ovadia, il bersaglio era in controluce per i ferraresi sinistroidi (che infatti comandano ancora la cultura, anche gli "ebrei" parzialmente) proprio Ovadia che mai ha fatto mistero, lui peraltro ebreo, di simpatie palestinesi. E quando Ovadia non era a Ferrara (scelto da questa Giunta e dallo stesso Sgarbi in certo modo) un idolo della Sinistra proprio perchè anche filo palestinese, anche qua a Ferrara con il PD altrettanto ambiguo nei fatti sulla questione e da decenni...Infatti noi non condividiamo, ebrei non oppressori ma legittima difesa contro il terrorismo imperante nella cosiddetta Palestina, ma questione complessa , off topic per quel che riguarda il Festival.... Insomma, premesso che tempo di finirla con la retorica stessa sull'Olocausto (verità storica punto e basta ma certa ridondanza  mediatica genera per forza certo oblio storico).... nell'attuale era orwelliana.... in ultima analisi, le posizioni di Ovadia sono posizioni (mica è antisemita!) come quelle Per Israele senza se e senza ma appartengono alla dialettica.....
Si faccia un Festival nientaffatto banalizzante Israele e la Shoah e anzi esteso ad altri genocidi, i problemi di una Lega locale mediocre globalmente sono ben altri e ben noti. 
Certo le sacrosante critiche a priori presuppongono a Ferrara anche  una sinistra viva, democratica e dialettica che non esiste....