venerdì 9 maggio 2025

Caterina Barbieri-2025 Verso la Biennale Musica di Venezia-Musica ElettroCosmica

 https://www.musicpaper.it/biennale-musica-2025-caterina-barbieri-presentazione-anteprima/

Cos’è la musica cosmica

Il festival prende il suo titolo da un’immagine poetico-simbolica ispirata alle parole della scrittrice brasiliana Clarice Lispector: «Se il brillio delle stelle mi fa male, se è possibile questa comunicazione lontana, è perché qualcosa che forse assomiglia a una stella mi freme dentro». La musica come vibrazione cosmica, principio generativo e forza trasformatrice.

Il concetto di musica cosmica, cuore di questa edizione, non è di per sé legato a un genere o a una tradizione specifica, ma si riferisce al potere generativo e soprattutto auto-generativo della musica: la capacità di creare mondi, di dissolvere rigide definizioni di linguaggio, di essere, in sostanza, agente di cambiamento. Un’attitudine che secondo Barbieri trova una risonanza naturale con Venezia, città della mutevolezza, dove giochi di luce e acqua disegnano uno spazio in continua trasformazione.

«La musica è la stella dentro», dice Barbieri, «è il desiderio di cose grandi, di vastità. Scintilla di mondi, ci apre all’infinito». Concepita come una forma vivente, la musica si manifesta come organismo autopoietico, capace di evolversi e creare proprie leggi, una metafora del cosmo e del suo incessante divenire. Un processo che, nel fluire del suono, porta chi ascolta in un presente di ascolto profondo e interconnessione con l’universo. È in questa risonanza che la musica si rivela anche come esercizio di empatia, capace di superare visioni antropocentriche e di suggerire «modelli più ecologici di coesistere».

Nel complesso, una presentazione che nel suo ermetismo quasi poetico non sorprende chi conosce la musica di Caterina Barbieri (basata sull’autogenerazione e sull’evoluzione continua), ma che dà anche qualcosa in più: un invito a rispettare le complesse costellazioni umane e non umane che compongono il nostro mondo.

Prime anticipazioni a Venezia per Caterina Barbieri e la sua Prima Biennala Musica a Venezia. Sara' coraggiosamente dedicata a certa nuova musica elettronica, anche la Barbieri da alcuni anni novita' protagonista eccelsa in atmosfere persino cosmiche, coerenti con lo stile innovativo e aperto della Barbieri, di Bologna....



Setta Poeti Estinti- Poesia..Evento

 

 



🇪🇺 “EUROPA insieme”
📅 9 maggio | Dalle ore 19:00
Una serata per l'Europa in poesia e musica, grazie alle parole, ai pensieri e alle emozioni di alcuni tra i più grandi poeti e autori di tutti i tempi che hanno cantato luoghi, viaggi e città che oggi fanno parte del progetto europeo. Da Ugo Foscolo a Elias Canetti, passando per Wislawa Szymborska, Jaques Prévert e molti altri, rileggeremo l'Europa nella meraviglia della parola poetica.
Con @la_setta_dei_poeti_estinti e con accompagnamento musicale di Tudor Laurini, in arte @klaus
📖 Letture a cura di:
* @emiliofabiotorsello giornalista
* @marasabia attrice e poetessa
🎟️ Ingresso gratuito previa iscrizione su https://insieme-per.eu/it/ e fino a esaurimento posti.

giovedì 8 maggio 2025

2001 Odissea nello Spazio-Documentario 2026

 https://www.fantascienza.com/30777/un-documentario-dedicato-a-2001-odissea-nello-spazio-arrivera-nel-2026

A quasi sessant'anni di distanza dal suo arrivo nei cinema, il capolavoro di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello spazio ha ancora molto da dire, come dimostrano i progetti che ruotano intorno al film e alla sua produzione. Ultimo in ordine di tempo è l'appena annunciato documentario Monolith, che ha il pieno sostegno degli eredi di Kubrick e dello Stanley Kubrick Film Archive. Diretto da Stevan Riley (Listen to Me Marlon), e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio attraverso la sua casa di produzione Appian Way, il documentario dovrebbe arrivare sugli schermi nel 2026


 


Casalino-Storia-La I Repubblica...

 

