giovedì 1 ottobre 2009

VITTORIO SGARBI SU FERRARA: CITTA' DI FOSSILI!

DARIO FRANCESCHINI.jpgNEANDARTAL 2.jpgFerrara, 30 settembre 2009 - Nessuno più dei ferraresi ha diritto a un posto in prima fila, come recita un vecchio spot della Rai. La provincia estense è infatti la più virtuosa d’Italia per quanto riguarda il pagamento del canone televisivo. Nel 2008, il 91,15% di coloro che non godono di alcun tipo di esonero ha deciso che era giusto versare i 107,5 euro a viale Mazzini. "Una realtà davvero splendida", commenta soddisfatto un funzionario della tv pubblica.


Spulciando tra i numeri, si scopre che a Codigoro, l’evasione raggiunge appena lo 0,6%. Il comune è uno dei tre più virtuosi di tutto il Paese. Per quanto riguarda la provincia di Ferrara, il secondo posto se lo aggiudica Copparo (99,6%), mentre terza è Ostellato con il 97,92%. La maglia nera spetta a Migliarino, con il 79,54%.


"Continuano a pagare il canone, perché sono dei fossili". Questo il caustico commento di Vittorio Sgarbi sui suoi concittadini. "A Ferrara tutto è fermo e la libertà sulle scelte individuali — spiega — è subordinata a una logica di squadra". Per il critico d’arte, il pagamento dei 107,5 euro a viale Mazzini sarebbe dettato più dall’inerzia che da una reale presa di coscienza. "Non vedo per quale motivo si debba imporre questa tassa — conclude — visto che la Rai può fare raccolta pubblicitaria e i programmi che vanno in onda non sono certo migliori di quelli della tv privata".

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/ferrara/cronaca/2009/09/30/238999-canone_record_ferrara.shtml

 

VIDEO DEDICATO A DARIO FRANCESCHINI E AI SUOI FANS FERRARESI (UNICI IN ITALIA)

CONVINTI DI VINCERE IL CONGRESSO PD

http://www.youtube.com/watch?v=IILN81M1J-I

FERRARA IN JAZZ

jazz torrione.jpgFerrara in Jazz tra tradizione e contemporaneità

*DA ESTENSE COM


Riprende con un occhio alla tradizione e uno alla contemporaneità la lunga kermesse concertistica di “Ferrara in Jazz”, rassegna organizzata dal Jazz Club Ferrara, sodalizio estense attivo dal 1977, con il Contributo della Regione Emilia Romagna e del Comune di Ferrara e in collaborazione con una fitta schiera di partner. Quella alle porte, l'undicesima stagione all'interno del Torrione S. Giovanni, accompagnerà gli appassionati con una programmazione di circa ottanta concerti fino ai primi di maggio.


“Quest’anno abbiamo ottimizzato le risorse a disposizione – ha spiegato oggi in conferenza stampa il presidente del Jazz Club Andrea Firrincieli -, cambiando leggermente la formula dei concerti. Rimangono gli appuntamenti del venerdì e sabato mentre si rivoluziona la serata del lunedì. Al posto della rassegna “Happy go lucky local”, che era dedicata alle realtà emergenti emiliano romagnole, tutti i lunedì (ad ingresso gratuito per i soci Endas) aprirà il piano terra del Torrione come wine bar per iniziative di varia natura che, sotto la sigla “Somethin' Else”, vedranno proiezioni di film e documentari sul jazz, presentazioni di libri, letture e altro ancora. Abbiamo inoltre anticipato alle 21.30 l’orario di inizio dei concerti per venire incontro alle esigenze del pubblico meno ‘nottambulo’”. ..

CONTINUA http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=55259&format=html

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=wWz5QnBeM-s

martedì 29 settembre 2009

MASSIMO CACCIARI OLTRE LA SINISTRA

MAISTO 4.jpgDA ADNKRONOS

Roma, 25 set. (Adnkronos) -

"Il problema del centro sinistra nel nostro paese soprattutto negli ultimi anni, e' sempre stato un problema di comunicazione: usa un linguaggio decrepito, comunica male. Dalla sua parte politica Berlusconi ha capito le necessarie trasformazioni della comunicazione politica. Al momento io non ho appoggiato ne' Franceschini ne' Bersani perche' non mi sembra che corrispondono a questa esigenza di trasformazione dei modi della comunicazione della politica ne' al progetto di una Costituente''. Lo afferma Massimo Cacciari, ospite de L'Intervista di Alain Elkann in onda su LA7.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/PD-CACCIARI-NON-HO-APPOGGIATO-NE-BERSANI-NE-FRANCESCHINI_3812242352.html

VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=IA20dcEYqI8

IL MONDO E' MOBILE: DOPO LA TECNOLOGIA.... da A. de Benoist

MICROSOFT.jpg*da Giorgio Partecipativo Blog

La tecnica: mobilitazione del mondo

La tecnica accompagna l’uomo sin dalle origini: l’assenza di specifiche difese naturali, la deprogrammazione dei nostri istinti e lo sviluppo delle nostre capacità cognitive vanno di pari passo con una crescente trasformazione del nostro ambiente. Ma la tecnica è stata per lungo tempo regolata da imperativi non tecnici: necessaria armonia tra l’uomo, la città e il cosmo, rispetto della natura come dimora dell’Essere, sottomissione della potenza (prometeica) alla saggezza (olimpica), ripudio dell’hybris, preoccupazione per la qualità piuttosto che per la produttività, e così via. L’esplosione tecnica della modernità si spiega con la scomparsa di queste codificazioni etiche, simboliche o religiose. Affonda le sue lontane radici nell’imperativo biblico "Riempite la Terra e dominatela" (Genesi), che Cartesio farà suo due millenni dopo invitando l’uomo a "rendersi signore e possessore della natura". La cesura dualista teocentrica tra l’essere increato e il mondo creato si è in tal modo trasformata in cesura dualista antropocentrica tra il soggetto e l’oggetto, in cui il secondo è offerto senza riserve al dominio del primo. La modernità ha inoltre assoggettato la scienza (contemplativa) alla tecnica (operativa), dando così vita alla "tecnoscienza" integrata, la cui unica ragion d’essere è una trasformazione sempre più accelerata del mondo. Nel solo XX secolo, il nostro modo di vita ha conosciuto più sconvolgimenti che nei quindicimila anni che lo hanno preceduto. Per la prima volta nella storia dell’umanità, ogni nuova generazione deve integrarsi in un mondo che quella precedente non ha sperimentato. La tecnica si sviluppa per sua stessa natura come un sistema autonomo: ogni nuova scoperta viene immediatamente assorbita nella potenza globale di operatività che contribuisce a rendere più complessa e a rafforzare. Il recente sviluppo delle tecnologie di stoccaggio e circolazione dell’informazione (cibernetica, informatica) accelera a una velocità prodigiosa questa integrazione sistemica, di cui Internet è l’esempio più conosciuto: questa rete non ha né centro decisionale né controllo di ingresso e uscita, ma mantiene e accresce di continuo l’interazione fra i milioni di terminali che le sono collegati. La tecnica non è neutra, ma obbedisce a un certo numero di valori che ne guidano il corso: operatività, efficacia, efficienza. Il suo assioma è semplice: tutto quello che è possibile può essere e sarà effettivamente realizzato, essendo inteso che solo un sovrappiù di tecnica potrà rimediare ai difetti dell’attuazione delle tecniche già esistenti. La politica, la morale, il diritto vengono soltanto dopo,per giudicare gli effetti desiderabili o indesiderabili dell’innovazione. La natura cumulativa del progresso tecnoscientifico – che conosce stagnazioni, ma mai regressione – ha a lungo confortato l’ideologia del progresso, certificando l’accrescimento dei poteri dell’uomo sulla natura e riducendo i rischi e le incertezze. La tecnica ha così dato all’umanità nuovi mezzi di esistenza, ma nel contempo gli ha fatto perdere le ragioni per vivere, dal momento che il futuro sembra dipendere unicamente dall’indefinita estensione del dominio razionale del mondo. L’impoverimento che ne risulta viene sempre più nettamente percepito come la scomparsa di una vita autenticamente umana sulla Terra. Dopo aver esplorato l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, la tecnoscienza inizia adesso a dominare lo stesso uomo, soggetto e nel contempo oggetto delle proprie manipolazioni (clonazione, procreazione artificiale, schedatura genetica, ecc.). L’uomo diventa il semplice prolungamento degli strumenti che ha creato, adottando una mentalità tecnomorfa che ne aumenta la vulnerabilità. Tecnofobia e tecnofilia sono due atteggiamenti inaccettabili. La conoscenza e le sue applicazioni non sono biasimevoli in sé, ma l’innovazione non può valere per il solo fatto della sua novità. Contro il riduzionismo scientista, il positivismo arrogante e l’oscurantismo ottuso, è importante subordinare lo sviluppo tecnico alle nostre scelte sociali, etiche e politiche, nonché alle nostre aspettative (principio di prudenza), e reinserirlo nella simbologia di una visione del mondo come pluriverso e continuum.

(Alain de Benoist e Charles Champetier (1999)

http://giorgiopartecipativo.myblog.it/archive/2009/09/27/la-nuova-destra-5.html

video http://www.youtube.com/watch?v=OXLRvtDNQVU

GLASGOW UNIVERSITY 2009/10 di Vittorio Todisco

GLASGOW.jpgda CONTROCULTURA SUPEREVA LATINO VITTORIO TODISCO

Glasgow University - Seminars 2009-2010

E' pervenuto da parte del prof. David Meadow un programma di incontri organizzato dal Dipartimento di materie classiche dell'Universita' di Glasgow per il 2009-2010. Gli incontri avranno il carattere di veri e propri seminari con la partecipazione di relatori di varie universita' europee e americane. Nel programma è indicato il nome di ciascuno dei relatori insieme al tema proposto e sviluppato nella giornata specificata. I temi sono tutti imperniati sul mondo classico, in cui il mondo Romano ha una parte non secondaria.
L'Universita' di Glasgow gode di una fama internazionale per cui ritengo superfluo metterne in rilievo le qualità e i pregi noti a tutti. La lingua inglese, ovviamente, è la lingua ufficiale nella quale saranno svolte tutte le discussioni. Un particolare da sottolineare per questi incontri è la possibilità di rivolgersi direttamenti ai relatori, per chiarimenti o altro, alla fine di ciascuna relazione. In sostanza fra il pubblico e i docenti viene ignorato il distacco accademico sovente predominante fra pubblico e relatori nelle conferenze e dibattiti. Una nota di merito per l'evento in programma da non sottovalutare.