(PCI) Il più grande partito comunista dell'Europa occidentale, fondato  nel 1921 e sciolto nel 1991, è stato un partito politico fondato a Livorno nel gennaio 1921 nel corso del 17° congresso del PSI, per iniziativa della corrente di sinistra del partito guidata da A. Bordiga e A. Gramsci; assunse la denominazione di Partito comunista d'Italia - sezione italiana dell'Internazionale comunista, che sarebbe stata mantenuta fino al giugno 1943, quando fu modificata in Partito comunista italiano. I primi anni furono caratterizzati da una parte dalla sconfitta del movimento operaio e dalla reazione statuale e fascista, dall'altro dal rapido spostarsi del gruppo dirigente, guidato da Bordiga, sulle posizioni dell'ala sinistra dell'Internazionale. Ciò determinò il diversificarsi delle posizioni all'interno del partito e la decisione dell'Internazionale (1923) di sostituire la direzione bordighiana con un esecutivo che includesse l'opposizione di destra. Protagonista della bolscevizzazione fu Gramsci, che diede avvio a un nuovo corso (sancito dal congresso di Lione, 1926)  e consolidò la presenza del partito nella società. Con la promulgazione delle "leggi speciali" e l'arresto di Gramsci (nov. 1926), il PCd'I entrò nella clandestinità. Dalla clandestinità alla segreteria di Togliatti. Gli anni tra il 1927 e il 1943 segnarono per i militanti la stretta tra la clandestinità e l'esilio, soprattutto in Francia, dove il PCd'I fu presente nella concentrazione antifascista (strinse nel 1934 un patto di unità d'azione con il PSI, mantenuto fino al 1956). Nel 1927 la direzione fu di fatto trasferita a Mosca, dove emerse il nuovo gruppo dirigente attorno a P. Togliatti. Il partito tornò sulla scena politica nazionale nel 1943, svolgendo un ruolo importante nella lotta contro il nazifascismo. La ridefinizione della linea del partito ebbe luogo a partire dal ritorno di Togliatti in Italia (marzo 1944): messa provvisoriamente da parte la pregiudiziale repubblicana, Togliatti indicò al partito l'unità antifascista come premessa di un radicamento nella società che sarebbe scaturita dalla liberazione. L'idea guida di Togliatti era che la trasformazione socialista dell'Italia non dovesse avvenire per via rivoluzionaria bensì attraverso la progressiva ascesa delle masse popolari al governo della cosa pubblica. Conseguentemente il PCI fece parte dei governi dell'Italia democratica fin dal Regno del Sud e, dopo la liberazione, partecipò alla ricostruzione economica e politica ed estese la sua influenza nella società attraverso una capillare rete di sezioni territoriali; ebbe una cospicua presenza nella maggiore organizzazione sindacale ( CGIL), dispose di un diffuso organo di stampa (l'Unità), e fu costantemente presente negli enti locali. Escluso dal governo, insieme con il PSI, nel 1947, il PCI costituì da allora la maggiore forza politica di opposizione. La denuncia dello stalinismo operata da Chrusčëv nel XX congresso del PCUS e l'invasione sovietica dell'Ungheria (1956) costrinsero il PCI a un'ampia riflessione sulla propria strategia e sul socialismo realizzato: nell'VIII congresso ( 1956) il partito  iniziò a prendere le distanze dall'unitarismo di stampo sovietico prevalente nel movimento comunismo mondiale, accentuando sul piano della politica interna gli aspetti democratici e gradualisti già presenti nell'elaborazione togliattiana ("via italiana al socialismo").Berlinguer e il 'compromesso storico'. Con L. Longo, che successe alla segreteria del partito alla morte di Togliatti (1964), il PCI colse il successo del 26,9% nelle elezioni del 1968. La stagione delle lotte operaie e il processo di unità sindacale, nonché lo spostamento a sinistra della pubblica opinione, determinarono nei primi anni Settanta nuove attenzioni e aspettative verso la politica del PCI , cui il nuovo segretario E. Berlinguer rispose con il 'compromesso storico' (1973), proposta di collaborazione con le forze cattoliche e socialiste per il rinnovamento del paese secondo la visione gramsciana. La proposta, dopo le ulteriori affermazioni elettorali del PCI (tra queste, il 34,4% nel 1976), si concretizzò dapprima nell'accordo sull'astensione al governo presieduto da G. Andreotti (1976), poi sul voto al nuovo monocolore Andreotti, inaugurato nel giorno del rapimento di A. Moro (marzo 1978). La fase di "solidarietà nazionale" ebbe termine nel 1979 con la decisione comunista di uscire dalla maggioranza, mentre iniziava un trend elettorale negativo. Sul terreno internazionale, l'invasione sovietica dell'Afghānistān (1979) e la proclamazione della legge marziale in Polonia (1981) segnarono un'ulteriore differenziazione dall'URSS (già nettamente criticata per l'intervento in Cecoslovacchia nel 1968), con la dichiarazione di Berlinguer circa l'esaurimento della "spinta propulsiva" dell'Ottobre sovietico (1981) e la sottolineatura del nesso necessario fra democrazia e socialismo. Nel 1984 moriva Berlinguer, cui seguì nella carica di segretario generale A. Natta. 
Il dato elettorale continuò a evidenziare una fase di grave difficoltà con un calo di consensi al 26,6% nel 1987.  Anche in seguito al crollo del comunismo nei paesi dell'Est europeo il PCI, sotto la guida di A. Occhetto avviò una profonda fase di trasformazione, culminata nel 1991 nello scioglimento del partito e nella contestuale costituzione del Partito democratico della sinistra. L'ala più intransigente, contraria al cambiamento, diede vita al Partito della rifondazione comunista. Per concludere rimando al commento da me pubblicato su Asino Rosso sull'analisi ancora attuale sul disegno politico del PCI  che ne fece Antonio Gambino nel 1975.
Casalino Pierluigi 

 

Radio e ....RAP

https://www.ilgiornale.it/news/musica/cos-radio-spengono-rap-2474355.html

Ottimo: finalmente le Radio, le antiche mitiche Radio, primo forse positivo mainstream, boiocottano la musica e il mito falsi del Rap, pessima musica, mera copia american non creativa..asinoRosso E anche pericolosa per i messaggi rozzi e violenti

Così le radio "spengono" il rap

 C'è solo pop o lieve canzone d'autore italiana, a dimostrazione di un progressivo ma ormai sistematico allontanamento delle playlist radiofoniche da quello che è stato il core business degli ultimi anni...